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lunedì 16 gennaio 2012

Se Monti è un bagnino

Ricapitoliamo. C'è una nave che va fuori dalla rotta. C'è un capitano che nel frattempo è ad una cena di gala. La nave s'incaglia. Si apre una falla. L'imbarcazione s'inclina. Ai passeggeri però viene assicurato che non c'e`nessun problema. Il capitano lascia la nave. Non vi ricorda l'Italia degli ultimi anni?

mercoledì 16 novembre 2011

ministri a spasso

Quando si dice che il nuovo governo è fatto di "tecnici" si intende che ad essere stati nominati ministri sono persone che prima d'ora non si occupavano di politica. Verrebbe da pensare che, quindi, chi li ha preceduti torni alle rispettive occupazioni. E se per quanto riguarda Mara Carfagna viene da tirare un sospiro - anche di sollievo - fa venire i brividi immaginare Calderoli medico, Gelmini avvocato, Frattini modello, Bossi qualsiasi cosa, Berlusconi imputato. Forse, in fondo, il posto in cui potevano fare meno danni era proprio alla guida dell'Italia.

sabato 22 ottobre 2011

Quando, tra qualche mese, del governo Zapatero si proverà a fare un bilancio a freddo, oltre alla colpa di aver proseguito la politica economica di Aznar bisognerà conteggiare la sostanziale sconfitta dell'ETA, i separatisti baschi che qualche giorno fa hanno annunicato di deporre le armi. Oltre ad una serie di arresti, dove l'ETA è stata soccombente è stata nell'appoggio popolare che media e riconoscimenti all'autonomia della regione gli hanno via via sottratto.
In giorni in cui la Spagna ci supera in economia, nessuno ha voluto sottolineare questo aspetto: che cioè mentre in Italia le malavita organizzata trionfa, in Spagna l'ETA viene sconfitta. Segno, forse, che volere è potere.

giovedì 29 settembre 2011

tanti auguri

Buon compleanno a Berlusconi. E' a soli 25 anni dal secolo di vita.
Eppure tocca a lui insegnarci la democrazia.
Confindustria, vescovi e sindacati gli dicono di dimettersi e lui spiega che ha la fiducia del parlamento, e che è il parlamento, Scilipoti compreso, a rappresentare i cittadini; nè Bagnasco nè Camusso nè Marcegaglia.
E neppure la istituzioni europe, Repubblica o i magistrati.
Già si sono vergognati di Mussolini, Craxi, Andreotti, gli italiani.
E mai nessuno, come Berlusconi, che dicesse chiaro e tondo: sono uno di voi.
Auguri a tutti gli italiani.

mercoledì 24 agosto 2011

RAImadam

Ieri in orario da ramadam è andato in onda sulla Rai un documentario che s'intitola Musulmani europei. A mezzanotte passata di un giorno d'estate del 2011 dopo Cristo era ora, anzi forse troppo tardi, per provare a presentare all'Italia una parte di sè stessa. Seguiranno altre tre puntate settimanali.
L'occasione è ghiotta e sospetta al tempo stesso. Con i mussulmani andiamo a scuola, dai mussulmani facciamo la spesa o sono loro a farla per noi. L'esercito italiano li combatte in mezzo mondo mentre sul suolo patrio aumenta il numero dei matrimoni misti.
Eppure, per conoscerli ci vuole un programma televisivo, peraltro a notte fonda, ad agosto.
Basterebbe fare due chiacchiere, di tanto in tanto, col pizzaiolo o con la ragazza che fa le treccine sulla spiaggia, con lo studente o con la signora delle pulizie. E invece dopo averci divisi, mussulmani e non, ora la TV, - ma con le sue categorie, - prova a farci incontrare.
Una versione catodica, moderna, occidentale, in fondo, di matrimonio combinato.

