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domenica 5 luglio 2009

Felice di spurgare (una canzone d'amore)

Sarei felice di spurgare. Sono io che me lo impedisco, di lasciarti andare? Oggi avrei dato chissà che cosa per sentire la tua voce dietro di me. Parlarmi, sì. Non certo una di quelle scemenze a voce chioccia che ti esce a mezza gola. “Superficiale” e mentitore a te stesso; che non ti sei presente. Come quando mi hai detto che il funerale di tua madre è costato un capitale. E forse nemmeno come l’ultima volta che mi hai incontrato, (visto che sei arrivato da dietro). Ma per sentirti dire le cose che mi dicevi. Per poterti parlare.
Per ascoltarti con lo stesso tono e la baguette sotto braccio sul lungomare «kika kika» – kissà perké, per me è sempre stato con la kappa. Mika ke tu me l’abbia mai scritto.
Con le stesse intenzioni.
Sì, forse c’è, adesso, qualke giorno ke non ti penso. Quest’anno, il 23 non ho nemmeno sofferto. Anzi, ci ho dovuto pensare ke era l’anniversario della fine. «Sono guarita», ho pensato.
Ma non era vero.
Ogni volta ke interrompo la vita salti fuori. Sei un dolore nelle ossa.
Ti cerco nel cielo, ti trovo nelle nuvole. Raccolgo pezzi di me nei cirri grigi lassù in cima alle dolomiti.
Mi sto lontano. Mi cerco ma ho paura di trovarmi.
Fantasma, stasera ho indossato quelle righe ke avevamo comprato insieme, quelle ke stavano nel cassetto da 5 estati, con gli orekini di Sitges. E mi è sembrato di impazzire.
Fantasma patetico di una me stessa invekiata e irreale. Le mani alla gola ad ascoltare il cuore.
Mi sono fotografata, oggi, per accorgermi ke i segni ke sento sul viso quando con me ci sono solo io, li vedo.
Una signora russa, una volta, mi ha detto «ti è successo qualcosa». È stata l’unica, ke li ha notati. Non so dove li ha visti. Erano te. Sei tu quello ke mi è successo e ke porto nascosto nel viso. Ke porto addosso e ke frugo tra i rami del melo. Non le senti le fronde del mio pensiero? Non ti kiedi mai se ti penso?
Se con i negramaro cantassi ki pensa un poco a te nell’immensità, sono io. Ekomi. Non manco mai.
Quando non mi vedo, mi dico di nascosto ke cosa darei per tornare indietro? con te ke mi portavi al sole e ti donavi delfino. Lo sapevo ke mi avrebbe stroncato le reni. Ma ho pensato ke ero forte e magari ce la potevo anke fare. Poi stasera, inerpicata dentro i sassi e le onde ferme, ho avuto paura a salire nei boski dove mi dicono ke sei andato a abitare.
Allora, sono tornata indietro e mi sono messa a scrivere.
Spero solo ke questa pagina mi strappi il cuore.
DC

venerdì 8 maggio 2009

requiem per don baget bozzo, il biascicatore

E' venuto a mancare, in ritardo sui nostri auspici, don Baget Bozzo. La notizia, annunciata dal calo di umidità del plantare di Berlusconi, ha fatto subito il giro della grondaia dove il sacerdote raccoglieva la propria bava residua. Sempre resteranno indelebili nella nostra memoria e sulle giacche dei suoi interlocutori tracce delle sue parole, che colpivano per la loro profondità ma sopratutto per la spinta propulsiva dei lapilli che imprimevano anche alle telecamere l'impronta di un pensiero densissimo. Padre della carta dei valori di Forza Italia e di quella moschicida, Badget Bozzo ci mancherà: l'impasto del suo pensiero bastava da solo ad allontanare da casa nostra ogni insetto, che ammirandolo dallo schermo lo riconosceva come temibile predatore. Se un inferno esiste Don Baget Bozzo si reincarnerà in sè stesso.

venerdì 20 febbraio 2009

CD e PD

A pochi giorni dalla volata decisiva fervono i pronostici. Tra favoriti già bruciati, vecchie glorie, ripescati, outsider e finti giovani l'indecisione regna sovrana. I dubbi sono addirittura aumentanti da quando lo stesso sistema di voto è stato messo in discussione, con sospetti più o meno legittimi, visto che in effetti di novità si tratta, dopo i plebesciti annunciati degli anni passati. A noi non resta che raccogliere le vostre speranze, i vostri auspici. Il nome di colui per cui fate il tifo o di colui che, obiettivamente, ritenete favorito. Chi vincerà? Renga o Franceschini? Parisi o Al Bano? Carta o Bersani? Dite la vostra, se ci tenete, se almeno a voi non pare la solita musica.

