sabato 28 novembre 2009

Una finestrata di smog


Roma - FotoDC
«Solo al 27 lo stipendio vanno a prendere di corsa. Schifosi maledetti. Uno schifo unico han ridotto sta città. Siamo il quarto mondo. Più di mezz'ora a aspettare l'autobus. Sti schifosi, Schifosi maledetti. Luridi. Schifosi luridi. Che possano morire stanotte. L'hanno ridotta una merda schifosi luride bestie. Una capitale europea. Gli possa pigliare un colpo, al presidente dell'atac. Siamo una capitale europea. Un paese di merda. Basta che Berlusconi fa due sorrisi e tutti sono contenti. Schifosi luridi. Je possa pija un colpo stanotte. Più di mezz'ora a aspettare un autobus».
Ogni volta è un'emozione diversa. Roma.

Mi dà una strana orticaria, la capitale. Ma appena arrivo, di solito mi diverte il brulichio. Esco dalla stazione e mi guardo attorno come una bambina alle giostre, Facce saporite. Fisionomie assurde. Voci colorate.


Mentre attendo sotto la pensilina gustandomi la signora che inveisce, mercoledì alle dieci uno stormo di uccelli gira veloce, frenetico, stressato. Non so cosa si dicono. Forse giocano. Forse manifestano: l'aria è solo fintamente leggera. Interrotta dallo spostamento delle fermate per nuovi scavi della metro. Non si riesce a dormire....


Dall'autobus che mi allontana spio nelle pieghe dei plaid e nelle schiene curve, sfrucuglio morbosa nelle borse di nylon gonfie di stracci preziosi. Uno struggimento – l'animo è sul marciapiede. Mi fermerei a parlare. A chiedere storie. Che cosa. Come. Perché.


Ma è quasi domani e me ne torno tra i monti. Il meteo dice grigio, pioggia, forse 10 gradi meno di qui. Mi consola pensare che una boccata d'aria non sarà una finestrata di smog.

Lo scarto forse è lieve. E il rollio del treno placherà l'orticaria.
Tollero ancora, più facilmente, i profili secchi di certe donnette provinciali e il perbenismo quieto nei baffi degli impiegati delle banche.


La ripetuta esposizione quotidiana a sudate masse e selvatiche e sporchiccie, a ruzzanti massaie che sull'autobus sbadigliano e sternutiscono senza coprirsi con la mano, auto dirigenziali che tagliano il passo su strisce plebee pedonali mi inquieta.


Non ci son cazzi. Come anonima passante sfilare accanto a parti umane basse e anime purulente sovverte il mio disequilibrio e accelera la mia sociopatia.




Roma - FotoDC



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Piccola HeiDCi va in città: mesi fa ne aveva raccontato qui:



venerdì 27 novembre 2009

1000 e un post: i fratelli Moustache



I Fratelli Moustache sono un gruppo di comici birmani che si oppongono, a colpi di satira, al regime militare di Yangoon (ex Rangoon) che tiene in pugno l'odierno Myanmar. Come si legge dai cartelli finali di questo sketch di presentazione, i tre "fratelli" sono stati arrestati per ben tre volte e sono ancora sotto sorveglianza. Grazie alla comicità e al sostegno del pubblico della rete, essi tentano di mettere a conoscenza l'intera comunità internazionale degli abusi, delle violenze e dei crimini che la giunta militare attua nei confronti di cittadini innocenti. Sosteniamoli e aiutiamoli nella loro incredibile impresa. Chissà, magari qualche risata informale potrà aiutare la diplomazia istituzionale ad accelerare il suo corso. Spero di trovare presto questo video nei vostri blog, tra le vostre email e nei vostri profili. A tal proposito, ringrazio un tweet di Internazionale per avermi messo a conoscenza di questi buffi e incredibili personaggi! Come suggerito da Tommi di Blog Internazionale.

