lunedì 31 ottobre 2011

la zucca esotica

Oggi qualcuno è arrivato su blog a 2 piazze scrivendo, come motore di ricerca, la parola "ALOUIN". A tutti i lettori, ma soprattutto a lui, un augurio di poter festeggiare, un giorno, quello che ci pare, quando ci va.

sabato 29 ottobre 2011

un giornalista economico

Morto Sbirulino, ecco Oscar Giannino. Beniamino di grandi e piccini, dall'alto delle sue ghette, racconta liete facezie che divertono un mondo: quella che contro la disoccupazione bisogna licenziare, o che per dare lavoro ai giovani il segreto è non mandare in pensione i loro nonni. Roteare il bastone e lisciarsi i baffi sono le sue opinioni più argomentate anche se nessuno dimentica il numero in cui si esibì dopo le prime notizie del maremoto in Giappone: un articolo in prima pagina sul Messaggero dove scriveva che quella era la prova che il nucleare era sicuro. Chiunque sia a riempiere di monete il piattino di Giannino, risparmi pure la spesa per la fornitura di cilindri, pomelli e nasi rossi da pagliaccio: sono superflui.

giovedì 27 ottobre 2011

non fare il modesto, Massimo

Telecomando. Spunta Letta che si sbilancia e informa che il governo non è rispettabile, cambi canale e trovi Renzi che recita Benigni e Veltroni che da quella camicia spunta come un bruco, ripremi un tansto e compare Bosy Bindi che con la scusa di essere una santa donna manda a quel paese chi non è nè l'uno nè l'altro, davanti a qualche altra telecamera, in qualche altro studio, lo sai, a quell'ora Vendola imita sè stesso e Di Pietro riordina le idee e poi non dice niente. Finchè non arrivi a Porta a Porta. Vespa con tanto di bacchetta indica sondaggi, previsioni, alleanze, flussi elettorali. Il Pd cerca l'alleanza coll'UDC ma l'89 per cento dei simpatizzanti predilige SEL, mentre la platea completa dei lettori lo vede piuttosto vicino all'Italia dei Valori. E lei, Dalema che ne dice?
"Mah, sa, io mi occupo di politica."
E' inutile, il migliore è ancora lui.

Grisù

salvaci tu

la mira di Sarkozy

mercoledì 26 ottobre 2011

sabato 22 ottobre 2011

Quando, tra qualche mese, del governo Zapatero si proverà a fare un bilancio a freddo, oltre alla colpa di aver proseguito la politica economica di Aznar bisognerà conteggiare la sostanziale sconfitta dell'ETA, i separatisti baschi che qualche giorno fa hanno annunicato di deporre le armi. Oltre ad una serie di arresti, dove l'ETA è stata soccombente è stata nell'appoggio popolare che media e riconoscimenti all'autonomia della regione gli hanno via via sottratto.
In giorni in cui la Spagna ci supera in economia, nessuno ha voluto sottolineare questo aspetto: che cioè mentre in Italia le malavita organizzata trionfa, in Spagna l'ETA viene sconfitta. Segno, forse, che volere è potere.

venerdì 21 ottobre 2011

vai a quel pianeta

Ferrero, di Rifondazione comunista, giorni fa in tv ha mandato a quel paese un giornalista. D'Alema lo aveva fatto già mesi fa. Bossi ormai si esprime solo per offese. Ovunque le perifrasi sono sorpassate. Anche l'onorevole Santanchè, davanti alle telecamere ha definito una proposta di Berlusconi come "un'idea del cazzo". Quasi quattro decenni fa Proietti si esibiva in un gustoso monologo sulla forza della parolaccia, che detta dal palco diventava una specie di bomba. Oggi che il turpiloquio si fa tic,intercalare, abitudine, quella bomba è disinnescata: non scandalizza, non colpisce. E' un'epoca di cambiamenti, dicono tutti. Invece un'era nuova inizierà davvero solo quando troveremo le parole per mandare la vecchia al solito posto.

giovedì 20 ottobre 2011

il Grillo parlato

Dopo il successo in Molise un interrogativo sorge spontaneo: ma non sarà che, se proprio i mass media voglio ostacolare l'ascesa del Movimento 5 stelle, il vero stratagemma sarebbe smettere di ignorarlo?