venerdì 30 gennaio 2009

il contrario di Calderoli

A Roma salutavo gli amici. Dove vai? Vado in Perù. Ma che sei matto? Me ne andavo da quella Roma puttanona, borghese, fascistoide, da quella Roma del “volemose bene e annamo avanti”, da quella Roma delle pizzerie, delle latterie, dei “Sali e Tabacchi”, degli “Erbaggi e Frutta”, quella Roma dei castagnacci, dei maritozzi con la panna, senza panna, dei mostaccioli e caramelle, dei supplì, dei lupini, delle mosciarelle… Me ne andavo da quella Roma dei pizzicaroli, dei portieri, dei casini, delle approssimazioni, degli imbrogli, degli appuntamenti ai quali non si arriva mai puntuali, dei pagamenti che non vengono effettuati, quella Roma degli uffici postali e dell’anagrafe, quella Roma dei funzionari dei ministeri, degli impiegati, dei bancari, quella Roma dove le domande erano sempre già chiuse, dove ci voleva una raccomandazione… Me ne andavo da quella Roma dei pisciatoi, dei vespasiani, delle fontanelle, degli ex-voto, della Circolare Destra, della Circolare Sinistra, del Vaticano, delle mille chiese, delle cattedrali fuori le mura, dentro le mura, quella Roma delle suore, dei frati, dei preti, dei gatti… Me ne andavo da quella Roma degli attici con la vista, la Roma di piazza Bologna, dei Parioli, di via Veneto, di via Gregoriana, quella dannunziana, quella barocca, quella eterna, quella imperiale, quella vecchia, quella stravecchia, quella turistica, quella di giorno, quella di notte, quella dell’orchestrina a piazza Esedra, la Roma fascista di Piacentini… Me ne andavo da quella Roma che ci invidiano tutti, la Romacaput mundi, del Colosseo, dei Fori Imperiali, di Piazza Venezia, dell’Altare della Patria, dell’Università di Roma, quella Roma sempre con il sole – estate e inverno – quella Roma che è meglio di Milano… Me ne andavo da quella Roma dove la gente pisciava per le strade, quella Roma fetente, impiegatizia, dei mezzi litri, della coda alla vaccinara, quella Roma dei ricchi bottegai: quella Roma dei Gucci, dei Ianetti, dei Ventrella, dei Bulgari, dei Schostal, delle Sorelle Adamoli, di Carmignani, di Avenia, quella Roma dove non c’è lavoro, dove non c’è una lira, quella Roma del “core de Roma”… Me ne andavo da quella Roma del Monte di Pietà, della Banca Commerciale Italiana, di Campo de’ Fiori, di piazza Navona, di piazza Farnese, quella Roma dei “che c’hai una sigaretta?”, “imprestami cento lire”, quella Roma del Coni, del Concorso Ippico, quella Roma del Foro che portava e porta ancora il nome di Mussolini, Me ne andavo da quella Roma dimmerda! Mamma Roma: Addio! …e poi ce so’ tornato! (Remo Remotti)

venerdì 26 dicembre 2008

di Carlo Cornaglia, da www.robinedizioni.it

Aiutati che il ciel ti aiuta Se sei sempre più incazzato
perché il mondo ha rovinato
quello squallido caimano,
se il pontefice romano ogni giorno da quel soglio
innalzando un nuovo scoglio
ti fa balenar l’inferno
che ti brucia al fuoco eterno, se al vedere Sandro Bondi
dei tuoi atti non rispondi,
se al sentire Calderoli
sol con l’alcool ti consoli, se al pensiero di Schifani
pensi: “Poveri italiani!”,
se al vedere la Gelmini
pensi ai poveri bambini che frequenteran la scuola
che ha voluto la figliola,
se ascoltando Umberto Bossi
pensi: “Oh se spagnol io fossi!”, se per Previti e Dell’Utri
sol disprezzo e rabbia nutri,
se ti fanno schifo i lodi,
se a veder Mara non godi perché la Carfagna è bella
ma del premier è l’ancella,
se alla vista di Gasparri
pensi a metodi bizzarri per far ‘sì che almeno taccia
se non può cambiar la faccia,
se al vedere Giovanardi pagheresti dei miliardi perché scomparisse in fretta,
se al pensiero di Brunetta
diventar vuoi fannullone
anche se sei già in pensione, se La Russa ti spaventa,
Matteoli ti tormenta
e Sacconi non ti piace,
se non sei per niente audace nel pensare alla Brambilla
che nessun desio t’instilla,
se al pensiero di Rutelliti si drizzano i capelli ed a quello di Veltroni
molto girano i coglioni,
se vuoi che D’Alema affondi,
se rimpiangi i girotondi, se ti sembra che il Pd
vada peggio tutti i dì
e alla fin si spaccherà,
Ds qui e Dc là, se al sentire Berlusconi
piangi caldi lacrimoni
perché stanco di bugie,
d’ingiustizie e porcherie, se ascoltando il presidente
ti assopisci prontamente
e col capo sui cuscini
sogni Scalfaro e Pertini, se tu provi tutto questo,
caro amico è manifesto
che poiché tutto va male
non hai fatto un buon Natale, ma ti ha dato il Padreterno
un anticipo d’inferno:
Berlusconi è Belzebù
e nessuno fa Gesù. O reagisci prontamente
e con te tanta altra gente
alla cappa che ti opprime
o vivrai sotto un regime.