sabato 4 giugno 2011

europride: due passi all'estero

Ha un altro modo per sconfinare, in questi giorni, molto diverso dal Vaticano, chi si trova a Roma.
Basta andare all'esquilino, per la verità già enclave di suo, ed entrare nel parco di piazza Vittorio, dove si tiene l'Euro pride. In una scala che misura con 12,5 i diritti riconosciuti agli omosessuali in Inghilterra e con 2 quelli in Albania, un organismo internazionale all'Italia ha dato zero. Pare davvero allora di espatriare, in un'isola di musica, baci e magliette. Oltre che birre, spillate dal bar "coming out" o da "I am georgeous". Negli stand non si incontrano solo l'associazione dei genitori omosessuali, la libreria di settore e i microfoni di radiodigay, ma anche l'unione degli atei, gli animalisti, una mostra di fotografia, una di prodotti fetish e altre ancora. Alcuni offrono massaggi gratuiti, altri spille per una campagna. Si incontrano culturisti con barboncino al guinzaglio, valchirie a braccetto e sposi in pantofole e pancetta che spingono il passeggino. Borchie e panciere. Mentre sul palco una violinista esegue classici del rock seguita da un duo in cui lei suona la batteria e lui canta. Qualcuno, di sotto, ci trova un ritmo e balla.
Viene in mente Gino e L'Alfetta, la canzone di Daniele Silvestri, quando all'uscita ci si imbatte nella polizia. Serve a difendere la festa, chiaro. Si capisce da un manifesto subito fuori, di un partito che se la prende col sindaco per averla permessa.
Bentornati in Italia.

giovedì 2 giugno 2011

2 giugno

Che la repubblica la si festeggi a passo di marcia, tra un carrarmato e un missile, in via dei Fori imperiali, pare una scena di Woody Allen. Il bandierone srotolato dal colosseo ricorda le regie di Charlie Chaplin. Film già visti, che non fanno più neanche ridere. Come i caccia con il loro smog tricolore. E provare col gas esilerante?

mercoledì 13 aprile 2011

Lazzaro non era italiano

Un anno fa toccò alla Grecia, ora al Portogallo, nel frattempo all'Irlanda. Cadono come tessere di un domino i così detti P.I.G.S., i paesi su cui un paio d'anni fa già nessuno scommetteva. La Spagna, che del debito portoghese detiene una gran parte, già trema. Poi, forse, potrebbe toccare all'Italia, lettera I aggiuntiva dell'acronimo porchereccio di cui sopra. Se i ritmi rimangono questi, al turno dell'Italia dovrebbero mancare ancora una dozzina di mesi, ma chissà che qualche abile mossa di Tremonti e la guerra in Libia non riescano a farci sopravanzare la Spagna nella corsa verso la rovina. Vorrebbe dire due cose: che l'opposizione non ha nessuna intenzione di andare al governo e procurarsi il malcontento per le misure che la situazione imporrebbe, e che ci aspetta un nuovo, grande miracolo italiano. L'ultimo.

lunedì 21 marzo 2011

bigiotteria

Un gioiellino poteva esserlo davvero, il film "il gioiellino". La vicenda della Parmalat si prestava a raccontare un'Italia di pizzicagnoli coi conti in ordine finiti a parlare di default.
La parabola di Tanzi, messa su pellicola, avrebbe potuto raccontare l'Italia a sè stessa. Ci avremmo riconosciuto il provincialismo delle imprese, i loro appoggi politici, finanziari e curiali, la cortina fumogena di valori mentre quelli meno sbandierati di una tempo si estinguono come i pesci autoctoni nel Po. Invece tutto questo è appena accennato. I minuti della proiezione trascorrono senza che il film denunci per davvero. O che almeno avvinghi lo spettatore con della suspance. Remo Girone e Toni Servillo non bastano. Al primo, oltretutto, è affidato una versione di Callisto Tanzi che pare scritta dal suo avvocato. Perchè non chiedere qualche riga anche ai suoi operai?

giovedì 10 marzo 2011

un tunnel chiamato Italia

Un carrello della spesa alla deriva, una massaia che cuoce la pasta e la getta in terra, o un autostoppista con un cartello in bianco. Sono solo alcune delle immagini del video di Goodby Malinconia, ultimo singolo di quel genio che risponde al nome di Caparezza. Come sempre in bilico tra presa di fondelli e presa di coscienza (ma anche presa di corrente, visti i capelli), insieme alla voce del leader degli Spandau Ballet, Caparezza fa fagotto per constatare che non è il solo, anzi: "da qui se ne vanno tutti". In mezzo a gru che oscurano il cielo, il suo ritornello "dimmi chi ti ha ridotto in questo stato" ricorda gli strali di Dante. Alla fine anche stavolta l'autore esce fuori dal tunnel, ma, a giudicare dalla luce, pare trovarsi già oltreconfine.