giovedì 26 novembre 2009

La voce dei monti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: Il Gruppo Naturalistico Le tracce propone LA VOCE DEI MONTI XX EDIZIONE DI PROIEZIONE DIAPOSITIVE 2009 presso “SPAZIO GIRASOLE" a Treville di Castelfranco Veneto Sala “Le Radici e le ali” - Ingresso libero - Inizio proiezioni ore 20.45 Venerdì 27 novembre 2009 “TIBET Occidentale: A piedi nel Regno di Guge” SULLE TRACCE DELLE SPEDIZIONI TUCCI-GHERSI NEL TIBET OCCIDENTALE diapositive di David Bellatalla Venerdì 4 dicembre 2009 “Patagonia: Nel vento del condor” diapositive di Vittorino Mason Venerdì 11 dicembre 2009 “La montagna di Buzzati: così intima, così universale” diapositive di Patrizia Dalla Rosa E, credi, la montagna è una palestra insuperabile per l’anima e per il corpo. Nel salire, non si è che carne pieghevole e istinto felino aggrappati alla rupe pungente: a palmo a palmo, con l’arcuata tensione delle dita, con la piatta aderenza delle membra, si guadagna la roccia. E poi, in vetta, quando ti vedi intorno un anfiteatro di guglie e di ghiaccio, o, da una cengia esilissima, guardi sotto lo strapiombo, affogata nella fluidità vertiginosa, la falda verde da cui balza il getto estatico di massi che hai conquistato, allora un’ebbrezza folle t’invade e l’adorazione selvaggia della tua fragilezza ardente che vince la materia. Eppure, là in alto, anche la materia, la colossale materia che ci attornia, non sembra inerte e ostile, ma viva ed amica: e le guglie pallide non sembrano monti, ma anime di monti, irrigidite in volontà d’ascesa. Antonia Pozzi *** Dettaglio delle serate: *** Venerdì 20 novembre 2009 “Patagonia Terra di pionieri” diapositive di Flavio Carraro “Bubu” Flavio Carraro (Bubu per gli amici) da non confondere con Bubu Bole triestino, è nato a Villanova di Camposampiero nel 1959 e risiede a Borgoricco. Frequenta l’ambiente della montagna sin da ragazzino. Nel 1985 si iscrive ad un corso roccia del CAI di Camposampiero, e da allora scopre l’arrampicata, adesso è uno dei componenti della scuola di alpinismo come istruttore. Ha all’attivo ascensioni in Dolomiti – di cui alcune prime salite –, Gran Sasso, Appuane, Giulie,Carniche, nelle Alpi Italiane, Svizzere e Francesi. Nel 1990 con un gruppo di amici,và nel Pamir Alay, il suo primo viaggio fuori dall’ Europa e sale alcune cime. Nel 1999 è la volta della Bolivia dove sale alcuni seimila con amici di Dimensione Montagna, Ermes Bergamaschi,Claudio Chenet, Paola Scremin. Nel 2000 parte per la Patagonia Argentina, con lui Lorenzo Massarotto,Umberto Mararampon, Ulderico Mazzoleni e Riccardo Milani, con l’obbiettivo il Cerro Fitz Roy, manca la cima per un repentino cambiamento del tempo, sempre nello stesso anno va in Kenia con l’idea di concatenare due delle tre cime principali del monte Kenia, la Nelion e la Batian, ma per problemi di quota della sua compagna Donatella dovrà accontentarsi della Lenana 4985m. È presidente dell’Associazione Dimensione Montagna, nata da un’idea di Lorenzo Massarotto, composta da un gruppo di amici che ha come proprio obbiettivo la promulgazione e la salvaguardia dell’ambiente, della cultura e dello sport che trova e pratica in montagna. La serata dedicata alla Patagonia racconterà il viaggio organizzato dall’Associazione Dimensione Montagna che nel 2000 ha visto come protagonisti Lorenzo Massarotto e compagni. L’autore propone una serata di diapositive in dissolvenza divisa in due parti. Una parte sarà dedicata alla storia dell’esplorazione della Patagonia Terra del Fuoco da Maggellano ai tempi nostri, di cui il relatore è Mauro Toffanin. La seconda parte parlerà dell’esperienza alla salita al Fitz Roy. *** Venerdì 27 novembre 2009 “TIBET Occidentale: A piedi nel Regno di Guge” SULLE TRACCE DELLE SPEDIZIONI TUCCI-GHERSI NEL TIBET OCCIDENTALE diapositive di David Bellatalla David Bellatalla Antropologo, docente presso l’Università UWA (Australia Occidentale), è membro dell’Accademia delle Scienze IAMS di Ulan Bator (Mongolia). David è nato a La Spezia nel 1962; ricercatore, studioso di sciamanesimo e nomadismo, dal 1990 svolge la propria attività di ricerca sul campo con le popolazioni nomadi della Mongolia. Collabora con il dipartimento di Etnografia dell'Università di Ulaan Bator, con il dipartimento di Antropologia di Scienze della Mongolia e con l’Istituito di Antropologia dell'Università di Firenze. La ricerca è tuttora in corso e verte soprattutto sul mondo magico-religioso del popolo dei Buriati, con particolare riguardo allo sciamanesimo e al modello sociale nomadico di tali genti. Ha realizzato in solitaria spedizioni e ricerche nelle regioni Himalayane pubblicando articoli su riviste del settore. Nel 1989 ha progettato e realizzato la Spedizione Ande, prima traversata integrale della Cordigliera delle Ande, durata 14 mesi. Per ben due volte ha percorso da Venezia a Pechino la “Via della seta”. Ha pubblicato per i tipi Calderini/Bologna il volume "Trekking nella Codigliera" nel 1992. Nel 1996 ha pubblicato il volume "Sciamanesimo e Sacro tra i Buriati della Mongolia". Nell'estate del 1997 ha dato il via alla realizzazione del progetto "S.O.S. Taiganà" patrocinato dall'associazione CROCEVIA e dalla CEE, per un programma di aiuti alla popolazione nomade dei Taiganà della Mongolia in gravissimo rischio di estinzione per problemi sanitari. Recentemente è uscito il libro Tsaatan “Gli uomini renna della Mongolia”. Assieme al suo inseparabile compagno di viaggio Dino de Toffol sono stati protagonista di una sensazionale scoperta nel deserto dei Gobi: hanno rinvenuto uno scheletro di dinosauro con resti di pelle, cosa mai avvenuta prima. Si tratta di un incontro con proiezione di diapositive condotto dall’autore, relativo all’area geografica del Tibet occidentale. Le immagini ripercorrono le tappe delle spedizioni scientifiche di Giuseppe Tucci e di Eugenio Ghersi, effettuate negli anni trenta, riproponendo il loro affascinante viaggio nell’area più isolata e remota del Tibet. Dalle propaggini più meridionali della catena Himalayana, risaliremo le profonde valli dello Spiti e dello Zanskar, per raggiungere l’antica città di Leh, capitale del Ladack. Il nostro viaggio proseguirà attraverso l’antico regno di Gughe. Dai remoti monasteri di Piang e Dungkar sino alle città di Gartok e Toling. Tappa finale del nostro viaggio sarà la l’affascinante regione del Kailasa (dove si trova la più sacra e venerata vetta dell’Himalaya) e del Lago di Manosarovar, ancora oggi meta di pellegrinaggi di fedeli del mondo buddista, di quello indù e persino di quello musulmano. Le immagini di allora (riproduzioni della famosa collezione fotografica del Capitano Ghersi) e le immagini di oggi, ci forniranno