mercoledì 15 agosto 2012

ergastele: una pena che funziona

In Brasile i detenuti che leggeranno un libro e ne scriveranno una recensione avranno uno sconto di pena di quattro giorni al mese. Più libri più liberi, insomma. Nel darne la notizia La Repubblica sembrava guardare con favore a questo nuovo tipo di premio, tanto da auspicarne quasi un'adozione anche in Italia. Ecco un esempio di come un gruppo industriale, per i propri interessi - la vendita di libri - sia disposto a calpestare i valori di una nazione. La pena detentiva, in Italia, lo dice la Costituzione, è rivolta alla rieducazione. Cioè al reinserimento nella società. Un italiano vero, lo dicono le statistiche, non legge. Da noi le biblioteche sono rare e vuote. NOn c'entra la crisi: è così da sempre, dalla controriforma. Provate ad andare alla fermata del bus e ad attaccare bottone commentando I promessi sposi. Citate Dante, mentre pagate al supermercato. Nella migliore delle ipotesi, appunto, verrete presi per stranieri. Il vero Italiano modello, integrato nella società, guarda la TV. Parla di Maria de Filippi, dell'Inter, del solleone. Che il ministro valuti piuttosto sconti di pena a chi non perde una puntata di Scherzi a parte, di Porta a porta, del TG$. E si preveda la TV obbligatoria per i criminali più pericolosi: imploreranno pietà.

1 commento:

Anonimo ha detto...

MI TI CO!!!!!! Un piacere leggerti.