venerdì 25 febbraio 2011

asma da Italia

Una ricerca dice che 17 delle trenta città più inquinate d'Europa si trovano in Italia. Fanno, pare, nove mesi di vita in meno. Tutti sappiamo che il paese perfetto non esiste. In Svizzera, per esempio, manca la trasparenza bancaria. In Belgio già da un pezzo manca un governo, in Spagna mancano posti di lavoro, in Turchia manca la laicità, in Grecia mancano risorse finanziarie. In Italia, a parte tutte queste cose, manca l'aria.

sabato 19 febbraio 2011

I say yeah yeah (di globalizzazione e diritti umani con Kennedy & Blair)


«The answer to stopping sexual tourism is very straightforward: Prosecution- Anche se alcuni governi non combattono il turismo sessuale per timore di rimetterci economicamente, noi tutti dobbiamo appoggiare il processo e la condanna del turismo sessuale.»
La conferenza «Globalizzazione e diritti umani» organizzata a Trento lunedì 14 febbraio dalla Fondazione Caritro (Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto) si chiude con questo “slogan”. Ha solcato oceani, sorvolato cime innevate, sopportato il jetlag – e, forse, incassato un lauto rimborso – per venircelo a dire, la signora Kerry Kennedy.
Ma poteva stare a casa.

Se non aveva voglia o non era capace di condividere informazioni e notizie, dare una visione nuova del fenomeno, apportare una prospettiva non scontata.
Invece no - Lady Kennedy carrella su momenti scioccanti di gioventù: l'omicidio del padre; la scoperta che un amico di famiglia picchiava la moglie; un amico gay all'università poi morto di AIDS. E ci dice – con americana ingenuità – il senso di ingiustizia che ne ha provato.
Quando ha scoperto che omicidio, percosse e violenze sono reati codificati si è sentita meglio e ha deciso di votarsi alla lotta ai cattivi.
Quanti film di indiani e cow-boy avranno contribuito alla sua scelta professionale?

Pubblico italiano, (ergo cattolico, per lei) sotto al palco di Trento sentiamo che ha frequentato il Sacro Cuore. È dunque una traiettoria senza cedimenti quella che le fa dire «le cose possono cambiare – basti pensare al Sud America dove oggi regna la democrazia. Tranne che a Cuba».

Lady Kenndy, bastava una telefonata.
C'è pure skype; è così comodo.
Ok, al limite, una video-conferenza.
(E poi, come dire?, certe sue opinioni le potevamo immaginare).


Perchè, perché una ragazza fortunata....
L'intervento che apre la serata, in realtà, è quello di Lady Blair.
Ragazza fortunata dopo una partenza in salita.
La Blair esordisce raccontando di essere cattolica in un paese protestante.
Dopo la laurea in giurisprudenza, il lavoro fu offerto a un collega - maschio - e non a lei. Per questioni di genere. Dice.

Rifattasi di questi smacchi, la ex first lady inglese - oggi ambasciatrice della Asian University for Women in Bangladesh – conclude con convinzione «studiare mi ha cambiato la vita. Lo studio può cambiare la vita delle donne. E se le donne partecipano alla società, la società cambia»


Ond'elli m'assentì con lieto cenno
A questo ennesimo affronto all'informazione, alla riflessione, al buon senso, indignati all'uso maleducato del nostro tempo che hanno fatto Caritro e le signore, scavalchiamo il pubblico nelle poltroncine del Centro Servizi S. Chiara.
Pubblico che non ha smesso di annuire, di applaudire, di assentire.

Quando restituiamo le cuffie per la simultanea al guardaroba lamentando educati che 3 su 3 non funzionavano, la signorina ci redarguisce: bastava cambiarle.
Ci scusiamo dunque per esserci aspettati un servizio che funziona.
Per esserci attesi una serata non banale.

