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venerdì 2 marzo 2012

dimmi con chi vai

Berlusconi auspica un governo appoggiato da PDL, PD e terzo polo; Casini si dice disponibile. Solo Veltroni ha posto il veto: o il PD o me.

lunedì 14 settembre 2009

scusa Silvio, ti ho sputato?

I capi di stato esteri cercano di non farsi vedere con Berlusconi. Un recente documento congiunto delle forze più rappresentate in Afganistan lo escludeva, nonostante il numero di italiani schierati. La popolarità del premier negli ultimi mesi è calata solo di un punto percentuale eppure la sua figura è debole e, soprattutto, indebolisce chi gli sta intorno. Perciò pare che Fini ci riprovi, come un paio di anni fa, a emanciparsi. Non pare che possa sfrattare il padrone di casa, piuttosto fondarne un'altra. Anche Rutelli sta con le valigie in mano e la chiesa forse si appresta a regolare il traffico. Con un pò di fantasia si possono immaginare le elezioni politiche insieme alle regionali, in una specie di chi vince prende tutto. Farebbero comodo a Berlusconi, per ricavarne una nuova, opportuna, leggittimazione e alla Lega, in ascesa. Ma fuori da quella che fu la casa della libertà e sempre più somiglia a un fortino le altre forze farebbero in tempo ad organizzarsi? Quando Casini dice che una maggioranza in parlamento contro la Lega c'è già fa capire che qualcosa si muove da tempo. Dopo le primarie forse tutto prenderà velocità, come in un flipper. Nel frattempo lavora sottotraccia, scavandosi la fossa, la sinistra.

venerdì 4 settembre 2009

telemorroidi

sintonizzati anche tu su Telemorroidi: il canale, quello vero.

sabato 27 giugno 2009

Sri lanka, italia

La polizia criminale ha arrestato l'astrologo Chandrasiri Bandara, dopo aver predetto un cambiamento ai vertici del potere nel corso di una riunione del maggiore partito d'opposizione, lo United National Party. L'uomo che è autore di una rubrica molto seguita sui giornali locali è stato spesso ospite di radio e tv, sarebbe stato interrogato per più di tre giorni. Così fanno sapere i suoi familiari interpellati dai giornalisti. Nello Sri lanka gli oroscopi sono molto seguiti dalla popolazione, al punto che gli astrologi posso giocare un ruolo politico importante influenzando il voto, e vengono spesso consultati dai politici prima di prendere delle decisioni.(http://www.peacereporter.it/)

martedì 16 giugno 2009

BuzzurRoma (l'Italia siamo noi)

Ho fatto giusto due passi, nella capitale: sono scesa dal treno e sono andata all’edicola a comprare i biglietti dell’autobus. La fila è italica, cioè scomposta: due persone a sinistra, una sulla destra. Un ragazzo, negro, in centro. Mi accodo. In quella arriva un condor in completo grigio e sigaretta (la zona è non fumatori). È lanciato, lo vedo. Ignora tutti e si butta sull’edicolante. Mi sembra quasi di leggerne il pensiero: un negro (= non esiste) + una donnetta = «Che bello, niente fila». Mi scazzo subito, davanti a questo esemplare schifoso di italiano. È di quelli tipici, che all’estero in un nanosecondo li riconoscono e gli danno del buzzurro. Perché gli mancano quei due o tre secoli di civiltà che non sapresti neanche da che parte incominciare a spiegarglielo. Appena l’edicolante si libera, C.V.D., lui ci si fionda e ordina. Io medito la formula di sfanculamento, le mani mi prudono, l’animo mitteleuropeo scalpita. Allora gli dico «Guardi, la fila cominciava lì» – «Ah, sì, mi scusi, non me ne ero accorto» – fa lui. Mona! Lo so che non è vero che ti scusi. E che non ti schifi di te stesso. Vorrei trovare il modo per farti vergognare – ma non ho voglia di attaccar briga. Sono stanca e poco brillante. Il ragazzo davanti a me si gira. Ha seguito lo scambio di battute. Sparito il condor, aggiungo «e che vada affanculo, c’aveva pure il fazzolettino della lega nord nel taschino!» e ci mettiamo a ridere. Solidali nella corsia degli outsider.
esemplare di buzzurRomano che ama inneggiare al governo e alle forze armate. Dal GR2 e altri pulpiti Scena n. 2. Devo spostarmi in taxi da Termini. Siccome non sono abituata a prenderli, temo di non beccare il primo della fila e far torto a qualcuno. Arrivo alla fermata: un vecchietto sudato e senza denti mi propone un taxi. È abusivo, lo scanso. Ne avanza un altro, un tipo pelato, con i baffi. Lì per lì non riesco bene a capire – gli chiedo apertamente se ha un taxi con licenza. «Come no?» Fa lui e mi chiede dove devo andare, poi comincia a chiedere intorno chi è libero. Al che, mangio la foglia - che non scalfisce la linea - e li mollo lì. Salgo sul primo taxi “ufficiale” libero e attacco la pippa al taxista: Ho visto un servizio delle Iene, mesi fa, proprio sugli abusivi…. Chiedo al ragazzo com’è la situazione. Lui mi dice che dopo 4 anni manco ci si incazza più e che la polizia municipale è connivente: ogni volta che c’è un controllo, gli abusivi “stranamente” lasciano il campo. Come dire: qualcuno li avvisa prima. Ragioniamo insieme sul fatto che oltre ad essere esosi – che è pure un controsenso – di solito il mercato nero costa meno, no? – sono pericolosi. Il taxista mi ricorda che in caso di incidente, se sei su un abusivo, non hai nessuna copertura assicurativa. E poi che non è proprio prudente, metterti in macchina con uno sconosciuto che potrebbe portarti chissà dove senza alcuna copertura né rintracciabilità. Non so come dargli torto. Poi non resisto e gli faccio una domanda un po’ da turista spacccamaroni «e allora, tu la vedi sta crisi?» Sì, - mi dice – e che ha ragione Berlusconi. «E che dice Berlusconi, che non lo ascolto?» rilancio beffarda. Ma poi arrivo a destinazione. Lo ringrazio, e in bocca al lupo.
Che di tasse e nemici siamo ricchissimi.