un interessante confronto tra un paese libero, autonomo e indipendente, ed il Tibet dei nostri giorni, soggetto al potere del governo centrale cinese. Il confronto tra quel Tibet libero e autonomo, immortalato da Eugenio Ghersi, con le immagini odierne, dove la desolazione e le distruzioni attuate dall’esercito cinese tra il 1951 e il 1959, stimoleranno il dibattito e la discussione che seguirà la conferenza. *** Venerdì 4 dicembre 2009 “Patagonia: Nel vento del condor” diapositive di Vittorino Mason Vittorino Mason è nato a Loreggia (Padova) nel 1962. Risiede e lavora a Castelfranco Veneto dove, oltre a fare il “Seminatore di parole”, da molti anni svolge anche l’attività di promotore culturale. È l’ideatore del ciclo d’incontri La voce dei monti e del premio dedicato alla montagna Una vetta per la vita. Coordinatore del Gruppo Naturalistico “Le Tracce”, è socio di Mountain Wilderness, fa parte del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) e scrive per riviste specializzate di montagna. Amante dei viaggi cerca sempre di unire la passione per la montagna alla conoscenza delle altre culture e popoli. Molti dei suoi viaggi, orientati spesso nei paesi considerati “poveri”, sono stati anche motivo per portare aiuti e/o l’occasione per promuovere progetti di solidarietà. Ogni esperienza è stata anche motivo per fotografare – sua altra grande passione –, e scrivere libri di viaggio, non solo per descrivere la propria esperienza, ma soprattutto per documentare e testimoniare i problemi, la quotidianità e le situazioni, a volte drammatiche, in cui vivono certi popoli. Dai primi viaggi in bicicletta nei paesi celtici: Scozia, Irlanda e Bretagna, è passato poi al lento camminare con lo zaino in spalla lungo i sentieri di vari paesi europei ed extraeuropei: Annapurna (Nepal), GR20 (Corsica), Parco del Tricorno (Slovenia), Alto Atlante (Marocco), traversata degli Alti Tatra (Slovacchia-Polonia), Torri del Paine e nella zona del Fitz Roy e Cerro Torre in Patagonia (Argentina-Cile). In alcuni casi l’occasione è stata propizia per sperimentare i propri limiti fisici provando a salire in alto, su cime come il Cotopaxi 5897 m, lo Stok Kangri 6150 m e il Nevado Pisco 5752 m. Ha pubblicato due raccolte di poesie: Carta straccia e In silenzio, i libri di viaggio Sui sentieri dei portatori himalayani, Il profumo del tè alla menta, La via dei vulcani e Camminando sulle montagne viola, un libro di racconti di montagna I racconti del Mugo e la sua guida delle vie normali all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi Sulle tracce di pionieri e camosci. Una serata dedicata alla Patagonia, alla terra del vento, dei grandi spazi, di montagne tra le più ambite dagli alpinisti di tutto il mondo, di natura selvaggia, di gente abituata ad un clima inclemente e a vivere a contatto di un a natura dalle caratteristiche marcate. Sarà un viaggio virtuale di immagini e musica lungo il circuito del Paine: un trekking di 9 giorni attorno le Torri del Paine, il ghiacciaio Grey, lungo la Valle dei francesi e il Río Ascencio, una divagazione a Punta Arenas per andare a vedere i pinguini e i leoni marini delle isole Magdalena e poi ancora montagna nel tentativo di realizzare la “Vuelta” il giro che da El Chaltén porta al Passo Marconi e attraverso lo Hiello Continental al Passo del Viento e ritorno in un susseguirsi di episodi e disavventure sotto la pioggia, l’incertezza e il vento del condor. Tra tanto camminare e un attendere filosofale, alla fine gli incontri imprevisti, con animali e uomini, saranno quelli che cadenzeranno un viaggio che, seppure breve, consentirà di assaporare il valore del tempo e un senso di piacevole impotenza di fronte a un clima che disegna le vie da seguire. *** Venerdì 11 dicembre 2009 “La montagna di Buzzati: così intima, così universale” diapositive di Patrizia Dalla Rosa Patrizia Dalla Rosa è nata e vive a Feltre, dove si è laureata in Lingue e Letterature Straniere con una tesi sulle traduzioni francesi di Dino Buzzati. Da allora si occupa dello scrittore bellunese: non solo attraverso articoli, recensioni, conferenze e interventi a convegni in varie parti del mondo, ma anche attraverso la consulenza bibliografica e critica ai vari studiosi, in quanto Responsabile della ricerca del Centro Studi Buzzati di Feltre. Dal 1996 è redattrice della rivista «Studi buzzatiani» e attualmente ne è la segretaria. E’ autrice di numerosi articoli, ha collaborato con ricerche bibliografiche e revisione dei testi, alla cura di Dino Buzzati: la lingua, le lingue, del 1994, Buzzati giornalista, del 2000, Le Alpi di Buzzati del 2002, ha pubblicato Dove qualcosa sfugge: lingue e luoghi di Buzzati (Pisa-Roma, IEPI, 2004). Recentemente ha curato, assieme alla professoressa Bianca Maria Da Rif, il convegno internazionale Un gigante trascurato? 1988-2008: vent’anni di promozione di studi dell’Associazione Internazionale Dino Buzzati di Feltre. Già Professore a contratto, a livello universitario si è occupata, in particolare, di didattica dell'italiano. Nelle sue due monografie, Verso la cuna del mondo di Gozzano (del 1995) e quella su Buzzati, è centrale la comunicazione del senso del paesaggio. Questa serata è un invito ad esplorare le montagne note e meno note che fanno da struttura simbolica a tanti scritti di Buzzati. Si spiega così il titolo: questo artista deve ai suoi natali il senso del suo immaginario, la nascita in lui della poesia. La relatrice lo va dicendo per il mondo, non tanto per parlare del territorio bellunese in sé, ma perché è necessario conoscere questo paesaggio per comprendere Buzzati. E' scrittore del mondo perché è uno degli autori italiani più tradotti al mondo e perché ha fatto di certi luoghi bellunesi un paesaggio universale. Scrittore, giornalista, pittore e alpinista, Buzzati ha fatto della sua vita un raccontare le storie della gente, spesso con temi di solitudine e angoscia. “Bàrnabo delle montagne”, “Il segreto del Bosco Vecchio” e “Il deserto dei Tartari” sono tutti suoi romanzi trasportati poi anche in film. In montagna andava da secondo, con la sua guida prediletta Gabriele Franceschini e, nonostante ambisse di entrare a far parte nell’elite dell’alpinismo, il Club Accademico, non fu mai ammesso. Le sue arrampicate non superavano mai il IV grado superiore, cosa che, considerando il fatto che rimaneva per quasi tutto l’anno dietro una scrivania e solo durante le ferie si dedicava alle montagne, non era da poco. Con il supporto di immagini si cercherà di far conoscere più a fondo la figura di Buzzati alpinista: i retroscena, le sue ambizioni, le sue gioie e il significato che ha avuto per lui la montagna. Vittorino Mason e Piera Biliato

