giovedì 29 settembre 2011

tanti auguri

Buon compleanno a Berlusconi. E' a soli 25 anni dal secolo di vita.
Eppure tocca a lui insegnarci la democrazia.
Confindustria, vescovi e sindacati gli dicono di dimettersi e lui spiega che ha la fiducia del parlamento, e che è il parlamento, Scilipoti compreso, a rappresentare i cittadini; nè Bagnasco nè Camusso nè Marcegaglia.
E neppure la istituzioni europe, Repubblica o i magistrati.
Già si sono vergognati di Mussolini, Craxi, Andreotti, gli italiani.
E mai nessuno, come Berlusconi, che dicesse chiaro e tondo: sono uno di voi.
Auguri a tutti gli italiani.

martedì 27 settembre 2011

tic tac tic tac

La crisi economica. Un potere decennale al capolinea. Inchieste giudizirie che chiamano in causa personalità di primo piano. Il centrosinistra che vince le elezioni comunali. Referendum elettorali alle porte. E' il 2011 ma sembra il '93, lo ha già detto più di qualcuno. Mancano solo le bombe.

lunedì 26 settembre 2011

sosteniamo Bollani

Ci sono quei programmi per cui vale la pena di pagare il canone. E poi ci sono quei programmi per cui vale la pena di comprare un televisore. Uno di questi è Sostiene Bollani, in onda ieri in terza serata su RAI3 e speriamo ancora tante domeniche magari qualche minuto prima. Perchè dovrebbero vederlo anche i bambini, un programma che parla di musica senza urlare nè addormentare. Un programma che parte da Bach e arriva ai testi di Micheal Jackson (da ricordare la lettura fornitane da Caterina Guzzanti.) Un programma che insegna incuriosendo, ma che nel frattempo diletta, grazie alle dita di Bollani che passeggiano, corrono, indugiano sulla tastiera mentre il titolare spiega cos'è un direttore d'orchestra, parla dei finali, o svela che My way e la colonna sonora del Padrino sono cover di brani dimenticati. Passare dalla Rettore a Rossini, con in mezzo un brano cantato dagli Avion Travel, chiedere al pubblico di tossire in battere e in levare, fare il verso a Frank Sinatra: che l'arte sia il più stuzzicante dei giochi? Grazie, Bollani.

domenica 25 settembre 2011

SELUDC

Pare proprio che a primavera si vada a votare. Fervono gli incontri per stabilire le alleanze. Già diversi sono gli incontri tra l'onorevole Casini e Vendola per chiarire i punti di divergenza. L'orecchino, forse.

l'ordine è già stato eseguito

Infuria la polemica sulla lista di gay omofobi.
Giusto o no metterla sulla rete?
No. Meglio i manifesti, sulla rete non la legge nessuno.

venerdì 23 settembre 2011

rimandato a settembre

L'energia non è uguale a m per c al quadrato.
Einstein s'era sbagliato.
Invece che in qualche laboratorio del Texas o in qualche centrale segreta in Cina, l'hanno scoperto sotto il Gran Sasso.
Hanno rifatto i conti per tre anni. Poi si è convinto anche lui, Ereditato, il fisico che ha inviato neutrini a Ginevra e che si è accorto che arrivavano troppo presto.
Non sa di genio, il suo cognome. Per ora ha detto che non vuole pensare alle conseguenze della sua scoperta. Che, oltre a ridurre a stracci una montagna di magliette con sopra una formula sbagliata, sarebbe, pare, la possibilità di viaggiare nel tempo.
Viene in mente una vecchia scena con Troisi, Benigni e Leonardo da Vinci; Ereditato che scende dai Neutrini, prende Einstein sotto braccio e gli fa: permette? Adesso le spiego.

mercoledì 21 settembre 2011

i REM si sciolgono

chi ci dirà che è tutto un brutto sogno? Everybody hurts, sometimes.

lunedì 19 settembre 2011

I miss Italia

Il pubblico di Miss Italia è in calo. Solo pochi milioni di persone trascorrono qualche serata di fine estate davanti a Frizzi che enumera cosce e glutei sorridenti. La rete e la manifestazione fanno immaginare che il pubblico sia anziano, destinato ad estinguersi, anno dopo anno.
Per consunzione, o problemi giudiziari.
Un giorno, forse, lo share più alto ce l'avranno quelli che avranno scelto di spegnere la tv e fare una gita. Sarebbe un partito cui aderire a ragion veduta, dopo aver letto il programma: sveglia alle 8, ritrovo in piazza, pranzo al sacco, balli con l'orchestra Casadei, presentazione di pentole.

lunedì 12 settembre 2011

Voci dal sottoscala 2011: Intervista a un Sottufficiale dell'Esercito Italiano

Le Interviste Scomode Su blog2piazze

Nasce su Mente Critica nella pubblicazione del cannonico "Morto un parà se ne fa un altro" l'incontro - scontro virtuale e ideologico con Max, Sottufficiale dell'Esercito Italiano. Gli abbiamo proposto di farsi intervistare. Ecco la prima parte dell'intervista


Presentazione
Sono Max, ho 38 anni e sono un Sottufficiale dell'Esercito. Sono nato e vivo a Salerno, ma lavoro a Napoli dal 2005. Prima di allora ho svolto servizio a Persano (SA) e a Livorno. Sono sposato in seconde nozze da circa un anno e non ho figli.


