giovedì 26 novembre 2009
La voce dei monti
venerdì 16 ottobre 2009
invito: Trento inaugura la mostra collettiva Il meleto di Tolstoj
giovedì 17 settembre 2009
Dalla Provincia incarico alla Pastorale
martedì 1 settembre 2009
Una giornata di ordinaria sociopatia
Basta. A livello. Sulla soglia del trabocco.
Vorrei spellare dal suo torpore questa città, tomba dell’energia e del divertimento. Obitorio dell’euforia, del piacere, della goduria. E della reazione. Orto di invidie, pettegolezzi e cattiverie piccolo-borghesi (ma aspiranti miliardarie).
Fighe di legno e uomini senza spina dorsale mi attraversano il passo all’ombra del duomo. La noja serale affoga nei frappé alla crema.
Nulla di personale. Pomeriggi in cerca di occasioni e mattine per uffici, passo da una cerbero del tribunale stretta in spalle da Mohamed Alì e uno stipendio non sufficiente a ripagarla dello sforzo di dire buon giorno, a farmacisti pudibondi arricchiti dei nuovi vaccini. Secche commesse altezzose si alternano a donnette dalle occhiaie ripiegate sui nuovi pannolini lavabili. Impiegati schizzinosi, laureati disoccupati e presuntuosi. Studenti inebetiti e comunque privi di curiosità si avventano sulla frittura di cosce - Sboccati strilloni post-moderni vendono corsi di giornalismo partecipativo. Puttana, l'educazione inutile si prostituisce, lacero l'orgoglio, sfondata l'onestà intellettuale.
Me, myself & I
Una vespa accaldata entra nella stanza mentre la doccia scorre senza risciacquarmi le idee. Evito la folla. La mischia di sinistra mi disturba – più aliena di un corteo della lega. L’autoscatto mi rimanda inesorabile una figura anni ’80. Fuori tempo, fuori territorio, fuori genere e specie. Mi appassiono al Guardian, imparando dalle inglesi come indossare il cerchiello ma sogno grandi pianure africane echeggianti degli zoccoli di rinoceronti, donne bufalo e canti popolari che non capirò mai.
Intanto, ogni giorno, qualcuno si spara. Ogni notte un disoccupato decide che è ora di puntare il grilletto. Contro di sé, contro la moglie, contro il figlio, il padre, la madre. Ammalato al punto da non sapere più che il grilletto va altrove – al cuore di chi ha soffocato la tua dignità e le tue speranze. Buono solo a riempire i rotocalchi dell'estate.
Io, sono in buona compagnia. Sola tra i resti di case abbandonate e polvere elettrificata rifuggo le menti storpie. Saluto il coniglio sotto il melo. Immobile, fisso le anatre che si baciano in volo, sul fiume.
Anelo un silenzio preverbale.
sabato 18 luglio 2009
domenica 5 luglio 2009
Felice di spurgare (una canzone d'amore)
domenica 21 giugno 2009
Ma che culo! (esibizionisti in fuga)