martedì 9 giugno 2009

Scelte e non scelte

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Oltre a una notevole azione giornalistica l’articolo di GIUSEPPE D'AVANZO e CONCHITA SANNINO, uscito tempo fa sulla Repubblica mi ha fatto pensare che il giornalismo, le inchieste, la voglia di tirare fuori qualcosa di nuovo in questo paese, in questo momento, non sia ancora del tutto svanita.
I due giornalisti sono andati a cercare una persona che potesse raccontarci con semplicità e naturalezza la vera storia di una ragazza, carina si, ma anche molto normale. Non ha avuto paura Gino Flaminio, di raccontare di Noemi, la ragazza con cui ha condiviso una storia serena che poi si è complicata troppo. Quando si è sentito “il macellaio che voleva stare con Britney Spears” ha rinunciato. Si è sentito troppo “poco”, davanti ad una vita che lui non avrebbe mai potuto offrirle, davanti ad una vita di cui non conosceva misteri e segreti. Ha dovuto affrontare cambiamenti di Noemi che non riusciva più a spiegarsi e di cui non poteva chiedere spiegazioni.
E allora io mi chiedo come si sia sentita Noemi, come abbia deciso di rinunciare a Gino per tuffarsi in un mondo così grande, forse più grande di lei. Un mondo che non l’ha accolta così com’era, ma le ha fatto cambiare il volto, le abitudini e chissà quanto altro ancora. Mi chiedo se sia stata una decisione serena. Mi domando se ha potuto meditarci su, se si sia mai confrontata con qualche amica, con qualche amico. Parlo per esperienza e mi rendo conto che tra i 16 e i 18 anni la vita comincia a porti molte domande e soprattutto a metterti davanti a molte scelte. E scegliere a volte è proprio molto difficile. Non sono molto più vecchia di Noemi, ci separano meno di 5 anni. Ma quando guardo le sue fotografie, così esuberanti e provocanti mi sento piccola. Poi leggo dei suoi silenzi, delle sue presenze ancora misteriose, ma ormai provate da foto e confessioni e mi sento più consapevole, più integra. Non per una questione morale, ma perché penso che Noemi fosse ancora una bambina. Una bambina ancora poco consapevole del suo posto nel mondo. Una bambina che non ha meditato abbastanza sulle conseguenze di un cambiamento così drastico. Una bambina ancora troppo sognatrice, che vorrebbe diventare “velina” o “parlamentare” (uno o l’altro, come se non sapesse quanta differenza ci sia fra queste due professioni), ma anche troppo poco sicura di se per rifiutare un modello di donna costruito sull’apparenza, sull’inganno e sullo show business. Mi sembra così lontana la vita di Noemi, vorrei proprio capire. Vorrei sedermi con lei a prendere un caffè, a prendere un aperitivo. Guardarla negli occhi, capire come si muove, come si veste, cosa pensa, come ride. Vorrei capire se lei è davvero così fragile, se si è fatta corrompere o se invece la sua è stata una scelta consapevole, razionale, ponderata. Vorrei capire come hanno influito parenti e amici nella decisione di entrare a far parte della vita di Silvio Berlusconi. Vorrei chiederle se sa cosa vuol dire andare a fare una vacanza con altre 30 ragazza nella sua villa. Vorrei chiederle come si sentiva su quell’aereo, cosa guardava, cosa si chiedeva e cosa le chiedevano. Vorrei chiederle se non le è mai venuto in mente che, forse, era una situazione compromettente. Vorrei sapere se si rende e se si rendeva conto.
Ecco perché anche se mi sembra più grande in quelle foto, anche se la sua bellezza ormai ritoccata mi sembra la stessa delle quarantenni di Hollywood, non mi sento più impacciata, ma anzi fortunata e consapevole di saper scegliere. Quel modello di ragazza, di donna non è reale, non è libero. È una donna oggetto che si nasconde dietro un pregiudizio maschile e diventa una mera e triste immagine di impotenza, di silenzio e impassibilità davanti alla vita. Invece io, così come molte altre donne italiane non ci nascondiamo dietro a nessun modello, nessun ago e nessuna foto. Scegliamo giorno per giorno e ci affacciamo alla vita con i nostri dubbi, con le scelte e con la consapevolezza di essere prima di tutto una persona. di Rebecca Treves