Radunate centinaia di persone per farsi ascoltare con popo' di nomi come quelli delle due ladies, ci sembra obbligo morale avere qualcosa da dire.
Importante.
Aggiornato.
Utile.
Non banale.
la lista può continuare


Abbiate il coraggio di stare a casa
quando non avete niente da dire. 
DC

sabato 12 febbraio 2011

il colpo basso dell'alto Adige

Diciamoci la verità: quella del presidente della provincia di Bolzano che non vuole partecipare ai festeggiamenti per l'anniversario dell'unità d'Italia è una trovata pubblicitaria, una mossa di promozione turistica. Uno spot per darsi arie da esotici.
Cosa ci vanno a fare i turisti dalle parti di Bolzano se non per respirare aria di estero? Dall'Etna al Monte Bianco passando per il Gran Sasso di montagne in Italia non ne mancano. Quanto alla cucina cassata, spaghetti, parmigiano e pesto stanno ai canederli come Giulio Cesare ad Andreas Hofer, che per chi non lo sapesse è l'eroe nazionale degli altoadesini. Al Mediterraneo del resto d'Italia, i sobborghi di Bolzano possono opporre qualche lastra di ghiaccio con trampolino.
C'è da imparare, dal signor Durnwalder. Se le minoranze albanesi in Calabria iniziassero a mettere qualche bomba sotto i tralicci e a far notare quanto l'Italia unita gli ha portato via forse migliaia di turisti scoprirebbero la Sila e Tropea.

domenica 23 gennaio 2011

martedì 28 dicembre 2010

più in alto di Brembate di sopra

A Brembate di Sopra una tredicenne di nome Yara è scomparsa. si cerca in un centro commerciale in costruzione.
A volte, come in questo caso, bastano un paio di frasi per dipingere uno scenario. A Brembate, subito dopo la sparizione della ragazza e una cantonata degli inquirenti, comparvero dei striscioni che inneggiavano alla cacciata degli extracomunitari.
Ora i genitori si fanno vedere in chiesa, chiedono notizie e pietà.
Ipotizziamo che questo dramma fosse accaduto ad un'altra famiglia dello stesso paese.
Forse i genitori di Yara li avremmo trovati dietro quegli striscioni, a pretendere giustizia sommaria, a esaltare la loro cultura celtica da centro commerciale e a dire che quei morti di fame di negri se ne devono andare.
Forse no, ma più probabilmente sì, in un comune dove il sindaco è della Lega nord.
Che, come i suoi concittadini, non ha forse neanche per un attimo considerato che magari a quest'ora la ragazza è semplicemente in un posto migliore.

giovedì 16 dicembre 2010

sabato 6 novembre 2010

Ceci n'est pas une pipe (da allegare alla tessera elettorale di signore e signorine)


Perché avere una vita sessuale appagante è essenziale. Anche per gli elettori 
(suggerimenti per un programma elettorale)

 Con questa linea di prodotti discreti ed eleganti,  funzionali e divertenti, Presidente, ci offrirebbe gli strumenti migliori per farlo.

 

mercoledì 3 novembre 2010

autobiografia di una nazione

"E' meglio essere appassionati di belle ragazze che gay" è una frase che non sta bene dire in pubblico; forse neanche pensarla. Di questo vogliono convincerci alcuni giornali. Illusi: metà degli italiani continuerà a votare per il premier e anche l'altra metà a professarsi cattolica. Berlusconi è e resta il nostro rappresentante.

martedì 20 luglio 2010

cry for me, Argentina

"In un paese dove si stima che cattolici siano più o meno il 91 per cento della popolazione, da oggi c’è una legge che autorizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Succede in Argentina, primo paese dell’America Latina a sancire così legalmente le unioni omosessuali. Il disegno di legge, sostenuto dal governo di centro-sinistra della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, è stato approvato con 33 voti a favore e 27 contrari."

venerdì 16 luglio 2010

medioevo prossimo venturo

"Il servizio trasfusionale del Gaetano Pini chiude ai gay, e si aggiunge alla lista di ospedali italiani che non accettano sangue da uomini dichiaratamente omosessuali." (http://www.repubblica.it/)