lunedì 15 dicembre 2008

Continuate voi...

Poldino & DC saranno assenti per qualche giorno.
Nel frattempo, vi lasciano un incipit con l'invito a proseguire con la narrazione.
Lasciate i vostri racconti nei commenti, o inviateli a ladonnakannone@gmail.com*
Li sottoporremo al giudizio insindacabile di zia Elena.
Quello che le piacerà di più di più di più, sarà premiato con una collana Birgit di creazione Red Blizzard (vedi foto)
Ecco l'incipit:
Non rimane niente di te, della tua voce e delle tue scarpe scalcagnate. Con sollievo mi accorgo che il tuffo al cuore quando ti vedo dietro l’angolo è solo un attimo. Che le treme non mi manano e la voce non si gola nella ferma. Non hai lasciato traccia. Né fuori né dentro di me. Certo, a volte l’azzurro del cielo mi squarcia. Mi ferisce il sole sulla neve. Allora giro l’angolo e chiudo la tenda. Nascondo nell’arruffo dei capelli il cuore molle.
E quando la notte ancora sogno la tua voce, una parola mi riporta la quiete:
* entro il 25 dicembre 2008

domenica 14 dicembre 2008

sistema elettorale abruzzese

Nella foto Di Pietro tiene in mano ciò che resta di Veltroni.

giovedì 23 ottobre 2008

lunedì 20 ottobre 2008

3476868541

Tra i vari volantini distribuiti per la campagna elettorale in Trentino ce n'è capitato per le mani uno che ci convince più degli altri. Tra i punti del programma leggiamo: NO DIRITTI DI VOTO FACILE (concordiamo: è ora di finirla con questa grammatica). ELIMINARE LISTE PRIVILEGIATE AD OGNI AGEVOLAZIONE FILANTROPICA AD ASSOCIAZIONI CULTURALI, CENTRI ISLAMICI CHE PROMUOVONO QUELLA CHE NOI RITENIAMO UNA FASULLA COESISTENZA INTERCULTURALE (anch'io quando vado a fare la spesa in effetti soffro un pò della fasulla coesistenza interculturale) DISPORRE DEI CENTRI SANITARI DI RECUPERO PER QUANTO RIGUARDA LE PROBLEMATICHE DI IDENTITA' E DEVIANZE SESSUALI (è un fatto: un sacco di donne trovano Berlusconi un bell'uomo e la Gelmini un ministro). Di chi sono queste proposte? La soluzione al numero indicato nel titolo ( e nel volantino). Seguiranno altri indizi. Intanto un aiutino: non è Obama.

venerdì 10 ottobre 2008

la terrena tragedia

- Ho fatto un mutuo a tasso variabile! - Per quel buco? Bischero!

venerdì 5 settembre 2008

festival della letteratura resistente

Chi nasce oggi, 5 settembre 2008, oltre allo scudetto della Roma del 1983 e ad altri eventi storici (mia cugina in costume l’estate scorsa) si è perso l’apertura del festival della letteratura resistente, celebrata ieri a Mantova ma che continuerà in Maremma, a Pitigliano (Gr) e dintorni il fine settimana. Tutti voi vivi siete quindi ancora in tempo per uscire dall’autostrada dalle parti di Orvieto, affrontare un paio di sensi unici, perdervi e ritrovarvi a saziarli tutti e cinque, i sensi. Vi è toccato nascere nel millennio di Andreotti e della Carrà, vivere tra le Multipla e lo tsunami, se capiterete da quelle parti da domani a domenica ne sarà valsa la pena. Marcello Baraghini, quello dei libretti a mille lire, ha invitato Alessio Lega e Rocco, Ettore Bianciardi, Elena Guerini, Alice Banfi e compagnia bellissima. Chi sono? O lo scoprite da soli o tanto valeva nascere la settimana prossima.

venerdì 22 agosto 2008

oro, incenso e birra

altoatesino di Vipiteno vince la medaglia d'oro nella 50 km di marcia.

Allertati reparti al confine.