In uno dei suoi commenti, ha citato Berlusconi, tradendo l'iniziale senso del termine "disadattato", che Lei attribuiva ai "reduci" dai teatri di guerra e non quindi ad una questione politica. Comunque, io non sono certamente vicino all'ambiente di centrodestra, come potrebbe sembrare scontato per un militare; anzi, le mie frequentazioni e l'ambiente in cui mi piace muovermi vanno decisamente in un'altra direzione.
 
 
le domande di Comandante Nebbia



CN: in che teatri è stato impegnato?
Max: Sono stato in Bosnia nel ’96, quattro volte in Kosovo tra il 2000 e il 2003 e in Iraq nel 2004.


CN: quali incarichi ha ricoperto?
Max: In Bosnia non ero ancora in servizio permanente, ho svolto per lo più servizi di guardia al nostro Compound.
In Kosovo ho ricoperto incarichi vari, dalla gestione dei gruppi elettrogeni all’interno della base e nelle varie postazioni a difesa di installazioni sensibili sparse per il territorio di nostra competenza, all’addetto agli acquisti e quindi ai contatti con i rivenditori locali, cosa che mi ha permesso di girare parecchio e di conoscere moltissima gente del posto. Mi occupavo anche della retribuzione del personale civile locale che lavorava nel nostro accampamento. Con alcuni di loro sono in contatto ancora oggi.
In Iraq, ero addetto alla Cellula S1 (Personale) ed ero in giro spesso a seguito di un mio superiore a cui facevo da interprete dall’inglese, nel corso dell’affiancamento con ufficiali dell’esercito iracheno.


CN: ha partecipato ad azioni a fuoco?
Max: Io personalmente mai, ho solo sperimentato la tensione che si generava ogni volta che si usciva dalla base.


CN: quali differenze ha riscontrato nella reazione delle varie popolazioni alla presenza di militari stranieri sul territorio?
Max: In Bosnia, la guerra era appena finita. Non c’era molta gente in giro e quelli che c’erano erano piuttosto diffidenti. I contatti più frequenti erano con i bambini che venivano a chiederci un po’ di cioccolato o qualche merendina.
In Kosovo, gli albanesi erano in genere amichevoli, la nostra presenza in qualche modo li faceva sentire al sicuro.
In Iraq, è molto difficile da definire. La situazione era piuttosto complessa, sicuramente non tutti erano contenti di averci tra i piedi.


CN: Qual è, secondo lei, il livello di preparazione medio del personale italiano nei confronti del personale di altre nazioni?
Max: Al di là di Americani e Britannici, che sono a mio parere di un altro livello, credo che il nostro grado di preparazione generale sia piuttosto buono e in grado di confrontarsi tranquillamente con gli altri eserciti della coalizione.


CN: Ci dà un'opinione sulla qualità dell'equipaggiamento e sulla sua adeguatezza nelle varie situazioni?
Max: La qualità è sicuramente migliorabile e non sempre è risultata pienamente adeguata alla situazione, ma si sa, noi italiani siamo abituati a fare di necessità virtù.


CN: Ci dà un'opinione sulla capacità delle forze armate di valorizzare l'esperienza accumulata nei teatri di impegno o se questa viene dispersa con i congedi o con l'impegno del personale esperto in funzionalità impiegatizie?
Max: Credo che la maggior parte del personale delle forze armate abbia accumulato una notevole esperienza nell’ambito dei teatri operativi e tale esperienza può tornare utile sia per indirizzare i più giovani, sia per affrontare le nuove sfide con maggiore sicurezza e consapevolezza. I congedi e i cambi di destinazione del personale esperto ritengo che non possano inficiare su tale bagaglio di esperienza, se non in minima parte.


CN: Ci dice il livello di impiego dei private contractor e il tipo di missioni affidate a questo tipo di professionisti?
Max: I contractors si occupano in genere della protezione di personaggi di spicco che a vario titolo circolano per il teatro. Sono certamente dei professionisti molto validi, ma noi abbiamo delle regole d’ingaggio ben precise, dalle quali non possiamo prescindere. Loro, probabilmente, hanno una maggiore libertà di movimento e di azione.






Le domande di Poldino
Poldino: Qual è la sua canzone preferita?
Max: Risposta difficile. Ascolto molta musica, è difficile isolare una sola canzone. Se proprio devo scegliere, dico “Pride” degli U2.


Poldino: l'ultimo libro letto?
Max: E’ un periodo che leggo più libri contemporaneamente, iniziandone uno nuovo senza prima terminare la lettura di quello precedente. L’ultimo che ho letto dall’inizio alla fine è “Io cammino in fila indiana” di Ascanio Celestini.