sabato 6 giugno 2009

il trionfo

Noemi, Mills, i voli di stato, Berlusconi è accerchiato. Forse dai giornali di Murdoch, forse da Fini e chi lo manovra, dall'età, dalla Lega, dalla Banca d'Italia. Non basterà il PD a farlo stare a galla. Nè il trionfo di queste elezioni, dove l'incognita non c'è: che gli italiani la pensino come lui non c'è dubbio. Anche chi non lo vota ha ormai il sistema di valori che gli organi di informazione ci inoculano ogni minuto. Che l'occhio si posi su una vetrina, su un cartellone pubblicitario, sulla stessa gerarchia secondo la quale di una città il centro è per forza ricco e la periferia brutta tutti quanti, ognuno,nessuno escluso, la pensa come lui. Avevamo Nilde Jotti, e ci lascia con la Carfagna. Avevamo compassione, ci lascia con i SUV. Avevamo le spiagge, ci lascia con i centri commerciali, dove fare le lampade.
Abbiamo detto "ci lascia"; non è un semplice auspicio.
In vena di pronostici, ne azzardiamo un altro: entro 7 mesi Berlusconi non sarà più sulla stessa poltrona di oggi. Forse su un trono, forse su un altalena, forse sdraiato. Ma come racconteremo questi anni ai nostri figli? Cosa leggeranno sui libri di storia? Berlusconi è già un modello, probabilmente sarà un padre della patria, per i cittadini di domani, precari contenti di esserlo, come in un film di Virzì. Di Berlusconi non c'è più bisogno.

domenica 24 maggio 2009

magari!

'Tutti sanno che dopo il 7 giugno Rutelli fara' un nuovo partito, Enrico Letta andra' con Casini e molti degli attuali esponenti democratici si sposteranno a sinistra'
(Berlusconi, 23 Maggio 2009)

venerdì 22 maggio 2009

invece licenziare Mentana non è servito

TREVISO - Temevano di dover licenziare. Per questo si sono uccisi. Sotto il treno, con una corda al collo o un colpo di pistola al cuore: hanno voluto cancellare l'incubo che non sopportavano più. In tre, da ottobre a oggi, tra Treviso e Padova, piccoli imprenditori, artigiani o manager. Dinanzi alll'imperativo di dover cacciare i loro dipendenti travolti dalla crisi economica, hanno preferito scomparire piuttosto che affrontare quello che ai loro occhi era un vero e proprio disonore, un tradimento della fiducia che le maestranze gli avevano concesso. L'ultima vittima nel Veneto, è un dirigente d'azienda di 43 anni di Villorba, in provincia di Treviso. Stamane si è gettato sotto un treno in viaggio sulla linea Venezia-Bassano del Grappa, a Castello di Godego. A giorni avrebbe dovuto convocare i sindacati per annunciare la cassa integrazione. Non ha lasciato scritti per spiegare il suo gesto il manager, ma chi lo conosce bene non ha dubbi: lo ha ucciso lo stress di queste settimane, le trattative infinite con i rappresentanti sindacali, l'angoscia che la crisi avrebbe annullato l'azienda in cui lavorava.
(www.repubblica)

