giovedì 26 novembre 2009

La voce dei monti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: Il Gruppo Naturalistico Le tracce propone LA VOCE DEI MONTI XX EDIZIONE DI PROIEZIONE DIAPOSITIVE 2009 presso “SPAZIO GIRASOLE" a Treville di Castelfranco Veneto Sala “Le Radici e le ali” - Ingresso libero - Inizio proiezioni ore 20.45 Venerdì 27 novembre 2009 “TIBET Occidentale: A piedi nel Regno di Guge” SULLE TRACCE DELLE SPEDIZIONI TUCCI-GHERSI NEL TIBET OCCIDENTALE diapositive di David Bellatalla Venerdì 4 dicembre 2009 “Patagonia: Nel vento del condor” diapositive di Vittorino Mason Venerdì 11 dicembre 2009 “La montagna di Buzzati: così intima, così universale” diapositive di Patrizia Dalla Rosa E, credi, la montagna è una palestra insuperabile per l’anima e per il corpo. Nel salire, non si è che carne pieghevole e istinto felino aggrappati alla rupe pungente: a palmo a palmo, con l’arcuata tensione delle dita, con la piatta aderenza delle membra, si guadagna la roccia. E poi, in vetta, quando ti vedi intorno un anfiteatro di guglie e di ghiaccio, o, da una cengia esilissima, guardi sotto lo strapiombo, affogata nella fluidità vertiginosa, la falda verde da cui balza il getto estatico di massi che hai conquistato, allora un’ebbrezza folle t’invade e l’adorazione selvaggia della tua fragilezza ardente che vince la materia. Eppure, là in alto, anche la materia, la colossale materia che ci attornia, non sembra inerte e ostile, ma viva ed amica: e le guglie pallide non sembrano monti, ma anime di monti, irrigidite in volontà d’ascesa. Antonia Pozzi *** Dettaglio delle serate: *** Venerdì 20 novembre 2009 “Patagonia Terra di pionieri” diapositive di Flavio Carraro “Bubu” Flavio Carraro (Bubu per gli amici) da non confondere con Bubu Bole triestino, è nato a Villanova di Camposampiero nel 1959 e risiede a Borgoricco. Frequenta l’ambiente della montagna sin da ragazzino. Nel 1985 si iscrive ad un corso roccia del CAI di Camposampiero, e da allora scopre l’arrampicata, adesso è uno dei componenti della scuola di alpinismo come istruttore. Ha all’attivo ascensioni in Dolomiti – di cui alcune prime salite –, Gran Sasso, Appuane, Giulie,Carniche, nelle Alpi Italiane, Svizzere e Francesi. Nel 1990 con un gruppo di amici,và nel Pamir Alay, il suo primo viaggio fuori dall’ Europa e sale alcune cime. Nel 1999 è la volta della Bolivia dove sale alcuni seimila con amici di Dimensione Montagna, Ermes Bergamaschi,Claudio Chenet, Paola Scremin. Nel 2000 parte per la Patagonia Argentina, con lui Lorenzo Massarotto,Umberto Mararampon, Ulderico Mazzoleni e Riccardo Milani, con l’obbiettivo il Cerro Fitz Roy, manca la cima per un repentino cambiamento del tempo, sempre nello stesso anno va in Kenia con l’idea di concatenare due delle tre cime principali del monte Kenia, la Nelion e la Batian, ma per problemi di quota della sua compagna Donatella dovrà accontentarsi della Lenana 4985m. È presidente dell’Associazione Dimensione Montagna, nata da un’idea di Lorenzo Massarotto, composta da un gruppo di amici che ha come proprio obbiettivo la promulgazione e la salvaguardia dell’ambiente, della cultura e dello sport che trova e pratica in montagna. La serata dedicata alla Patagonia racconterà il viaggio organizzato dall’Associazione Dimensione Montagna che nel 2000 ha visto come protagonisti Lorenzo Massarotto e compagni. L’autore propone una serata di diapositive in dissolvenza divisa in due parti. Una parte sarà dedicata alla storia dell’esplorazione della Patagonia Terra del Fuoco da Maggellano ai tempi nostri, di cui il relatore è Mauro Toffanin. La seconda parte parlerà dell’esperienza alla salita al Fitz Roy. *** Venerdì 27 novembre 2009 “TIBET Occidentale: A piedi nel Regno di Guge” SULLE TRACCE DELLE SPEDIZIONI TUCCI-GHERSI NEL TIBET OCCIDENTALE diapositive di David Bellatalla David Bellatalla Antropologo, docente presso l’Università UWA (Australia Occidentale), è membro dell’Accademia delle Scienze IAMS di Ulan Bator (Mongolia). David è nato a La Spezia nel 1962; ricercatore, studioso di sciamanesimo e nomadismo, dal 1990 svolge la propria attività di ricerca sul campo con le popolazioni nomadi della Mongolia. Collabora con il dipartimento di Etnografia dell'Università di Ulaan Bator, con il dipartimento di Antropologia di Scienze della Mongolia e con l’Istituito di Antropologia dell'Università di Firenze. La ricerca è tuttora in corso e verte soprattutto sul mondo magico-religioso del popolo dei Buriati, con