giovedì 14 maggio 2009
trentino: amore per la natura

martedì 18 novembre 2008
Premiata la ricerca internazionale trentina: Il dialetto noneso è una lingua.
vi ricordate la fantastica petizione di cui vi abbiamo raccontato qualche settimana fa?
<< firma anche TU per la lingua NONESA! >>
E ora non venitemi a dire che non è una regione autoreferenziale: Traggo dall'Adige di oggi quanto segue:
FONDO - Tutti i dialetti sono lingue, non solo quello noneso. Questa una delle conclusioni tratte nella sua tesi di laurea da Veronica Bertagnolli. Un lavoro intitolato «Interrogative clauses in the Nones dialect», discussa nei giorni scorsi, che è valso alla 22enne altoanauniense ben 10 punti, il massimo previsto a «Cà Foscari» di Venezia, dove lei ha seguito i corsi di lingue straniere. La tesi di Veronica, scritta in inglese, relatrice la professoressa Giuliana Giusti , parte dall'analisi delle analogie e delle differenze tra il noneso ed il ladino, poi si «dedica» totalmente al noneso, con lo studio di numerosi particolari: ad esempio se il soggetto sia sempre obbligato o no in terza persona; si passa quindi all'analisi delle domande formulate in «lingua» nonesa, per verificare se in esse vi siano verbo e soggetto; segue un approfondimento sulle particelle discorsive del tipo «vei mo vei» (vieni), «che vos po» (cosa vuoi) ed altre, per poi studiare le interrogative subordinate, e giungere a determinare che il soggetto è obbligatorio in terza persona nelle domande, manca solamente con certi verbi intransitivi. (...) «Ogni dialetto è una lingua, ha le sue regole, e raggiunge lo scopo primario per cui è nato, che è quello di comunicare. (...). G. S.
Detto questo, che mi sembra un lavoro di una assurdità sconcertante
1) sospetto che il Veneto abbia in animo di far passare in Trentino altri Comuni perchè possano ciucciare la Tetta Autonoma
2) sospetto che la signorina laureata sia sostenuta da qualche fondamentalista noneso e che farà una splendida carriera diventando Head of the Nones research project on Pane & Lat
3) ...ma spero che qualcuno ne stronchi prima la carriera e la mandi a zappare allegramente nell'amata valle. Diamole pure un cartellino altisonante (badge), da attaccare all'uniforme, così si sentirà realizzata.
Un cordiale vaffanculo a sta banda di scarpari,
DC
*************** *************** di seguito il vecchio post sulla petizione nonesa:A chi chiedeva se in Trentino non abbiamo altri problemi rispondo: guardate qui! (IL MONDO DEVE SAPERE) "Una petizione che si prefigge di raccogliere firme per il riconoscimento ufficiale della lingua Nonesa, ovvero del riconoscimento della ladinità delle parlate della Valle di Non e della adiacente bassa Valle di Sole con Val di Rabbi. Questa richiesta è supportata sia da considerazioni di illustri studiosi di linguistica a livello internazionale fin dal XVIII secolo (...), sia da una precisa volontà popolare che ha fatto si che nel censimento linguistico del 2001 più di 7500 nonesi e solandri (pari al 20% della popolazione residente) si siano dichiarati appartenenti al gruppo linguistico ladino. Il consiglio della provincia autonoma di Trento sembra sordo di fronte a queste migliaia di voci (...). L'iniquità del silenzio delle istituzioni provinciali (...) è palese, e rappresenta una gravissima mancanza di democrazia. (...). Il riconoscimento formale del gruppo noneso/ladino può costituire una grande opportunità per le valli di Non, Sole e Rabbi, in quanto la legge prevede una serie di benefici e di diritti in favore delle minoranze ladine, ivi compresa una particolare assistenza da parte delle Università insediate sul territorio, l’accesso ai mezzi radiotelevisivi, l’insegnamento della lingua e della cultura nonesa nelle scuole ed altro. (...)" Il testo integrale dell'esilarante petizione (con possibilità di firma): http://firmiamo.it/lingua-nonesa
Chiudiamo con rigurgito di mela bacata DOP ....ANZI NO! Mi rifiuto di pubblicare sta porcheria. chi vuole vederlo sappia che si vocifera sia un 'bolo' finanziato da fondi pubblici. Si mormora che diventerà 'inno' della valle, su spinta di un politico locale. Venite a ritrovarvi in Trentino.....
venerdì 14 novembre 2008
per natale niente palle
MONILI RED BLIZZARD
Diversi a testa alta Ogni monile Red Blizzard è fatto a mano, unico e irripetibile. Dall’etno-lusso consapevole al bio-chic, ciascuno nasce dalle suggestioni di atmosfere naturali o metropolitane, realizzate con pietre semipreziose pachistane, perle brasiliane e africane, pietre di fiume e di lago alpino, conchiglie, pietre dolomitiche e materiali “urbani” insoliti.
Rivoluzionari? Resistenti! Corde e nodi sono la base di queste creazioni che riprendono le antiche tecniche del macramè arabo e i nodi cinesi, scavalcando le culture e scavando nell'ancestralità.
Diversi a testa alta
lunedì 3 novembre 2008
MorteCattiva su Blog a 2 piazze: Ti trascuri
Con piacere e ironia vi dedichiamo il prodotto delle avanguardie artistiche trentine: Ti trascuri' by MorteCattiva diretto/a da Yoghi.
MorteCattiva fa buon viaggio!
mercoledì 10 settembre 2008
arrivederci