mercoledì 19 ottobre 2011

futuro anteriore

Nel 2020, dopo l'introduzione dell'obbligo di cauzione per le manifestazioni, tutto ormai si svolgeva con regolarità. Strati di popolazione si trascinavano in corteo chiedendo la loro dose di pane settimanale senza scalfire le fioriere del centro. Le somme sempre più alte che le tabelle del ministero richiedevano per avere diritto di manifestare, inoltre, avevano elevato il rango delle organizzazioni. Agli "indiganti" di una volta erano seguiti gli "indisposti", i "corrucciati" e i "capricciosi", che avanzavano dietro lo striscione con su scritto "cioè" tra la simpatia delle forze di polizia, a loro volta inquadrati nella manifestazione dei Nervosetti. Degli anarchici restava un lontano ricordo, quello del tempo delle ideologie, quando invece di lamentarsi si proponeva, quando invece che supplicare un contratto meno precario o contro una ferrovia si lottava per un'idea.

lunedì 17 ottobre 2011

lettera aperta

Euregio dott. Dellai, scriviamo questa lettera per testimoniare e, nel nostro piccolo, favorire la necessità che lei ha espresso di dare un inno e una bandiera a quel subcontinente che va da Roverto fino a Innsbruk. Probabilmente i pescatori del Leno ignorano l'esistenza delle sorgenti dell'Inn. Perfino più di quanto il Trentino medio sia all'oscuro di Sondrio o Pescara. E dalle parti di Pergine, Carinzia è nella migliore delle ipotesi un vezzeggiativo tra malgari. Eppure lei afferma che, da Ala fino a chissà quale trattoria asburgica ai margini della Bavaria, ci sia una peculiarità, e che sia la stessa. In cosa consista, alcolismo a parte, deve sfuggire a molti se lei stesso, per identificarla, afferma l'urgenza di un logo. Le sue dichiarazioni giungono a margine del gruppo europeo di collaborazione transfrontaliero. Organo che si riuniva per la prima volta, e non possiamo che accogliere con soddisfazione l'incontro. Con una raccomandazione però: ancora un paio di riunioni e vi scolate tutta la cantina. E poi, in cosa lo inzuppate, 'sto logo? Con provincialismo e autonomia Poldino

domenica 16 ottobre 2011

united colors of metalmeccanics

E basta con queste manifestazioni "colorate e festose". Se i gay vogliono protestare contro chi calpesta i loro diritti lanciando coriandoli facciano pure. Se le femministe si divertono a passeggiare tutte insieme intrecciando ghirlande, liberissime. Ma questi girotondi variopinti con cui spesso vengono descritte le manifestazioni sembrano l'altra faccia di chi invece si veste di nero e sfascia tutto.
Ricordo cortei compatti come falangi, senza la voglia di essere nè furiosi nè allegri, proprio come chi non arriva a fine mese. E nessun ultrà sarebbe stato in grado di togliere loro la prima pagina dei giornali.

sabato 15 ottobre 2011

un indignato, per favore

alto e biondo, se possibile.

venerdì 14 ottobre 2011

tradicali

Tutti ne abbiamo uno in famiglia. Un nonnetto che continua a vantare un'impresa, un'avventura del tempo che fu. Chi ha parato un rigore a Rivera, chi è uscito con Sofia Loren, chi ha tirato fuori un bambino dalle fiamme. I radicali hanno introdotto divorzio e aborto.
A volte i racconti col tempo acquistano particolari di fantasia, magari a scapito di altri, reali.
Così ieri, Rita Bernardini, nello spiegare in aula perchè i radicali - i suoi compagni - non hanno abbandonato l'aula in occasione del discorso di Berlusconi, si è appellata al rispetto per le istituzioni. Tanto più ha argomentato, che loro, i compagni, in passato l'aula non l'abbandonavano neanche quando a prendere la parola era Almirante, l'allora segretario dell'MSI, il partito che vagheggiava la repubblica di Salò.
E qui, appunto, come certi nonnetti che non ricordano se quella con cui uscirono era Sofia Loren o una sua lontana cugina, a Rita Bernardini la memoria ha tirato un brutto scherzo. Le cronache dell'epoca dicono che non solo dell' MSI i radicali ascoltavano i discorsi, ma nel '94 sostenevano un governo.