venerdì 8 maggio 2009

requiem per don baget bozzo, il biascicatore

E' venuto a mancare, in ritardo sui nostri auspici, don Baget Bozzo. La notizia, annunciata dal calo di umidità del plantare di Berlusconi, ha fatto subito il giro della grondaia dove il sacerdote raccoglieva la propria bava residua. Sempre resteranno indelebili nella nostra memoria e sulle giacche dei suoi interlocutori tracce delle sue parole, che colpivano per la loro profondità ma sopratutto per la spinta propulsiva dei lapilli che imprimevano anche alle telecamere l'impronta di un pensiero densissimo. Padre della carta dei valori di Forza Italia e di quella moschicida, Badget Bozzo ci mancherà: l'impasto del suo pensiero bastava da solo ad allontanare da casa nostra ogni insetto, che ammirandolo dallo schermo lo riconosceva come temibile predatore. Se un inferno esiste Don Baget Bozzo si reincarnerà in sè stesso.

mercoledì 6 maggio 2009

le parole per dirlo

"Per quanto mi riguarda nutro una certa gratitudine per la signora Lario. Come, in genere mi capita di nutrirla nei confronti di chi mi dà qualche elemento in più per capire il Paese in cui vivo. Grazie a lei e alle reazioni che ha suscitato ho capito che vivo in un Paese che è tornato indietro, non solo nell’economia e nei rapporti sociali. È arretrato culturalmente, ha fatto un salto precedente agli anni 70, ha cancellato nella coscienza anche se non ancora sulla carta le conquiste civili, i nuovi rapporti fra uomo e donna che si era cercato faticosamente di costruire, una relazione fra comportamento pubblico e vita privata sempre difficoltosa e mai risolta ma che cercava una coerenza. Ha scritto Maria Laura Rodotà sul Corriere che in questa vicenda c’è la sconfitta di tutte le donne. Ha ragione. Ma c’è anche la sconfitta degli uomini, regrediti tragicamente a maschi."
(R.Armeni - www.ilriformista.it)

domenica 12 aprile 2009

alternative per pasquetta? un colpo di stato

Blog a 2 Piazze presenta il meglio della rete! La 119^ puntata della follia di Don Giorgio! Tagliamo la testa al mostro Berlusconi! e se ve le siete perse… vi fornisco le 119 puntate precedenti. http://www.youtube.com/user/dongiorgiodecapitani
Se al cinema preferite la buona lettura qi il sito di questo prete
Sto passando le notti ad ascoltarlo e a leggerlo….. e per questo non dormo!
È meglio di qualsiasi thriller e dello stesso mostro di Arcore… Consiglio vivamente l’ascolto!
Ma mi domando: ma Joseph Alois von Ratzinger alias Papa Benedetto XVI che fa???

cOn I mIgLiOrI aUgUrI da MaTa HaRi & Dc

lunedì 2 marzo 2009

la scoria siamo noi

A tenere banco nell'ultima settimana sui giornali nazionali è stata la reintroduzione del nucleare in Italia. Su quelli trentini sempre di energia si è parlato, l'unica di queste parti: i finanziamenti statali. Che il ministro Calderoli ha stavolta bloccato. Al senatore Divina, trentino, un quotidiano locale attribuiva l'indicibile: "quei soldi servono a Roma." In effetti l'autonomia trentina è in bilico. In una recente puntata di Ballarò riusciva dove crisi, giustizia e riforma costituzionale non riuscivano: mettere d'accordo governo e opposizione. Nessuno però ha proposto una soluzione in grado di salvare, come si dice, capra e cavoli. Andiamo con ordine. Tempo fa un reportage ha mostrato la centrale di Chernobil e le mutazioni genetiche delle creature che popolano il bosco della regione. Perchè le centrali nucleari sono sicurissime, si sa. Eppure, chissà perchè, vengono costruite in zone quantopiù disabitate e remote, spesso ai confini. Si dà il caso che di centrali Berlusconi ne ha annunciate quattro, e che subito diversi amministratori locali abbiano negato la disponibilità delle loro regioni e provincie ad ospitarle. Cosa meglio del Trentino, allora: remoto, disabitato, alle estreme propagini dello stivale? Se i reattori li maneggia Homer Simpson perchè non i conterranei dei Bastar sons of Dyoniso? Sono le scorie, il futuro del Trentino. O la fame, in alternativa.