mercoledì 29 agosto 2012

cinepolenta

Qualche anno fa uscì, in Spagna, Mare dentro, film che si aggiudicò l'Oscar. Era la storia, vera, di un malato terminale che chiede l'eutanasia. Era, soprattutto, il ritratto di un Paese lacerato e controverso, affacciato alla modernità e allo stesso tempo inchiodato alla tradizione, e di cui Javier Bardem, il protagonista costretto in un letto, era in qualche modo la metafora.
Abbiamo appreso che sono iniziate in questi giorni, in Trentino, le riprese di un altro film, che immaginiamo altrettanto fedelmente saprà raccontare la terra che ha dato i natali a Moser e Dellai: Vino dentro.

domenica 26 agosto 2012

scudetto, sud-etto?

Come nel club di un vecchio film, l'unica regola del calcio italiano è che di regole non ce ne sono. Si decide, ad esempio, a pochi giorni dall'inizio del campionato, di aumentare il numero di giocatori da portare in panchina. Se ne avvantaggeranno le grandi squadre, in un torneo che ogni volta tutti dicono equilibrato e ogni anno, come l'ultimo, vede tra la prima e la terza uno scarto di una ventina di punti.
Il bello però è che la Juve, che se l'è aggiudicato - e che è quella che meglio ha capito la regola del club - l'anno prima era arrivata settima. I ribaltoni insomma sono possibili; grazie soprattutto alla Champions league, in cui le squadre italiane soccombono anche profondendo energie.
Nonostante tutto, non si vede chi possa insidiare i bianconeri; forse gli unici, insieme alla Roma, a non essersi indeboliti. Con la differenza che la Roma, liberandosi di Louis Enrique e sostituendolo con Zeman finalmente inizierà a giocare a calcio, sebbene con interpreti che Totti a parte restano modesti. Il Milan schiererà le riserve dell'anno scorso, l'Inter, sperano i tifosi in attesa di una campagna acquisti alla Moratti, quelle dell'anno prossimo. L'Udinese potrebbe fare la scelta che l'anno scorso costò punti al Napoli: sprecando energie nella vecchia Coppa Campioni. La paga quest'anno, quella scelta, la squadra di De Laurentis, che forse per la prima volta non pare migliore di quella della stagione precedente. Tanto per vedere l'effetto che fa però sarebbe bello, e non impossibile, vederla duellare per lo scudetto con Roma e Fiorentina, chissà che per una volta ci risparmierannno il campionato della Padania.

venerdì 24 agosto 2012

Comunione e segregazione

Più ascoltavamo la difesa di Formigoni al meeting di CL più ci persuadevamo che è colpevole, senza che, in fondo, ci importasse di cosa. L'argomentazione del Celeste, come lo chiamano, è che la sanità lombarda ha i conti in attivo  e ciò dimostra che lui è onesto.
Un argomentazione in base alla quale gli italiani che non arrivano a fine mese sono dei criminali e i boss della mafia, integerrimi. La solita morale che ci propinano da qualche decina d'anni a questa parte, quella che fa coincidere l'etica con i bilanci e falsificarli, quindi, una marachella. Sarebbe bello, un giorno, vedere Formigoni muoversi nelle affollate celle nostrane, dove la comunione è un'esigenza fisica e la liberazione una illusione da discorsi presidenziali di fine anno.

giovedì 23 agosto 2012

un consiglio per gli acquisti: sincerità

Tra le tante iniziative popolari ancora non se n'è vista una essenziale: quella a favore della sincerità pubblicitaria. Sarebbe educativa una campagna per comprare i prodotti solo di chi in TV non prova ad ammaliarci con cucine grandi come navi da crociera, padri aitanti e felici a spasso con batuffoli biondini e sorridenti, Suv che sfrecciano su tornanti senza buche, compagnie di trentenni che brindano col brandy dall'alto di grattacieli vista mare, paeselli dove i salumieri hanno le gote rosse e i garzoni girano in bici fischiettando, capiuffici che promuovono, bagni tirati a ludico, frigo ricolmi, cieli sereni, primavere perfette, famiglie concordi attorno a massaie con la stanchezza e i calli di Belen, cagnolini candidi che corrono su prati inglesi. Lo diciamo perchè la realtà, per fortuna, spesso è migliore. Nelle nostre città brillano i colori di mille razze e di mille writers, sui muri. Le famiglie sono scombinate, imprevedibili, cangianti. Non di rado, provvidenzialmente piove, c'è chi preferisce brindare col succo di mandorla, i cagnolini hanno l'intelligenza dei bastardini, i capiufficio vengono contestati, i cessi puzzano, invece che tutta atletica e giovane la gente incanutisce panzuta e qualche volta le fiancate dei Suv vengono rigate.

mercoledì 22 agosto 2012

Monti mente?