mercoledì 12 ottobre 2011

tanto rumore per nulla

Sono giorni, o forse ormai anni, di sondaggi. Il PD vanta un 26, quasi 27%. Sinistra e Libertà galoppa oltre l'8%. Segue L'Italia dei Valori, quotato 7. Per un totale di, circa, 41. A cui, per sommare tutta l'area, possiamo aggiungere l'1% della falce e martello della Federazione della sinistra. Arriviamo a 42, massimo 43. Nel 2008, in occasione delle ultime elezioni, il PD aveva superato di poco il 33%, Di Pietro il 4 e la sinistra Arcobaleno il 3 e mezzo. Per un totale di, arrotondiamo, 41%. Tre anni di escort, crisi, guerre, manifestazioni, Obama e processi questo hanno fruttato al centrosinistra: due punti su 100, un italiano su 50.

martedì 11 ottobre 2011

un monumento ai canuti

Se i giovani saltano da uno stage ad un contratto a progetto senza prospettive è colpa dei loro nonni che ai giardinetti se la spassano come nababbi, a fare i pensionati da 1500 euro al mese. Ci stanno riuscendo, ministri e loro mandanti, a far passare questo concetto, giusto in tempo, prima che la rivolta sociale se la prenda con loro. Finirà, probabimlente,come nel '68, che era iniziato come una lotta di classe e finì come una guerra ai canuti.

sabato 8 ottobre 2011

un libro fuori dai cori

Federica Sgaggio ha scritto Il paese dei buoni e dei cattivi, edito da Minimum fax. Il libro non l'abbiamo letto, ma l'autrice, in una recente presentazione, ci ha fatto venire voglia di farlo quanto prima, il blog (http://www.federicasgaggio.it/2011/05/il-%C2%ABbrand%C2%BB-generazionale/) e il libro. Perchè davvero l'opinione pubblica è divisa in tifoserie. I media la mobilitano, le danno appartenenza e lei s'accoda a seconda della curva dello stadio da cui fa il tifo. Le interviste spesso non dicono nulla, se non vuoti proclami. E anche gli scrittori, i presentatori, i cantanti si dividono in di destra e di sinistra. Battiato parla, nessuno lo capisce, chi applaude, chi no, a prescindere. Gli schieramenti sono assimilibali a brand, dice l'autrice. Sui delitti le riviste si schierano: colpevole o innocente, e con loro, i lettori, acriticamente. La sinistra esalta la meritocrazia. I suoi seguaci pure, senza eccepire che, di sinistra dovrebbe essere l'uguaglianza, non la selezione naturale. Chi sa cos'è il debito pubblico? chiede Sgaggio. Eppure ci si schiera. A seconda delle appartenenze, di quelle nuvole collettive, come le chiama l'autrice, che possono farci mettere un banner contro la lapidazione di una donna sul nostro profilo Facebook e non chiederci se siamo contro la lapidazione, contro la pena di morte in generale o contro quella sulle donne. Passa un mese, e che fine ha fatto quella donna nessuno se lo chiede, perchè il Saviano di turno (ma anche il Montezemolo) ha detto che l'Italia deve mobilitarsi. Per cosa? Per chi? Perchè? Non è importante, non fa notizia.

giovedì 6 ottobre 2011

beautifull mind

Macchè Steve Jobs, altri sono gli inventori che hanno segnato il secolo.
Se c'è una cosa in cui è riuscito è il marketing, col suo marchio e la linea dei suoi prodotti. Dicono abbia reso l'uso del computer più agevole: le sue icone sono immediate, certo.
Ma la nostra è una civiltà alfanumerica. I simboli che appaiono sullo schermo Apple invece, ricordano, concettualmente, gli ideogrammi cinesi. E cosa hanno prodotto i cinesi, con la loro forma mentis, in matematica? Nulla.
Le icone, oltretutto, sono sempre le stesse, standardizzate, come i compiti che indicano. Programmare invece vuol dire utilizzare la macchina, darle i comandi corrispondenti ai propri specifici bisogni. Ma viene descritta come un'operazione da ingegneri; e allora ci vendono questi simboli da cliccare, tutti uguali, per scrivere o calcolare.
Ha reso pigri, insomma, una serie di cervelli, Steve Jobs, e i suoi computer non sono migliori degli altri.
Questo, più o meno, mentre attorno era tutto un compianto morsicare di mele, ha dichiarato Roberto Vacca.
E a noi, uno così, sta simpatico.

