Come nel club di un vecchio film, l'unica regola del calcio italiano è che di regole non ce ne sono. Si decide, ad esempio, a pochi giorni dall'inizio del campionato, di aumentare il numero di giocatori da portare in panchina. Se ne avvantaggeranno le grandi squadre, in un torneo che ogni volta tutti dicono equilibrato e ogni anno, come l'ultimo, vede tra la prima e la terza uno scarto di una ventina di punti.
Il bello però è che la Juve, che se l'è aggiudicato - e che è quella che meglio ha capito la regola del club - l'anno prima era arrivata settima. I ribaltoni insomma sono possibili; grazie soprattutto alla Champions league, in cui le squadre italiane soccombono anche profondendo energie.
Nonostante tutto, non si vede chi possa insidiare i bianconeri; forse gli unici, insieme alla Roma, a non essersi indeboliti. Con la differenza che la Roma, liberandosi di Louis Enrique e sostituendolo con Zeman finalmente inizierà a giocare a calcio, sebbene con interpreti che Totti a parte restano modesti. Il Milan schiererà le riserve dell'anno scorso, l'Inter, sperano i tifosi in attesa di una campagna acquisti alla Moratti, quelle dell'anno prossimo. L'Udinese potrebbe fare la scelta che l'anno scorso costò punti al Napoli: sprecando energie nella vecchia Coppa Campioni. La paga quest'anno, quella scelta, la squadra di De Laurentis, che forse per la prima volta non pare migliore di quella della stagione precedente. Tanto per vedere l'effetto che fa però sarebbe bello, e non impossibile, vederla duellare per lo scudetto con Roma e Fiorentina, chissà che per una volta ci risparmierannno il campionato della Padania.
domenica 26 agosto 2012
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