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domenica 14 marzo 2010

qualcosa non torna

Lei è di sinistra? Non mi interessa fare discorsi di parte, viviamo un'emergenza democratica. Lei sa quello che è successo nella notte delle elezioni politiche del 2006? Allude ai presunti brogli? Un ragazzo di cui non posso fare il nome mi ha rivelato che la sua società, l'Eds Telecom Accenture, fece sparire un milione e mezzo di schede bianche e nulle. Loro gestivano i conteggi elettronici. Nel cda di quest'azienda di Pomezia... L'intervista è quasi finita...... c'era anche il figlio di Pisanu, allora ministro dell'Interno. (intervista a Carlomagno, www.ilriformista.it)

martedì 1 settembre 2009

Una giornata di ordinaria sociopatia

Industrial hardcore -
Foto DC & ADolzan. Il resto della galleria qui e qui
I do get bored in this flat field

Basta. A livello. Sulla soglia del trabocco. Vorrei spellare dal suo torpore questa città, tomba dell’energia e del divertimento. Obitorio dell’euforia, del piacere, della goduria. E della reazione. Orto di invidie, pettegolezzi e cattiverie piccolo-borghesi (ma aspiranti miliardarie). Fighe di legno e uomini senza spina dorsale mi attraversano il passo all’ombra del duomo. La noja serale affoga nei frappé alla crema.

Nulla di personale. Pomeriggi in cerca di occasioni e mattine per uffici, passo da una cerbero del tribunale stretta in spalle da Mohamed Alì e uno stipendio non sufficiente a ripagarla dello sforzo di dire buon giorno, a farmacisti pudibondi arricchiti dei nuovi vaccini. Secche commesse altezzose si alternano a donnette dalle occhiaie ripiegate sui nuovi pannolini lavabili. Impiegati schizzinosi, laureati disoccupati e presuntuosi. Studenti inebetiti e comunque privi di curiosità si avventano sulla frittura di cosce - Sboccati strilloni post-moderni vendono corsi di giornalismo partecipativo. Puttana, l'educazione inutile si prostituisce, lacero l'orgoglio, sfondata l'onestà intellettuale.

Me, myself & I

Una vespa accaldata entra nella stanza mentre la doccia scorre senza risciacquarmi le idee. Evito la folla. La mischia di sinistra mi disturba – più aliena di un corteo della lega. L’autoscatto mi rimanda inesorabile una figura anni ’80. Fuori tempo, fuori territorio, fuori genere e specie. Mi appassiono al Guardian, imparando dalle inglesi come indossare il cerchiello ma sogno grandi pianure africane echeggianti degli zoccoli di rinoceronti, donne bufalo e canti popolari che non capirò mai.

Intanto, ogni giorno, qualcuno si spara. Ogni notte un disoccupato decide che è ora di puntare il grilletto. Contro di sé, contro la moglie, contro il figlio, il padre, la madre. Ammalato al punto da non sapere più che il grilletto va altrove – al cuore di chi ha soffocato la tua dignità e le tue speranze. Buono solo a riempire i rotocalchi dell'estate.

Io, sono in buona compagnia. Sola tra i resti di case abbandonate e polvere elettrificata rifuggo le menti storpie. Saluto il coniglio sotto il melo. Immobile, fisso le anatre che si baciano in volo, sul fiume.

Anelo un silenzio preverbale.

Bauhaus - In the Flat Field

martedì 17 febbraio 2009

EkkeMinkiaE'2Vù? (o Dell'italia sul 3no)

Un pezzo di Italia dal treno
Scendo dall’ES Roma-Bologna. Ho una valigia pesante e poco tempo. Scarto a destra!a sinistra! – ciocco controcorrente nella calca del tunnel. Cerco il binario 2W. Echeminkiaèduevu? penso mentre sgrano 1000 punti abbattendo il trolley di una vecchia signora – «lo strike della stazione» – . L’occhio scivola rapido sui cartelloni. 9, 7, 5. Eccolo, finalmente. Passo oltre il 3 e il 4 e imbocco la scala per Piazzale Ovest.
Erano anni che non cambiavo a Bologna. E nel frattempo all’ingresso i binari 3 e 4, quelli più centrali, quelli più comodi, sono stati fasciati di stendardi rossi: è il Club Alta Velocità dell’Eurostar. Così lo chiamano. Personale in divisa luccicante e baracchini pensili per le informazioni si fissano nella mia mente mentre tiro la valigia su per la scala del binario. Mancano 2 minuti. Salto sul regionale per il Brennero. Ferma a tutte le stazioni. E poi mezz’ora, fissa, a Verona. A fare che, in attesa di chi, non l’ho mai capito. Ma il treno sta fermo lì.
Fissato nell'immobilità di chi non può comprare il tempo. È domenica pomeriggio su un treno di pendolari. Uno sporco, puzzolente, regionale. Ti lasci Roma e Firenze alle spalle e non senti più l’uomo col secchio azzurro che canta acquapaninibibiteee. Grigio e freddo, i sedili stretti, di tavolini manco l’ombra. Attenta a non frantumare le rotule della signora di fronte, smadonno e sfanculo fra i denti le FS, mentre cerco di infilare il trolley nell’anditotriangolarefraglischienalideisedili (come si chiama sto coso?). Macchè, è tappato. Il nuovo design anti-prolo 2008/09 ha otturato lo spazio. Sotto il sedile la valigia non ci sta. Stretta fra donne cinesi e matrone africane, pakistani al cellulare e signore in pelliccia fucsia, rimpiango lo spazio ampio e la seduta comoda dell’ES. Eccezione, per me che viaggio low-cost ma che per scendere a Roma non ho alternative. ES che quando viaggio nella tratta Bologna – Firenze è una presa in giro dell’alta velocità, perché la percorrenza è sempre la stessa, ma il prezzo è quasi raddoppiato. E allora quegli striscioni rossi, con tanti omini in livrea, mi sembrano l’ennesimo sberleffo di un paese allo sfascio. Dove i tentativi di rattoppo si fanno solo per chi i soldi ce li ha e i servizi, anche quelli minimi, se li può comprare. Il resto del branco, affannato, che arranchi. Caldo il respiro, il fiato puzzolente, nello scompartimento le porte si chiudono. Risucchiato dalla nebbia di una domenica qualunque.