mercoledì 25 novembre 2009

Seminario IPS: Il terzo Obiettivo del Millennio e il Ruolo dei Media

Inter Press Service (IPS), con il patrocinio del Ministero Affari Esteri e del Comune di Roma organizza il seminario internazionale: “Il terzo Obiettivo del Millennio e il Ruolo dei Media” Roma, 26 novembre 2009 Campidoglio, Sala della Protomoteca PROGRAMMA Il Terzo Obiettivo del Millennio “promuove l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne”, due temi che l’IPS ha scelto di mettere al centro dell’intera produzione giornalistica, attraverso il programma “Communicating for Change: Getting Voice, Visibility and Impact for Gender Equality” (http://www.ips.org/mdg3/ e http://ipsnews.net/genderwire/). Il seminario, organizzato durante i 16 Giorni di Attivismo contro la Violenza di Genere (25 Novembre-10 Dicembre), darà voce a giornaliste ed esperte di genere provenienti da tutto il mondo per parlare di come l’informazione e la comunicazione possano contribuire a fermare la violenza contro le donne. Rappresentanti di Association for Progressive Communication (APC) e del Global Media Monitoring Project, (monitoraggio globale della società civile su come i mezzi di informazione trattano i temi di genere) presenteranno metodi innovativi di trasmissione del messaggio sulla violenza. Fra i giornalisti, saranno con noi Laila Al Shaikhli, anchorwoman di Al Jazeera; Najiba Ayubi, direttore della più importante agenzia di informazione afgana, The Killid Group, e Francesca Caferri, inviata del quotidiano La Repubblica. Insieme alle tante ONG e agenzie ONU presenti (fra cui Aidos, Action Aid, U.N. Millennium Campaign, UNIFEM, CAWTAR, FAO, IFAD, WFP) si parlerà di quali sono la responsabilità dei media, quando si comunica la violenza di genere. Con l’occasione, sarà presentato e distribuito il manuale per i media dal titolo “Reporting Gender Based Violence”, appena pubblicato da IPS Africa. Uno spazio speciale sarà dedicato al trentesimo anniversario della Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW). L’introduzione sarà a cura di Emma Bonino, vicepresidente del Senato. I video con i momenti principali del seminario saranno disponibili online, in streaming, a partire dal 27 novembre. Il seminario ‘Il Terzo Obiettivo del Millennio e il Ruolo dei Media’ è la parte pubblica del “Support Group Meeting” organizzato ogni anno dall’IPS, nel quale il gruppo dei paesi donatori si riunisce per valutare l'operato dell'agenzia e rinnovare il loro sostegno. Saranno quindi presenti i rappresentanti dei governi di: Brasile, Finlandia, India, Italia, Giappone, Norvegia, Spagna, Uruguay, Belgio, Paesi Bassi, Sud Africa, oltre a IFAD, OIM, Oxfam Novib, UNDP, UNIFEM, UNFPA, UNEP, World Bank, Group of 77.
Maggiori info qui e programma:

lunedì 23 novembre 2009

tazebao meravigliao

Avviso a tutte le unità! (ma anche le frazioni, i multipli e i sottomultipli) tra 4 post, 5 con questo, questo blog farà, sulla scia di ben più insigni fachiri, il giro di boa: 1000 post, che ovvio, festeggeremo con past al pest. E lasciando a voi in gestione lo spazio del giorno. Questa settimana, come e più di sempre quindi sbizzarritevi: chi ha campagne da promuovere o montagne da bocciare, chi vuole per una volta scrivere su un blog o inviarci un post perchè il suo non se lo fila nessuno, poesie, denuncie, odi e chiodi, chi vuole mandarci una foto o a quel paese, ha campo libero: che ci arrivi per mail o come commento sarà il millesimo post del blog a due piazze, il blog dove per statuto tutti possono fare le capriole che vogliono.

domenica 22 novembre 2009

non ci si può allontanare un minuto!