Chi entra in una stanza oscura non vede nulla. Poi, piano piano, scopre che la stanza in realtà è in penombra e qualcosa intravede. Perchè gli occhi si sono abituati, le pupille allargate, come fanno gli obiettivi delle macchine fotografiche. Monti dice che la crisi sta per finire. Dice, Monti, che in fondo al tunnel si comincia a vedere la luce. Bugia: sono i nostri occhi che si stanno abituando. Al precariato, all'emigrazione, alle rinuncie. Un giorno forse smetteremo di brancolare nel buio, e lo chiameremo benessere.

lunedì 20 agosto 2012

sbadiglio ideologico

Sui giornali,solite notizie estive: caldo record, Juve favorita, un'attrice in bikini, code sulle autostrade, i benefici del gelato, il successo dell'estate, i cani abbandonati,i libri da portare in spiaggia, il caro benzina, miss maglietta bagnata, la bellezza delle città deserte, e, come sempre, Dellai che fonda un partito.

sabato 18 agosto 2012

Beppe Grillo: meglio di niente

Con Beppe Grillo, come si dice, si può essere d'accordo o no. E lo si dice come un preambolo ovvio, trascurabile, un intercalare. Invece non è una cosa da poco. Essere in disaccordo col PD, per esempio, è impossibile. Si può essere federalisti, separatisti, si può essere per i matrimoni tra omosessuali o contrari, per Monti o mica tanto: comunque la pensiate verrete compresi da un "ma anche". Discutere col partito di Bersani, se non siete ideologicamente a destra di Priebke e a sinistra di Cicchitto, è arduo. Coll'UDC, più o meno è lo stesso. Casini è di centrodestra che dialoga con la sinistra, attento alle istanze dei cattolici ma sempre in un quadro di laicità. Tutto e, soprattutto, niente. Tutto, in altre parole, e Vendola.

mercoledì 15 agosto 2012

ergastele: una pena che funziona

In Brasile i detenuti che leggeranno un libro e ne scriveranno una recensione avranno uno sconto di pena di quattro giorni al mese. Più libri più liberi, insomma. Nel darne la notizia La Repubblica sembrava guardare con favore a questo nuovo tipo di premio, tanto da auspicarne quasi un'adozione anche in Italia. Ecco un esempio di come un gruppo industriale, per i propri interessi - la vendita di libri - sia disposto a calpestare i valori di una nazione. La pena detentiva, in Italia, lo dice la Costituzione, è rivolta alla rieducazione. Cioè al reinserimento nella società. Un italiano vero, lo dicono le statistiche, non legge. Da noi le biblioteche sono rare e vuote. NOn c'entra la crisi: è così da sempre, dalla controriforma. Provate ad andare alla fermata del bus e ad attaccare bottone commentando I promessi sposi. Citate Dante, mentre pagate al supermercato. Nella migliore delle ipotesi, appunto, verrete presi per stranieri. Il vero Italiano modello, integrato nella società, guarda la TV. Parla di Maria de Filippi, dell'Inter, del solleone. Che il ministro valuti piuttosto sconti di pena a chi non perde una puntata di Scherzi a parte, di Porta a porta, del TG$. E si preveda la TV obbligatoria per i criminali più pericolosi: imploreranno pietà.

martedì 14 agosto 2012

God save the Ricchi & Poveri

Diciamo la verità, negli ultimi trent'anni, l'Italia, in termini di cultura, non ha prodotto granchè di rilievo. Viene in mente Renzo Piano, che però ha costruito altrove. Il Nobel a Dario Fo riconosce meriti precedenti. Nel cinema c'è stato qualche Oscar, è vero, ma l'Italia raccontata da Salvatores, Benigni e Tornatore era ad uso e consumo degli americani, e nessuno ha mai chiamato cultura sgusciare a dovere le noccioline da tirare ai reclusi dello zoo. Forse dovremmo ricordare qualche direttore d'orchestra; se non fosse che più passa il tempo più la musica classica declina al rango di una musica da camera con un'imu particolarmente onerosa. Ce ne sarebbe abbastanza da deprimersi, se non fosse per la cerimonia di apertura e di chiusura delle Olimpiadi di Londra. Dove impariamo che gli inglesi riescono ad inorgoglirsi per James Bond e Le Spice Girl. Urge un'olimpiade a Frosinone con torcia olimpica - o chi per essa - in mano ad Alvaro Vitali.

venerdì 10 agosto 2012

44 coniugi, in fila per tre, col resto di due

Nel dibattito pro o contro il riconoscimento dei diritti civili alle coppie omosessuali, c'è sempre qualcuno che afferma che queste non le meritano perchè non possono avere figli. Pur sorvolando sul fatto che non sposarsi perchè non si hanno figli pare più un premio, sorvolando sulle adozioni e sorvolando anche che tra inseminazioni artificiali chiunque potrebbe, con l'ausilio di una buona clinica, diventare parente del proprio canarino, arriva il momento di scendere in picchiata e ragionare terra terra. Per dire che non tanto sul fatto che le coppie siano omosessuali, bisogna discutere, quanto, appunto, che per forza di coppie si debba trattare. Perchè non prevedere diritti per terzetti, e perchè non multipli? Dopotutto, tra una dozzina di persone, magari nello stesso letto,un bambino,in qualche modo potrebbe venire fuori. E il matrimonio risultare, finalmente, per quello che è: una perversione.