giovedì 15 maggio 2008
MICROcriminalità

TRENTO, 15 MAG - Tornano a farsi vivi in Trentino i ladri di nanetti da giardino. La scorsa notte due studenti di 18 e 20 anni sono stati bloccati dai carabinieri. Nella loro auto, fermata nei pressi di Bosentino, i militari hanno trovato due statue appena rubate dai giardini di due abitazioni vicine. E' probabile che gli studenti, denunciati per furto, abbiano voluto emulare gli autori di altri analoghi colpi effettuati in Trentino alcuni anni fa, rivendicata da un fantomatico ''Fronte di liberazione dei nani e degli gnomi''. (ANSA).
mercoledì 30 aprile 2008
cronache trentine

Di tanto in tanto Trento balza agli onori delle cronache. Cronache che nel resto d'Italia sembano marziane: la qualità della vita scandinava, la lingua tedesca, un consigliere comunale africano.
Tra circa un mese sarà la volta del festival dell'economia che a Trento ha trovato il suo scenario ideale: a proposito di soldi da nessun'altra parte oggi ci sarebbe da festeggiare.
Quest'anno poi il tema è "democrazia e mercato", praticamente il diavolo e l'acqua santa.
Per intanto del Trentino si parla a proposito del Festival del cinema di montagna. Un'occasione per saccheggiare le casse senza fondo della Provincia autonoma senza che nessuno si chieda come mai non esista un festival del cinema della pianura, della collina, dell'allegria o delle zolfatare. Probabilmente perchè queste cose nella cartina del Trentino mancano. Ma molte altre sono presenti: proponiamo allora un festival del provincialismo, che riassuma in un solo colossale evento la serie di fiere, cori e filodrammatiche che appestano quest'incontaminato angolo di cartapesta.
mercoledì 2 aprile 2008
Valorizzare il Trentino

Ogni regione prova a valorizzare quello che ha. In Trentino Alto Adige ad essere valorizzata è la montagna, e difficilmente potrebbe essere altrimenti.
Valorizzare equivale a dire ricavare degli introiti economici. Finora qui dalla montagna sempre e solo col turismo. Ciò talvolta a scapito anche dell’ambiente: tralicci per impianti di risalita, parcheggi alle partenze delle cabinovie, boschi abbattuti per disegnare piste.
Eppure quello che al turista si offre è la natura: boschi e vallate intatti, solcati da qualche sentiero, da qualche strada ferrata. Dove passa al massimo qualche escursionista e qualche cerbiatto. Niente automobili, niente roulotte, niente camion.
Un posto dove i camion non possono transitare è anche la discarica di Pianura, in provincia di Napoli. La discarica, chiusa anni fa, è stata coperta da uno strato di un metro di terra. Si è formata una collinetta non diversa da tante altre, se nonché lì i camion non possono passare. Cura per l’ambiente? No, legge fisica: l’immondizia sotterrata cede e i camion sprofondano. Lo si è verificato in questi giorni, quando si è provato a riaprire la discarica.
Camion né qui né lì, quindi. Da questo fattor comune viene spontanea un’idea che umilmente proponiamo. Un modo nuovo di valorizzare la montagna, comprese le tante – o ormai poche – valli sfuggite ai piani turistici, quelle troppo impervie o non attraenti, quasi sempre disabitate: sotterrare lì i rifiuti, non solo campani ma di tutto il paese.
Dopo degli opportuni scavi e sondaggi, è ovvio. Preliminarmente, dai nuovi siti si potrebbe estrarre il materiale edilizio tanto pregiato di cui la nostra regione va giustamente fiera. Il profilo delle Dolomiti ne resterebbe così intatto, eccetto per i crepacci finalmente colmati.
Il risultato sarebbe una montagna sicura e altrettanto attraente. Sarebbe un modo nuovo, per il Trentino, di valorizzare la montagna. Sarebbe un modo vero, per il Trentino, di essere utile all’Italia.