WASHINGTON (22 novembre) - Ha provato il brivido di diventare papà si può veramente dire ad alta quota. L'astronauta americano Randy Bresnik, 42 anni, uno dei “meccanici” della missione Nasa STS-129 impegnata in questi giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ha appena fatto in tempo a portare a termine la prima passeggiata spaziale della sua vita quando, rientrato nella stazione, ha avuto questa notizia: «We have a baby». Alle 5:14 del mattino la moglie Rebecca ha infatti messo al mondo Abigail Mae Bresnik.

sabato 21 novembre 2009

omicidio di stato

ROMA - Questa sera a Roma il corteo contro la violenza sulle donne, sulle lesbiche e trans e' stato aperto dallo striscione: "Brenda: e' omicidio di Stato. Basta vittime del potere". La manifestazione e' stata organizzata da diverse associazioni tra le quali 'Gay project', 'Libellula' 'Action' e 'Collettivo femminista'. Sono gia' diverse centinaia le persone presenti a Piazza Vittorio, la maggior parte delle quali donne e ragazze vestite da strega in onore del consolidato slogan femminista "Tremate, tremate, le streghe son tornate". (RCD) (www.corriere.it)

venerdì 20 novembre 2009

Masticando

Masticando ho capito che in questi giorni non riesco a dare un senso a quello che faccio (dovrei fare) e che mi guardo in giro senza trovare nulla che abbia un senso e meriti spreco di tempo o dedizione di energia.
A che serve? Tanto sbattersi e sprecare fiato per?
Cambiare il mondo che non cambia e affondare in un paese che è sempre più una merda? ciao, DC
la foto è presa qui:

giovedì 19 novembre 2009

Disubbidire fortifica

In bicicletta «Disubbidire fortifica.» pensavo, mentre la moto mi scoppiettava sotto al sedere. Il bastone infilato nel sellino e via, in ciclabile a scardinar la quiete. Certo, lo so, in ciclabile non ci si improvvisa funamboli col motore a scoppio. Certo, comprendo, ma di pedalare al sottoscritto poco importa, e poi la gamba destra spesso mi duole, e se posso evitare il traffico gustandomi il silenzio campagnolo, scarto le regole e mi butto a pesce nel fascino dell’infrazione. Eppure della bicicletta io ci scriverei un sonetto. Della bicicletta io ci farei un racconto. Oggi sì, ci scriverei un saggio, un tema a scuola, una sonata per soli violini.
La Provincia Autonoma di Trento ha inviato al proprio personale una circolare il cui oggetto si presenta così: “Infortuni Inail – modalità per l’utilizzo della bicicletta”. Il contenuto veleggia poi in pochi paragrafi.
“La Provincia Autonoma di Trento sta proponendo misure concrete per rendere più sostenibile la mobilità sul territorio urbano anche attraverso l’incentivazione dell’uso della bicicletta. Nella città di Trento, in particolare, considerando la distribuzione capillare degli uffici provinciali, la bicicletta riveste un ruolo di mezzo di trasporto più efficace per razionalizzare i tempi di trasferimento da e verso i vari luoghi di lavoro.
Tuttavia la mobilità in bicicletta per lo svolgimento delle attività lavorative, ma anche nei trasferimenti da e verso l’abitazione dei/delle lavoratori/trici, deve poter contare su modalità di gestione chiare per l’eventuale verificarsi d’incidenti.” Un giro di boa e poi ancora.
“Si ricorda agli/alle utilizzatori/trici della bicicletta che è necessario osservare scrupolosamente le regole previste dal codice della strada e che l’infortunio non sarà per legge ammesso ad indennizzo nel caso di abuso di stupefacenti o di bevande alcoliche.”
Dalla finestra dell’ufficio posso controllare la strada sottostante, due ragazzini fanno skate, spingono con un piede, l’altro sulla tavola; si inclinano in avanti, prendono velocità e sfuggono alla mia vista. Apro la finestra, li cerco, ma non li trovo più. Sono scomparsi.
Nel medesimo istante l’usciera del palazzo si avvia con garbo a bordo del suo velocipede. Pedala lenta eppure prende subito velocità – la discesa le sfugge da sotto le ruote. Sembra fin troppo leggera, le buste infilate nel cestino vibrano nell’aria del mattino. Ho paura che scompaia anche lei. Nel nulla. Risucchiata dall’orizzonte. La voce mi esce senza controllo e, come una vecchia radio, la chiamo. “Ma dove vai bellezza in bicicletta? Così di fretta pedalando con ardor?” Nessuno risponde. Come sempre da un po’ di tempo in qua.
Doctor House

mercoledì 18 novembre 2009

AAA cercasi Obama

Il 27 marzo del '94 Berlusconi vinceva le elezioni. Il 27 marzo del 2010 Berlusconi, ormai più che prestato appioppato alla politica, pare voglia indurre a che si tengano di nuovo, stavolta insieme alle regionali. Per l'ennesima ordalia, la definitiva: o i processi o il plebescito. Quindici anni fa a fronteggiarlo c'erano Ingrao, Spadolini, Lama. Oggi fa tremare i polsi pensare che al posto loro ci sono Rutelli, Franceschini, Fioroni. O Fini e il Gabibbo, chissà. Ma puoddarsi che chi conti davvero sia il candidato alla presidenza. Quindici anni fa era Ciampi, secondo voi chi sarà - sarebbe - nel 2010?