mercoledì 8 agosto 2012

Tirolesi purosangue

Capita spesso di chiedersi, davanti alle classifiche in cui il Trentino Alto Adige domina sulle altre regioni dello stivale,come si piazzerebbe se competesse fuori dai confini nazionali, ad armi pari, senza le agevolazioni dell'autonomia. Come se la caverebbero, insomma, Trento e Bolzano senza paracadute, in un confronto alla pari con Bavaresi e Catalani? Ce l'ha mostrato Tania Cagnotto, che dopo essere arrivata quarta piuttosto che accettare l'evidenza - è meno brava della terza e più della quinta - ha parlato di una "maledizione". Ce l'ha mostrato Schwazer, il valigiano dopato che ha tentato di aggiudicarsi una medaglia e,soprattutto i centoquaranta milioni che il CONI riconosce in caso di vittoria. Al commosso montanaro dedito ad autotrasfusioni evidentemente lo stipendio da carabiniere non bastava. La domanda che ci ponevamo all'inizio era,si capisce, retorica: che fuori dal Brennero, in competizione, i tirolesi o vengono sconfitti o, quando barano, scoperti, lo sapevamo già.

martedì 7 agosto 2012

italiani alle olimpiadi: campioni di immobilismo

Chissà se dalle medaglie che vince alle olimpiadi si può ricavare l'indole di una nazione. Nel caso, l'Italia, tendenzialmente, aggredisce. Nel senso che imbraccia la carabina, l'arco o la spada, sotto le varie specialità. E quando non c'è di mezzo un'arma infila i guantoni e sale sul ring. Non corrono nè nuotano nè pedalano nè remano, gli italiani. Non si vedono all'orizzonte nuovi Abbagnale nè Mennea nè Bettini, e anche Federica Pellegrini ormai al massimo sfila. Ma quando c'è da prendere la mira, da fermo o su una pedana, a quanto pare gli italiani si dimostrano dei cecchini. Forse sanno mantenere la concentrazione, forse, il successo di semisconosciuti che imbracciano carabine, archi o fioretti sta anche negli strumenti. Fa pensare, comunque, questa attitudine all'aggressione, ma non a quella delle arti marziali nè alla lotta greco-romana. Come fossimo un popolo zen e allo stesso tempo violento, l'Italia si dimostra imbattibile nell'aspettare un nemico passare per colpirlo, ma mai in lizza quando si tratta di superarlo spalla a spalla. Forse, è vero, ricavare l'indole di una nazione da poche medaglie in un'olimpiade è una forzatura. Tuttavia sembra davvero una fotografia quella di una nazione in surplace, in cui tutti sono fermi, col fucile spianato e in cui chi si muove è perduto.

lunedì 6 agosto 2012

pistola di un pistolero

Del'epoca degli Spaghetti Western Clint Eastwood racconta di quando Sergio Leone e tutta la troup smontarono il set lasciandolo, ignaro, da solo in mezzo ad una remota regione del Sud della Spagna. forse se l'erano dimenticato, forse era troppo lunga da spiegargliela,forse l'attore americano non aveva dato la giusta interpretazione a qualche centianio di persone che smontano i fondali, fanno i bagagli e, in carovana, ripartono. Forse, semplicemente, come il cavaliere inesistente di Italo Calvino, che Eastwood ci fosse o no, faceva lo stesso. Di lui si diceva, del resto, che avesse due espressioni facciali: una con la sigaretta, una senza. Chiaro che, un po' come la Statua della Libertà, in quanto scarto dell'Europa,l'attore che divideva il mondo in chi ha la pistola e chi la pala, negli Stati Uniti sia divenuto una specie di guru. Probabilmente oggi, a ottant'anni suonati, ripete il suo copione estrando fulmineo il catetre dalla fondina. La parte gli sta, bisogna riconoscerlo, a pennello. E difatti di pochi giorni fa la dichiarazione secondo la quale nelle prossime elezioni non si può non votare il candidato Repubblicano in quanto bello. Come direbbe il messicano del buono, brutto, cattivo: la solita checca.

sabato 4 agosto 2012

Nicolini, ed è subito autunno

Una volta la sinistra era seria. Seria al punto da sapersi divertire. Non come adesso che è il contrario. Non tutti possono fregiarsi di aver inventato una stagione. Nessun altro, poi, a Roma. Morire ad Agosto, allora, se l'inquilino del Campidoglio è Alemanno, significa esserne vittime o carnefici. Perchè senza Nicolini l'estate a Roma sarà una specie di autunno, quando ci si trascina le infradito fino a che non si affonda nelle pozzanghere, si mangiano cocomeri fino a che non li si trova nei reparti esotici dei supermercati,ci si cerca l'abbronzatura dietro le orecchie. L'assessore all'effimero se ne va come un fuoco d'artificio, come un bacio, come un'eclissi: sparito senza una scia, lasciandoci a bocca aperta senza saper spiegare perchè.

venerdì 3 agosto 2012

wrestling

Sognando un'alleanza tra Casini, Di Pietro, Storace, Pannella e Ferrando.