Autocostruzione…. l'importante è esser convinti!?
Stupore meraviglia e perplessità mentre giro fra le dita una dorata medaglia mediatica: su un lato la parzialità e la faccia tosta di chi ci (dis)informa e sull'altro la credulità e l'ingenuità di chi ascolta (direi forse meglio "sente").
Ieri sera per l'ennesima volta in queste settimane e in più telegiornali ho sentito cantare le lodi di una innovativa iniziativa sociale, che pare molto à la page in alcune regioni settentrionali (per certi versi sempre molto avanti). Trattasi dell'autocostruzione. In sintesi, mi racconta il tg, trattasi di progetti edili di cooperative sociali che coinvolgono gruppi di persone, rigorosamente 50% italiani e 50% extra-comunitari, che nel tempo libero, ma principalmente il sabato e la domenica, si infilano tuta, casco e guanti da lavoro, e vanno a spalare malta e tirar su mattoni.
Mi dice il giornalista che è un'attività molto gratificante e soddisfacente.
Mi dice il giornalista che ne sono tutti molto fieri e felici, che il tutto accade con grande correttezza, trasparenza e pari opportunità - infatti ha intervistato anche una signora in tuta, guantoni e caschetto giallo, che – vuoi mettere la beatitudine di rompersi le unghie e grattugiarsi gomiti e ginocchia fra i mattoni – che se appena appena ti fai prendere la mano, scopri che è persino meglio che cucinare, fare il bucato, stirare e fare la maglia – altro che romantiche passeggiate, shopping, cinema, un gelato o relax in riva al mare….
Certo, il giornalista mi dice che questi progetti si rivolgono a persone poco abbienti che poi entreranno in uso e/o possesso delle unità abitative con canoni molto agevolati. Addiritturaaaaaa (la a strascicata è mia, non del giornalista) c'è una procedura di estrema trasparenza: per evitare che i più abili in questa manodopera diano il meglio solo nel proprio bieco interesse personale, gli appartamenti saranno assegnati solo a lavori ultimati e ad estrazione.
Ma è semplicemente fantastico!
Quello che il giornalista non mi dice è che
* dai tempi delle caverne un tetto sotto cui ripararsi è una delle prime e precipue esigenze dell'essere umano, ma che l'uomo di Neanderthal faceva meno fatica perché la caverna non se la costruiva
* Io la casa di proprietà non me la posso permettere. Ergo dovrei essere felice se mi proponessero – dopo le mie 40 ore di lavoro settimanale (che a volte diventano 55, includono sabati, domeniche, festività e ore piccole) di armarmi di cazzuola e imparare a tirar su i mattoni della mia casetta, che però non sarebbe proprio la mia, magari faticherei per fare la casa di un altro, magari darei il mio meglio pensando egoisticamente che poi con un po' di culo me la becco io, ma magari invece scanso la fatica, però forse quelli che ci lavorano con me fanno altrettanto e quindi poi crolla tutto e mi sono giocata almeno 3 anni di sabatiedomenichepasseggiateamicilagomaremontagnafilmconcerticonferenze!!
E allora voglio RUGGIRE IO AL GIORNALISTA che sebbene l'autocostruzione sia una risposta al disagio abitativo (cfr. http://www.autocostruzione.net/), forse ci dovremmo anche indignare, perché fra i parametri fondanti di un paese civile vi dovrebbe essere garanzia di accessibilità a una casa per tutti – con costo sostenibile, la possibilità, (per il singolo, la coppia, la famiglia), di poter acquistare con le proprie risorse un appartamento in cui vivere dignitosamente e che forse due stipendi dignitosi per famiglia dovrebbero bastare per questo.
All'intorno appalti truccati, milioni di lire e di euro pubblici spesi per elefantiache opere dismesse o mai usate (come giornalmente illustrano programmi come Striscia la notizia), e che mi risponderebbe unberluscaqualunqueunoschifaniunprodiuncraxi, ma anche semplicemente
Ilsindacodelcomunedoveabito, o ildirettoredellamiaazienda – se gli telefonassi per dirgli " da oggi c'è una grande sorpresa per te, immensa fonte di felicità, gioia, ore di sana vita all'aria aperta, attività fisica, in ottima compagnia: eccoti la cazzuola e vatti a costruire la casa!" ?????.
Un pensiero mi terrà insonne anche stanotte – restare nel mio minuscolo bilocale in affitto o darmi a un hobby del cazz….uola?
Un cordiale saluto,
La Donna Cannone
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