domenica 15 novembre 2009

estremadura

Polemiche in Spagna per la bizzarra idea della regione dell'Estremadura, al confine con il Portogallo, governata dai socialisti, che ha deciso di varare un corso di educazione sessuale rivolto agli adolescenti. «Il piacere è nelle tue mani», è il titolo del corso con, fra l'altro, un discusso seminario su «autoerotismo, masturbazione e gadget erotici». Il corso itinerante, la cui prima lezione si è tenuta a Merida il 23 ottobre, e rivolto ai giovani tra i 13 ed i 17 anni, è costato circa 14 mila euro alle finanze regionali, scrive la stampa spagnola. (www.ilmessaggero.it)

venerdì 13 novembre 2009

un residuato gellico

- Cos'è questo?
- La giustizia.
- Una bomba a mano?
Fahrks rise: - certo.
(F. Durrenmatt -Greco cerca greca)

giovedì 12 novembre 2009

così non sia

I l potere dichiara che il giovane arrestato di nome Gesù figlio di Giuseppe è morto perché aveva le mani bucate e i piedi pure, considerato che faceva il falegname e maneggiando chiodi si procurava spesso degli incidenti sul lavoro. Perché parlava in pubblico e per vizio si dissetava con l'aceto, perché perdeva al gioco e i suoi vestiti finivano divisi tra i vincenti a fine di partita. I colpi riportati sopra il corpo non dipendono da flagellazioni, ma da caduta riportata mentre saliva il monte Golgota appesantito da attrezzatura non idonea e la ferita al petto non proviene da lancia in dotazione alla gendarmeria, ma da tentativo di suicidio, che infine il detenuto è deceduto perché ostinatamente aveva smesso di respirare malgrado l'ambiente ben ventilato.
(Erri De Luca, da http://www.liberazione.it/)

martedì 10 novembre 2009

sono il migliore, diciamo

Non abbiamo probabilmente mai votato per lo stesso partito per il quale votava D'Alema. Neanche quando votavamo per il suo. Nè dimentichiamo i danni del suo governo, tra i quali quei fastidiosi contrattempi che spesso producono i bombardamenti.
Però, da vent'anni in qua, non ci è mai successo di sentirgli fare un discorso che non abbia una sua logica interna. Lo ricordiamo arzigogolare su tutto, senza mai cadere dalla ragnatela dei suoi ragionamenti. E poi ghignare di compiacimento, antipatico quanto nessuno sciocco riesce a essere. Come in quella puntata di Ballarò, anni fa, in cui tra le risate del pubblico fece grondare di sudore uno sparuto Berlusconi. Se il diavolo è di sinistra ha la sua faccia, non c'è dubbio.
Seduto attorno a una tavola rotonda gli si attribuisce la frase: capotavola è dove mi siedo io.
Forse è una leggenda, ma ce lo immaginiamo, mentre prende posto. Però non lo immaginiamo sottostare al papello di nessuno. Non uno che davanti ai giornalisti può chiamare quel satanasso di Condoliza Rice "Condi".
Perciò, - però, - per dare un vero ministro degli esteri all'Europa, chi meglio di lui?

gli amici di Fini

La "legge Fini-Giovanardi"
...La normativa è stata modificata dalla legge n. 49/2006, fortemente voluta da Gianfranco Fini e Carlo Giovanardi. La legge è in realtà la conversione del Decreto Legge 30 dicembre 2005, n. 272, emanato in origine solo per il finanziamento delle Olimpiadi Invernali di Torino. Si caratterizza per l'inasprimento delle sanzioni relative alle condotte di produzione, traffico, detenzione illecita ed uso di sostanze stupefacenti, e per la contestuale abolizione di ogni distinzione tra droghe leggere, quali la cannabis, e droghe pesanti, quali eroina o cocaina. A norma dell'art. 75 del predetto T.Colore testoU., per l'uso personale sono previste alcune sanzioni amministrative, da applicarsi singolarmente o cumulativamente, a seconda delle peculiarità del caso concreto. Si tratta, in particolare, della sospensione del passaporto, la sospensione della patente di guida, o il divieto di conseguirla, nonché la sospensione del porto d'armi. L'interessato, inoltre, ricorrendone i presupposti, dovrà a seguire un programma terapeutico e socio-riabilitativo. Tali sanzioni devono, oggi, avere durata compresa tra un minimo di un mese ed un massimo di un anno. In passato, le sanzioni amministrative avevano durata compresa tra uno e tre mesi nel caso di droghe leggere e tra due e quattro mesi, nel caso di droghe pesanti; All'art. 73 del già citato T.U. è stato aggiunto il comma 1-bis, che disciplina le condotte di importazione, esportazione, acquisto, ricezione a qualsiasi titolo e detenzione di sostanza stupefacente. Si tratta di condotte che possono essere compiute tanto dallo spacciatore, quanto dal consumatore.

domenica 8 novembre 2009

una notizia, in meno.

Flavia Pennetta ha dato il punto della vittoria all'Italia del Tennis. Mauro Corona e Belen fermati senza patente. Trentino BetClic campione del mondo di pallavolo. Calcolati i giorni persi all'anno nel traffico.
Sono tutte notizie che non ci interessano. Servono solo ad aumentare i contatti del blog. Come la foto, è chiaro. Se ci siete cascati cercandole benvenuti. Quello che ci interessa invece è che il periodico Diario di Enrico Deaglio chiude, per mancanza di fondi. Una voce libera in meno, e chissà quanto notizie che ci interesserebbero davvero che non sapremo mai.