verona, stazione. una giornata qualunque

mercoledì 31 dicembre 2008

Niente botti, siamo umani - rilancio

Con il suo permesso, ripropongo con forza parte del post di Fabio,
per rendere più forte l'appello contro l'uso smodato e scellerato dei petardi a capodanno,
non solo nel rispetto delle persone, ma anche degli animali.
Nell'imminenza del capodanno (...) un problema, anzi un timore, si riaffaccia alla mia porta con tanto di coroncina natalizia, puntuale come le tasse, ogni anno: i maledetti fuochi d'artificio. So già che molti obietteranno alle mie parole, che la tradizione è tradizione, e che si deve festeggiare un passaggio dall'anno all'altro sparando fuochi in aria come invasati. Mi rendo conto che - in questa occasione più che mai - faccio parte di una risibile minoranza in Italia (ma, d'altronde, come diceva Benigni nel Mostro: "Vaffanculo la maggioranza!"), eppure non posso che sottolineare / gridare la mia assoluta contrarietà a questa becera tradizione incivile.
(...) la litania dei feriti e degli incidentati (soprattutto minorenni) è già iniziata, cosa che ha sottolineato anche la Repubblica, così come altri giornali e TV, come dimostra questo articolo pubblicato in data odierna. Ribadisco qui, in questa misera sede, che degli incidenti occorsi ai cretini manipolatori delle varie bombe di maradona (o teste di caz..anzi Lavezzi, come si chiamano oggi) NON ME NE PUO' FOTTERE DI MENO! Il problema che mi preme di più sottolineare qui invece riguarda tutte quelle creature che dei botti e dei missili sono SOLO VITTIME e che delle bombe ne farebbero volentieri a meno, ovvero gli ANIMALI.
Come molti di noi sapranno, i botti di capodanno terrorizzano letteralmente i nostri amici quadrupedi (o pennuti), e come ribadito anche ultimamente da molti organi di stampa (ad esempio da questo articolo: Capodanno- Lac, Non Acquistate i Botti; Uccidono Animali) oltre a farli fuggire dalle nostre case possono addirittura avere conseguenze peggiori, per loro ma anche per gli umani. (...)
Non oso sperare che il 31 notte tutti si comporteranno civilmente, questo no, però vorrei veramente che chiunque abbia un animale domestico, almeno lo mettesse al sicuro, non lasciandolo fuori, magari in giardino o in terrazzo, e che cercasse di sensibilizzare anche amici o conoscenti. Grazie a tutti, e scusate lo sfogo, ma visto che qui alcuni simpatici frugoletti hanno iniziato a fare i botti dal 15 Dicembre, la faccenda mi sta esasperando!
Sottoscrivo e rilancio l'appello.
Grazie a Fabio per la generosa disponibilità
il suo post completo è qui
DC

martedì 12 agosto 2008

Pininfarina del suo sacco

una vita spesa a disegnarsi il carro funebre.

lunedì 4 agosto 2008

la manovra

Roma, 2 mag. (Adnkronos) - ''Penso che continuare a testimoniare nel mondo le tante eccellenze e le tante cose positive dell'Italia sia un impegno coerente con le attività che ho sempre svolto e che continuerò a svolgere''. Così il presidente di Fiat e Ferrari Luca Cordero di Montezemolo (nella foto), in una nota, si riferisce alla sua candidatura come 'ambasciatore' del made in Italy nel mondo avanzata da Silvio Berlusconi.

mercoledì 11 giugno 2008

dalla padella alla brace


ANSA) - TRENTO, 10 GIU - Intervenuti in un appartamento di Trento per spegnere un principio d'incendio, i vigili del fuoco hanno scoperto una coltivazione di canapa indiana. Chiamati da un vicino di casa allarmato dal fumo, pompieri e poliziotti sono intervenuti la scorsa notte in via Lorenzoni. Il proprietario, che aveva lasciato una padella sul fuoco, ha dovuto aprire la porta e gli agenti hanno fatto la scoperta: 14 piantine di canapa indiana alte due metri e l'occorrente per la loro coltivazione. L'uomo e' stato cosi' arrestato. (ANSA).


Voi che gli fareste al vicino?