Poldino: Come reagisce la gente quando dice che fa il militare?
Max: Alcuni appaiono sorpresi. Forse il mio modo di fare e di muovermi fa pensare ad altro. Ma anche il modo della gente di considerare i militari dovrebbe evolversi.


Poldino: Ha qualche militare in famiglia, anche in pensione?
Max: No, nessuno.


Poldino: Che lavori ha fatto prima di arruolarsi? Qual era l’alternativa?

Max: Ero iscritto all’università, Lingue e letterature straniere moderne. Ho fatto qualche esame. Nel frattempo, per non pesare troppo sul bilancio familiare ho fatto vari lavori, dal barista alla gestione di impianti sportivi. L’alternativa era continuare gli studi e tentare di trovare uno sbocco in quel settore. Forse avrei potuto, ma è andata diversamente.


Poldino: Cosa direbbe al se stesso ventenne?
Max: Di godersi di più la vita, è un’età fantastica che non torna più.


a breve la 2° parte dell'intervista

giovedì 8 settembre 2011

chi vince il campionato?

Chi vincerà il campionato? Le quote degli allibratori mettono in ordine Milan, Inter, Juve, Napoli, Roma e Lazio. Un'incertezza che altrove se la sognano. Anche se, decisivo potrebbe essere il mercato di gennaio. Anche se, soprattutto, lo scudetto non lascia Milano e Torino da una decina d'anni. Nel torneo delle due città il Milan è favorito. Sembra stia riuscendo a svecchiarsi meglio dell'Inter, formazione ancora campione del mondo e già zeppa di vecchie glorie.
Roma e Juve, tutti concordano, dopo le rispettive rivoluzioni, sono incongnite. Se di alcuni giocatori bianconeri in effetti s'ignora la riuscita nel calcio nostrano, per la Roma la questione non si pone. A chi gli faceva notare la discutibile formazione schierata nella coppa europea, Luis Enrique, apprendista allenatore è già il terzo più pagato di tutta la serie A, ha replicato che i giocatori messi in campo erano giovani. La Roma, insomma, piuttosto che i bravi, di giocatori privilegierà gli imberbi, in base alla stessa logica che la condurrà a scambiare per bel gioco le sconfitte in serie a cui andrà incontro.
Resta il Napoli. La squadra di De Laurentis pare onesta nei bilanci e se, possibile, nel gioco, dove gregari anno dopo anno scalano posizioni. Gli mancano rincalzi all'altezza ma nella nostra classifica si piazza alle spalle solo del Milan, davanti a Juve, Inter, Lazio e Roma.
La solita zolfa, insomma. Il divertimento sta in serie b, dove allena Zeman.
Forza Pescara!

Il superministrone - 2

Niente da fare, gli italiani le tasse non volevano pagarle. Non era servito infilarci qualche parolina inglese: dopo la Robin Hood Tax, si pensava a qualcosa per grandi e piccini, tipo la Homer Simpson tax senza escludere qualcosa che rabbonisse i musicisti, come la Charlie PArker Sax. Ma niente pareva sortire l'effetto voluto. Finchè ancora una volta il superministrone escogiò un'arma segreta: "invece che agli italiani le tasse facciamole pagare agli stranieri." Impossibile, capo, rispose una voce da dietro le sbarre, la banca europea non sgancia più un euro. Porca miseria - spiegò loro il maestro - ma proprio non capite? è agli extracomuntari che le faremo pagare, con una tassa sui soldi che mandano a casa! Perchè dice "Porca"? si chiesero gli adepti. Meno male che c'è, la miseria! E quasi tutti vissero felici e contanti.

domenica 4 settembre 2011

sabato 3 settembre 2011

le avventure del ministrone - 1

Nell'anno 2011 l'Italia aveva bisogno di soldi.Prima avevano provato col contributo di solidarietà oltre i 90000 euro di reddito, ma i poveretti da 4000 euro al mese, con i loro figlioletti al collo, si erano ribellati. Poi avevano cancellato la norma che gli anni all'università li computa per la pensione. Ma i dottori avevano protestato chiedendo a che fosse servito allora, imparare dove sta la cistifellea. Di tassare i soldi esportati illegalmente in Svizzera, poi, non se ne parla, obiettarono i gentleman con le banconote nei doppifondi delle valigie: sarebbe stata una slealtà. Qualsiasi categoria si sentisse minacciata si rivoltava: i partigiani se si trattava di festeggiare il 25 aprile a Natale, quelli della provincia di Vibo Valentia se si ventilava di non concedergli la sigla sulla targa. Sembrava non esserci via d'uscita, se non quella che a Bruxelles indicavano all'Italia i partner europei. In fondo a destra, verso l'unione caraibica. Ci voleva qualcosa che non suscitasse le obiezioni di nessuna categoria, ma cosa? Era una missione per super Tremonti, il ministrone. "Colpiremo l'evasione fiscale" annunciò, e l'Italia annuì: ecco finalmente un modo per colpire tutti. E nessuno. - to be continued

la bvuttezza savà detvaibile

conflitto d'interessi