desdecuba.com

"Sono stata sequestrata nel peggior stile sicialiano" così Yoani Sanchez, blogger cubana, ha raccontato venti minuti di maltrattamenti sofferti ad opera della polizia del suo stato.
Sta tutto in quella frase, dopo schermate e schermate il senso apparente del suo blog: attaccare il regime, affinchè peggiori.
Non conosciamo Cuba ma non ce la sentiamo di augurarle, neppure se lo desidera, l'esperienza di fumarsi uno spinello in una sedicente democrazia compiuta.
Dello stile siciliano, dalle sue parti, sono solo pallidi imitatori.

venerdì 6 novembre 2009

Una calda voce d’Africa. E l’incontenibile voglia di raccontarla

riceviamo e volentieri pubblichiamo
«Abbiamo visto cose … provato emozioni forti. In Mozambico abbiamo incontrato persone e visto grandi tramonti infuocati». Sospiri e sguardi sognanti.
Sembrano usciti da un film di Nanni Moretti, questi viaggiatori del cosmo vasto e ricchissimo, dei paesaggi inviolati del Mozambico, della sua musica calda e tribale.
Perché dobbiamo attraversare confini, cambiare continente, confondere il colore della pelle e dimenticarci la tecnologia, per intravedere una lettura diversa della vita? Spogliarci di status symbol occidentali e mangiare il riso con le mani, per placare l’irrequietezza di certi travestimenti che ci vogliono professionisti trendy e sempre online e consumatori mai sazi?
Il turbinio di inquietudini, dicono, comunque non si placa. Ce lo riportiamo in aereo verso casa. Sarà per questo che i 12 viaggiatori che lo scorso agosto hanno viaggiato in Mozambico con un gruppo affiliato alla parrocchia di Aldeno e al Cam (Consorzio Associazioni con il Mozambico onlus), ora smaniano di condividere racconti, incontri, fotografie musiche e ricordi?
Se avvertite il formicolio di una vita diversa e il desiderio di terre lontane, se volete stupirvi, riflettere e sorriderne insieme, i 12 entusiasti dell'Africa vi aspettano alla serata pubblica sul Mozambico venerdì 6 novembre alle ore 20.30 presso il teatro comunale di Aldeno.
di Annalisa Dolzan

giovedì 5 novembre 2009

Lui si prende sul serio. Io no

Mi repelle un po', vedere questa faccia - quella _non_ nota - su queste pagine, ma mi dà una certa allegria il sorrisino quasi beffardo di Mozart, che sembra diverito della spudoratezza e della presunzione di uno scrittorante trentino che si prende così sul serio.
"El va en ''tour'' - "'Ndo? En tùr!" - "Ma ss'elo 'sta roba??" - si staranno chiedendo in molti da queste parti.
Sapete che mi hanno "vietato" di andare alla tappa del tùr del 7 novembre, per timore che lo sbeffeggi in pubblico, a questo signor scrittorante? Sì, quello lì nell'immagine, quello non talentuoso_ . E io invece gli voglio augurare tanto successo. Allora lo faccio da qui. A modo mio.
E il miglior successo che questo signore possa avere, _secondo me_, è che nessuno lo legga - né i suoi "libri" né i suoi "articoli", in modo che nessuno si accorga di come scrive (male; una sorta di autodidatta poco abile). Così potrà continuare a ritenersi un grande Letterato Trentino.
Questo "scrittorante" sì, sempre lui, quello _non bravo_ pensa addirittura che la Donna Cannone lo odi. Qualcuno glielo dica: mi preoccupa la sua salute, rasenta il paranojco. Guardi signor scrittorante, che non fa mica bene balzare così dalla paranoja alla mania di grandezza, alla confusione di personalità. Si riguardi... Si faccia vedere....
Ma vi pare, Signori della corte e Signore dei blog, che potrei odiare uno così, che mi fa tanto ridere?
Sentite qua: Tra i temi affrontati nel libro, anche la politica. Tra atmosfere cupe che ricordano la Londra di "Oliver Twist" e la Parigi di "Germinale", ma anche l'Oceania di "1984".
(Spero che non se le scriva da solo, queste piccole deliziose recensioni, ma chi può dirlo?)
Io, dal canto mio, il massimo che gli posso concedere, scosso dalla punta del mio stivaletto, è uno sberleffo.

Sberleffo da DC con BC di J.Hart

Le montagne del Trentino stringono e soffocano l'orizzonte; si asfissia in questa terra di mediocri foraggiati da succulenti finanziamenti provinciali, ma fuori di qui, rimane, per fortuna, un grande mondo.
Altrove, talvolta, un po' meno marcio.
Altrove, talvolta, in grado di scrivere delle storie. Perfino con uno stile originale.
"E la vita, la vita l'è strana...basta una persona che si monta la testa ed è finita la festa.... " idonea colonna sonora di Cochi&Renato per ruzzolare dal ridere. DC

no panic

l'Adige, un piacere quotidiano

L'Adige, quotidiano trentino, ha un direttore ambizioso: se Feltri delira non vuole essere da meno. Polemizzare con Bersani? Macchè. Con Rovereto, Cles, Borgo Valsugana? No, l'Adige se la prende con l'Europa. Nell'attesa di schierarsi contro la via Lattea, muove le sue armate contro la sentenza con cui si condanna l'Italia per la storia dei crocifissi nella aule. Se fosse corretta questa sentenza, - questo l'argomento del direttore, - allora bisognerebbe togliere i simboli religiosi ad esempio dalle chiese e dalle sinagoghe, pure quelli luoghi pubblici. A parte la frequenza con cui ognuno di noi si imbatte in candelabri e mezze lune nelle aule di tribunale o di ginnasio, in effetti chi non ha concepito la chiesa come un luogo aperto, comune, pubblico? Spesso dovendo portare il cane a liberarsi, sono indeciso, e prima di uscire di casa lo interrogo in merito: Fido preferisci farla ai giardini pubblici o nel duomo? Pare che davanti a questi argomenti il parlamento europeo abbia interrotto i lavori. I nostri rappresentanti, francesi, lettoni, Greci, tedeschi si sono passati il prestigioso quotidiano di mano in mano, poi, guidati dall'odore, hanno raggiunto Fido e, provvisti dell'articolo del direttore, hanno pulito per bene.