mercoledì 5 ottobre 2011

cucù: il nuovo che avanza

Al così detto biennio rosso, seguirono vent'anni di Fascismo. Ai mesi della resistenza, fecero seguito quarant'anni di Democrazia Cristiana. La stagione di mani pulite, ha portato a una quindicina d'anni di Berlusconi. Fa quasi paura chiedersi cosa ci aspetta ora che in Molise potrebbe vincere il PD.

delitto: istruzioni per l'uso

La professione all'ultimo grido, l'imputato di casi di cronaca, esige un'attenta selezione del target. La vittima deve essere donna, giovane e, se possibile, di bella assenza. Nel caso di Garlasco e Avetrana no, ma in quelli di Melania e Meredith ha funzionato il fatto che fosse seminuda, fattore che non è da sottovalutare e che eventualmente si può concordare in sede di agonia. Per permettere poi ai giornalisti di usare il termine "efferato" è poi necessario che l'arma non sia da fuoco: indispensabili quindi una corda o dei coltelli. Assolutamente fuori moda è l'uccisione in appartamento. A meno che non si tratti di un ufficio, come nel delitto - per la verità un pò vintage - di via Poma. Meglio, molto meglio, che l'uccisione si svolga in una villetta, come nel caso dell'Olgiata, di Erika e Omar o al massimo in una baita, come a Cogne: il plastico di un appartamento sarebbe scomodo da maneggiare per i presentatori di talk show. Da scartare l'opzione della chiesa, come per il delitto Elisa Claps. Il cadavere rischia di rimanerci per anni e voi di farvi un nome poco prima della pensione. Tira molto il nome straniero: da Meredith a Yara a Sarah. Assolutamente out, demodè, i delitti di mafia: giudici, pentiti e negozianti taglieggiati. Quella è gente che si chiama Filippo, Giuseppe, Salvatore. Uomini di mezza età, poco fotogenici, con attorno sempre troppo sangue. I morti di mafia, alla gente, non interessano, non fanno ascolto. Per quelli i RIS neanche si muovono, e voi rischiereste l'anonimato o addirittura la latitanza.

martedì 4 ottobre 2011

domenica 2 ottobre 2011

Rocco Siffreud: il film

A dangerous method - sottotitolo: tanto va la matta al lardo che ci lascia il subconscio - è la storia di Freud, una specie di Sherlok Holmes che dopo anni di indagini scopre che è tutta una questione di sesso. La conclusione, che non giunge nuova a legioni di casalinghe, camionisti e premier viene sviluppata da Watson, per gli amici Jung, che dopo lunghe riflessioni si chiede in svizzerotto stretto: e se mi chiavassi le pazienti? Sul tema Jung vive un profondo dissidio al termine del quale si spruzza il dopobarba chemenefreud, segno evidente che un tempo dissidio ma poi dissidiavolo. Concetto che Jung prova a spiegare pure a Freud, perchè bisogna allargare le prospettive, la scienza e volendo, le gambe. Quando Freud obietta se per caso non stia confondendo Keplero col noto ricercatore Siffreud, Jung risponde che quando gli fa male la pancia sente come dei rumori che però, assicura, vengono dalla bibblioteca. Pare la Arcuri quando dice che il calendario suo è artistico, osserva Freud, meditabondo, sul lago di Zurigo. Alla fine come spesso accade muoiono tutti: Freud, la paziente di Watson e il marito di Monica Bellucci, che la sapeva lunga. Solo Crepet - guarda certe volte i nomi - ancora campa.

sabato 1 ottobre 2011

mozzarella stories: un film avariato

A un certo punto di Mozzarella stories c'è un personaggio che viene incaricato di riscuotere dei crediti. Torna in mente Mi manda Picone e un pò di malinconia perchè Nanni Loy non c'è più e perchè Luisa Ranieri è una cosa, e Lina Sastri no.
D'accordo, quello era un capolavoro.
Ma quando, nella parte di uno spettro, compare l'attore protagonista dell'Imbalsamatore, bel film di qualche anno fa, non si può non riflettere su questa questa versione pulp di un modo di raccontare il Sud che da Pappagone in poi non è cambiato poi molto.
"Che te ne sembra?" chiede un cantante neomelodico in una scena dopo aver abbozzato qualche verso.
"Innovativo" risponde un vecchietto agitando un sonaglio.