particolare riguardo allo sciamanesimo e al modello sociale nomadico di tali genti. Ha realizzato in solitaria spedizioni e ricerche nelle regioni Himalayane pubblicando articoli su riviste del settore. Nel 1989 ha progettato e realizzato la Spedizione Ande, prima traversata integrale della Cordigliera delle Ande, durata 14 mesi. Per ben due volte ha percorso da Venezia a Pechino la “Via della seta”. Ha pubblicato per i tipi Calderini/Bologna il volume "Trekking nella Codigliera" nel 1992. Nel 1996 ha pubblicato il volume "Sciamanesimo e Sacro tra i Buriati della Mongolia". Nell'estate del 1997 ha dato il via alla realizzazione del progetto "S.O.S. Taiganà" patrocinato dall'associazione CROCEVIA e dalla CEE, per un programma di aiuti alla popolazione nomade dei Taiganà della Mongolia in gravissimo rischio di estinzione per problemi sanitari. Recentemente è uscito il libro Tsaatan “Gli uomini renna della Mongolia”. Assieme al suo inseparabile compagno di viaggio Dino de Toffol sono stati protagonista di una sensazionale scoperta nel deserto dei Gobi: hanno rinvenuto uno scheletro di dinosauro con resti di pelle, cosa mai avvenuta prima. Si tratta di un incontro con proiezione di diapositive condotto dall’autore, relativo all’area geografica del Tibet occidentale. Le immagini ripercorrono le tappe delle spedizioni scientifiche di Giuseppe Tucci e di Eugenio Ghersi, effettuate negli anni trenta, riproponendo il loro affascinante viaggio nell’area più isolata e remota del Tibet. Dalle propaggini più meridionali della catena Himalayana, risaliremo le profonde valli dello Spiti e dello Zanskar, per raggiungere l’antica città di Leh, capitale del Ladack. Il nostro viaggio proseguirà attraverso l’antico regno di Gughe. Dai remoti monasteri di Piang e Dungkar sino alle città di Gartok e Toling. Tappa finale del nostro viaggio sarà la l’affascinante regione del Kailasa (dove si trova la più sacra e venerata vetta dell’Himalaya) e del Lago di Manosarovar, ancora oggi meta di pellegrinaggi di fedeli del mondo buddista, di quello indù e persino di quello musulmano. Le immagini di allora (riproduzioni della famosa collezione fotografica del Capitano Ghersi) e le immagini di oggi, ci forniranno un interessante confronto tra un paese libero, autonomo e indipendente, ed il Tibet dei nostri giorni, soggetto al potere del governo centrale cinese. Il confronto tra quel Tibet libero e autonomo, immortalato da Eugenio Ghersi, con le immagini odierne, dove la desolazione e le distruzioni attuate dall’esercito cinese tra il 1951 e il 1959, stimoleranno il dibattito e la discussione che seguirà la conferenza. *** Venerdì 4 dicembre 2009 “Patagonia: Nel vento del condor” diapositive di Vittorino Mason Vittorino Mason è nato a Loreggia (Padova) nel 1962. Risiede e lavora a Castelfranco Veneto dove, oltre a fare il “Seminatore di parole”, da molti anni svolge anche l’attività di promotore culturale. È l’ideatore del ciclo d’incontri La voce dei monti e del premio dedicato alla montagna Una vetta per la vita. Coordinatore del Gruppo Naturalistico “Le Tracce”, è socio di Mountain Wilderness, fa parte del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) e scrive per riviste specializzate di montagna. Amante dei viaggi cerca sempre di unire la passione per la montagna alla conoscenza delle altre culture e popoli. Molti dei suoi viaggi, orientati spesso nei paesi considerati “poveri”, sono stati anche motivo per portare aiuti e/o l’occasione per promuovere progetti di solidarietà. Ogni esperienza è stata anche motivo per fotografare – sua altra grande passione –, e scrivere libri di viaggio, non solo per descrivere la propria esperienza, ma soprattutto per documentare e testimoniare i problemi, la quotidianità e le situazioni, a volte drammatiche, in cui vivono certi popoli. Dai primi viaggi in bicicletta nei paesi celtici: Scozia, Irlanda e Bretagna, è passato poi al lento camminare con lo zaino in spalla lungo i sentieri di vari paesi europei ed extraeuropei: Annapurna (Nepal), GR20 (Corsica), Parco del Tricorno (Slovenia), Alto Atlante (Marocco), traversata degli Alti Tatra (Slovacchia-Polonia), Torri del Paine e nella zona del Fitz Roy e Cerro Torre in Patagonia (Argentina-Cile). In alcuni casi l’occasione è stata propizia per sperimentare i propri limiti fisici provando a salire in alto, su cime come il Cotopaxi 5897 m, lo Stok Kangri 6150 m e il Nevado Pisco 5752 m. Ha pubblicato due raccolte di poesie: Carta straccia e