mercoledì 4 novembre 2009

un calcio al calcio

Se Lippi si rfiuta di rispondere o al massimo adduce motivi psicologici qualcosa sotto l'esclusione di Cassano dalla nazionale ci deve essere, come pure che Lippi alleni l'Italia, e quello che fino a qualche mese fa era il vuo vice la Juventus.
Tempo fa e`stato lanciato l'allarme sulle infiltrazioni della criminalita`organizzata nelle societa´di calcio. Dopo le svastiche, sarebbe un progresso. Anche se il piu' criminale, e il piu' organizzato nel calcio gia`c'e`stato e, a pensarci bene, ricattava i giocatori e minacciava gli arbitri per conto della Juventus.
Ma perche`non ci appassioniamo tutti all'Hokey su prato?

martedì 3 novembre 2009

tristi tropici

senza Cacciari

Cacciari lascia la politica, e gia´questo lo rende originale. C'e`chi dice non lascio neanche se mi arrestano e lui che sommessamento informa: tolgo il disturbo. Del resto si racconta che quando gli offrirono di entrare nel PSI di Craxi abbia declinato con la stessa cortesia: "grazie, sono ricco di famiglia". Era un sollievo sapere che a guidare Venezia fosse lui, un professore di filosofia, e non un caporonda, non uno speculatore. Come un personaggio da vecchio testamento per anni aveva avvertito i capi del suo partito che nel Veneto quel partito stava crollando. Era, in effetti, l'ultima diga. L'arcobaleno sullo sfondo di una foto piena di speranza, la foto della stagione dei sindaci, la foto che Rutelli e Bassolino hanno macchiato, strappato. Una foto di vent'anni fa.

lunedì 2 novembre 2009

Alda Merini: l'inutensile

Le cose e le persone o sono belle (Rutelli) o sono utili (il cacciavite). Talvolta entrambe le cose (la vespa), talvolta nessuna delle due (Alda Merini). Come per certi pittori ben introdotti qualcuno, forse Maurizio Costanzo, aveva stabilito fosse brava. Ma brava a dire cosa? Sulle notizie di oggi, dai carcerati pestati alle centrali nucleari vorremmo sentire Pasolini. Del biascichìo di Alda Merini già non avvertiamo la mancanza. I suoi vent'anni di manicomio dalla tv sono sempre sembrati un vanto. Quando avrebbe potuto denunciare, salvare qualcuno che dalla camicia di forza ancora doveva uscire faceva come Pannella: assaporava le proprie parole, facendone una scorpacciata alla fine della quale chi la stava a sentire aveva smesso da un pezzo. E mentre avrebbe potuto testimoniare l'uso e l'abuso di sedativi, di botte, di eletroshock, si sforzava di essere laida, riuscendoci. Ora un'intervista dal letto di casa, ora delle foto seminude, sempre la voglia ostentata di “fare l'amore” come alitava maliarda. Natale non è lontano: si regalano libri. Morendo adesso, almeno per l'editore, Alda Merini sarà utile.

domenica 1 novembre 2009

Nuvole e lenzuola (annodate)

La neobrigatista Diana Blefari Melazzi si è impiccata nel carcere femminile di Rebibbia a Roma.
Il sopracciglio alzato, le campane suonano, le famiglie nei paltò portano vasi di crisantemi.
Mi chiedo: se la signora Blefari era convinta delle proprie azioni, non credo sia segno di squilibrio psichico che abbia aggredito un agente dopo la conferma della condanna, o che abbia fatto a pezzi tutto quello che le capitava sotto mano in cella. Mi pare una reazione di rabbia comprensibile.
Possibile che le perizie psichiatriche in Italia le facciano solo in cella? Intanto tutti gli allegri mariti e fidanzati che trucidano le famiglie sono sempre buoni e normali. Sarà... Poco comprensibile mi sembra la severità della pena di questa signora se è vero che aveva "solo" noleggiato il furgone e partecipato al pedinamento di Biagi.
C'è gente che per stupri e pedofilia prende molto meno. Esce molto prima. Per non parlare di reati di alto profilo, che dissestano il paese dietro lo scudo di leggi ad personam e allegri condonini. Mi sembra umanamente comprensibile che di fronte alla prospettiva di circa 30 anni in carcere, la signora (40enne) abbia ritenuto di non farcela, e di andare a vedere se oltre le nuvole ci sono condizioni diverse…. Mi sembra strano che la notizia sembri quasi una notizia: in un marasma giornalistico quotidianamente urlato, lacerazioni di vesti e di ugole. Sembra quasi una vicenda di serie ...B.

futting

nelle domande sulle motivazioni di chi corre e sulla musica che ascolta, sugli orari e sulle abitudini, viene fuori quasi un piccolo manuale di psicologia collettiva. Gli italiani hanno bisogno di muoversi in compagnia (l'81 per cento), gli inglesi corrono anche con i bambini in carrozzina e rimuginano sui soldi più di chiunque altro, gli olandesi sono concentrati sul lavoro, gli spagnoli e i francesi lo mettono all'ultimo posto. Una percentuale tra il 19 e il 20 per cento fantastica sul sesso, più gli uomini che le donne.