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martedì 2 aprile 2013

la saggina

Qualcuno ha protestato perchè i saggi nominati da Napolitano sono uomini. Se qualcuno non ne fosse ancora convinto, ecco una ennesima conferma che la situazione nazionale è grave (ma non seria.)

mercoledì 7 marzo 2012

apocalypse pink

La premier dell'Australia si chiama Julia Gillard. L'Europa è in mano ad Angela Merkel. La segretaria di stato degli Stati Uniti è Hillary Clinton. Brasile e Argentina hanno presidentesse.
Mezzo mondo, insomma, è guidato dalle donne. I risultati si vedono.

giovedì 26 gennaio 2012

violenza di genere. E le nuore?

Quando una donna vuole uccidere un uomo, lo avvelena. Altre volte assolda o abbindola un sicario tra i suoi parenti o amanti. Gli uomini vengono uccisi anche da altri uomini, ovviamente, e le donne anche da altre donne. Però la fiaccolata che si terrà oggi contro la violenza di genere se la prende cogli uomini che maltrattino le donne. Non è una novità, da sempre, i razzisti distinguono. Se Santanchè, Fornero e Mussolini difendono le donne, del resto, qualcosa vorrà dire. E se, verso il femminismo, il comunismo si mostrava diffidente, vuole dire la stessa cosa.

giovedì 17 novembre 2011

Carfagna, dove sei?

Quando Norma Rangeri, firma del Manifesto, deve farsi operare, le credenziali professionali del chirurgo non le interessano. Quello che conta per lei è che a mettere il bisturi sul suo corpo sia una donna. Lo dimostra nel suo ultimo articolo, in cui si compiace che nel nuovo governo alle donne siano andati tre dicasteri "di peso". Lo spread galoppa e in mezzo a tante contrattazioni su aree politiche di provenienza e lobby di appartenenza, dopo l'esame di innumerevoli profili professionali e di competenze, scegliere i ministri in base all'anatomia ci sembra un'efficace scorciatoia. Che la scelta per decidere a chi assegnare il ministro degli interni o quello dell'economia avvenga dunque come una volta la visita di leva. Ma se a contare è il corpo, la prossima volta, per favore, il casting affidiamolo a Berlusconi: a occhio pare intendersene più di Monti.

mercoledì 9 marzo 2011

una su tre

"Se non ora, quando", la recente manifestazione contro il fuso orario, prendeva spunto dai presunti favoritismi verso donne compiacenti. Ora, una norma votata dal parlamento, stabilisce che almeno il 30% dei membri (e vagine) dei consigli d'amministrazione deve essere formato da donne. A forza di combattere chi aveva solo il merito di essere una bella donna, si è finiti per favorire chi di merito non ha neanche quello di essere bella.

martedì 8 marzo 2011

martedì grasso

(lei invece in forma perfetta)

sabato 13 giugno 2009

il prossimo segretario dell'ONU

Provato su basi scientifiche il meccanismo attraverso il quale le belle donne riescono a ottenere dagli uomini tutto ciò che vogliono: i neuroni del cervello maschile connettono a fatica e la capacita' di pensare diminuisce molto. (www.ansa.it)

martedì 12 maggio 2009

orgoglio (e fascino) trentino

"L'aspetto è gentile, ma il "ruggito" è potente come quello di un leone. A vederla salire sul palco, canottiera nera e mano destra inguantata, la trentina Elisa Cagnoni potrebbe apparire una ragazza come tante, ma chi l'altra notte s'è imbattutto nelle «Iene Show» di Italia 1, ora sa che Elisa può anche fare la voce grossa. La fanciulla, infatti, era l'unica rappresentante del gentil sesso a «Ruttosound», gara di rutti che ormai da oltre un decennio richiama ogni volta migliaia di persone..." [da Il Trentino, corriere delle Alpi, 12 maggio 2009]

martedì 28 aprile 2009

donne: diversamente uomini?

Siccome capita sempre più spesso che in Sex and the city o nella pubblicità lei si prende la macchina e lui gli schiaffi parliamone, di questa parità dei sessi. E partiamo dai diversamente abili, dei quali nessuno quella diversità invidia. Nessuno rinuncerebbe alla vista, all'udito alla mobilità o a chissà cosa deliberatamente. Ciò non toglie che a loro si destinino risorse, strutture, iniziative.
Uno Stato serve anche, e forse soprattutto, a questo. A condurci fuori dallo stato di natura, a proteggere i bambini e gli anziani. Anzi "le donne, i vecchi e i bambini", come recita qualsiasi gerarchia delle categorie da tutelare.
E' anche per questo che nei posti statali una quota è riservata ai diversamente validi, tanto che ciclicamente se ne scopre qualcuno ugualmente furbo.
Però mai nessuno ha avanzato la proposta di sacrificare la competenza di chi ci guida sull'altare del diritto, ad esempio, anche dei down a decidere di farci o no entrare in guerra. Non esistono, per loro le quote rosa.
Per le donne sì, a scapito magari di qualche personalità più competente ma con la colpa di non avere il ciclo mestruale, una massa muscolare meno efficiente, l'eventualità di essere almeno in parte infermo durante i mesi di gravidanza e un tipo di razionalità che i più clementi definiscono "meno razionale".
Diverse abilità anche queste, che allo stesso modo raramente si invidiano.
Del resto, fossimo uguali, maschi e femmine, per queste non ci sarebbe una quota di posti riservata ad esempio nell'esercito, dove quindi in un certo senso, più che vincere per l'Italia l'importante è che tutti/e partecipino.
Non risulta che nulla di simile avvenga in senso opposto: un ometto deve essere migliore di tutti e tutte, per lui le corsie preferenziali non esistono. Ce ne sono giò, in un certo senso, e - sia chiaro - non ci piacciono. La segregazione famigliare, la sperequazione di reddito, tutta una educazione che reifica la donna in relazione agli usi e bisogni dell'uomo sono tutte cose da combattere, queste sì, tutti/e insieme. Ma in nome del non lasciare nessuno indietro, sapendo bene però chi è che si ferma ad aspettare e chi arranca. Che guarda caso è quella che nella pubblicità se ne va con l'auto lasciando l'altro a piedi.