In silenzio, i libri di viaggio Sui sentieri dei portatori himalayani, Il profumo del tè alla menta, La via dei vulcani e Camminando sulle montagne viola, un libro di racconti di montagna I racconti del Mugo e la sua guida delle vie normali all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi Sulle tracce di pionieri e camosci. Una serata dedicata alla Patagonia, alla terra del vento, dei grandi spazi, di montagne tra le più ambite dagli alpinisti di tutto il mondo, di natura selvaggia, di gente abituata ad un clima inclemente e a vivere a contatto di un a natura dalle caratteristiche marcate. Sarà un viaggio virtuale di immagini e musica lungo il circuito del Paine: un trekking di 9 giorni attorno le Torri del Paine, il ghiacciaio Grey, lungo la Valle dei francesi e il Río Ascencio, una divagazione a Punta Arenas per andare a vedere i pinguini e i leoni marini delle isole Magdalena e poi ancora montagna nel tentativo di realizzare la “Vuelta” il giro che da El Chaltén porta al Passo Marconi e attraverso lo Hiello Continental al Passo del Viento e ritorno in un susseguirsi di episodi e disavventure sotto la pioggia, l’incertezza e il vento del condor. Tra tanto camminare e un attendere filosofale, alla fine gli incontri imprevisti, con animali e uomini, saranno quelli che cadenzeranno un viaggio che, seppure breve, consentirà di assaporare il valore del tempo e un senso di piacevole impotenza di fronte a un clima che disegna le vie da seguire. *** Venerdì 11 dicembre 2009 “La montagna di Buzzati: così intima, così universale” diapositive di Patrizia Dalla Rosa Patrizia Dalla Rosa è nata e vive a Feltre, dove si è laureata in Lingue e Letterature Straniere con una tesi sulle traduzioni francesi di Dino Buzzati. Da allora si occupa dello scrittore bellunese: non solo attraverso articoli, recensioni, conferenze e interventi a convegni in varie parti del mondo, ma anche attraverso la consulenza bibliografica e critica ai vari studiosi, in quanto Responsabile della ricerca del Centro Studi Buzzati di Feltre. Dal 1996 è redattrice della rivista «Studi buzzatiani» e attualmente ne è la segretaria. E’ autrice di numerosi articoli, ha collaborato con ricerche bibliografiche e revisione dei testi, alla cura di Dino Buzzati: la lingua, le lingue, del 1994, Buzzati giornalista, del 2000, Le Alpi di Buzzati del 2002, ha pubblicato Dove qualcosa sfugge: lingue e luoghi di Buzzati (Pisa-Roma, IEPI, 2004). Recentemente ha curato, assieme alla professoressa Bianca Maria Da Rif, il convegno internazionale Un gigante trascurato? 1988-2008: vent’anni di promozione di studi dell’Associazione Internazionale Dino Buzzati di Feltre. Già Professore a contratto, a livello universitario si è occupata, in particolare, di didattica dell'italiano. Nelle sue due monografie, Verso la cuna del mondo di Gozzano (del 1995) e quella su Buzzati, è centrale la comunicazione del senso del paesaggio. Questa serata è un invito ad esplorare le montagne note e meno note che fanno da struttura simbolica a tanti scritti di Buzzati. Si spiega così il titolo: questo artista deve ai suoi natali il senso del suo immaginario, la nascita in lui della poesia. La relatrice lo va dicendo per il mondo, non tanto per parlare del territorio bellunese in sé, ma perché è necessario conoscere questo paesaggio per comprendere Buzzati. E' scrittore del mondo perché è uno degli autori italiani più tradotti al mondo e perché ha fatto di certi luoghi bellunesi un paesaggio universale. Scrittore, giornalista, pittore e alpinista, Buzzati ha fatto della sua vita un raccontare le storie della gente, spesso con temi di solitudine e angoscia. “Bàrnabo delle montagne”, “Il segreto del Bosco Vecchio” e “Il deserto dei Tartari” sono tutti suoi romanzi trasportati poi anche in film. In montagna andava da secondo, con la sua guida prediletta Gabriele Franceschini e, nonostante ambisse di entrare a far parte nell’elite dell’alpinismo, il Club Accademico, non fu mai ammesso. Le sue arrampicate non superavano mai il IV grado superiore, cosa che, considerando il fatto che rimaneva per quasi tutto l’anno dietro una scrivania e solo durante le ferie si dedicava alle montagne, non era da poco. Con il supporto di immagini si cercherà di far conoscere più a fondo la figura di Buzzati alpinista: i retroscena, le sue ambizioni, le sue gioie e il significato che ha avuto per lui la montagna. Vittorino Mason e Piera Biliato

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