mercoledì 2 aprile 2008

Valorizzare il Trentino

Milano e Torino sono il distretto delle industrie, Venezia e Firenze offrono bellezze architettoniche, la Romagna la sua vita notturna, la Toscana e l’Umbria il loro paesaggio e la loro gastronomia, la Sardegna le sue coste; come la Calabria, come la Puglia. In Campania gli scavi di Pompei, la reggia di Caserta, la costiera amalfitana, le isole e il Vesuvio sono la meta di turisti e studiosi.
Ogni regione prova a valorizzare quello che ha. In Trentino Alto Adige ad essere valorizzata è la montagna, e difficilmente potrebbe essere altrimenti.
Valorizzare equivale a dire ricavare degli introiti economici. Finora qui dalla montagna sempre e solo col turismo.
Ciò talvolta a scapito anche dell’ambiente: tralicci per impianti di risalita, parcheggi alle partenze delle cabinovie, boschi abbattuti per disegnare piste.
Eppure quello che al turista si offre è la natura: boschi e vallate intatti, solcati da qualche sentiero, da qualche strada ferrata. Dove passa al massimo qualche escursionista e qualche cerbiatto. Niente automobili, niente roulotte, niente camion.
Un posto dove i camion non possono transitare è anche la discarica di Pianura, in provincia di Napoli. La discarica, chiusa anni fa, è stata coperta da uno strato di un metro di terra. Si è formata una collinetta non diversa da tante altre, se nonché lì i camion non possono passare. Cura per l’ambiente? No, legge fisica: l’immondizia sotterrata cede e i camion sprofondano. Lo si è verificato in questi giorni, quando si è provato a riaprire la discarica.
Camion né qui né lì, quindi. Da questo fattor comune viene spontanea un’idea che umilmente proponiamo. Un modo nuovo di valorizzare la montagna, comprese le tante – o ormai poche – valli sfuggite ai piani turistici, quelle troppo impervie o non attraenti, quasi sempre disabitate: sotterrare lì i rifiuti, non solo campani ma di tutto il paese.
Dopo degli opportuni scavi e sondaggi, è ovvio. Preliminarmente, dai nuovi siti si potrebbe estrarre il materiale edilizio tanto pregiato di cui la nostra regione va giustamente fiera. Il profilo delle Dolomiti ne resterebbe così intatto, eccetto per i crepacci finalmente colmati.
Il risultato sarebbe una montagna sicura e altrettanto attraente. Sarebbe un modo nuovo, per il Trentino, di valorizzare la montagna. Sarebbe un modo vero, per il Trentino, di essere utile all’Italia.

13 commenti:

Donna Cannone ha detto...

Non condivido la provocazione di Poldino

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

A me non dispiace questo suo sarcasmo.

Tra l'altro so che a Folgaria ed in quelle zone c'è in progetto di costrurire ancora uccidendo a mio avviso quella vallata. E non solo secondo me, ma anche secondo molti che vivono in quei luoghi.

Fabioletterario ha detto...

Grazie degl auguri! Ho appena dato la risposta e anche la penitenza...!

soleluna ha detto...

xkè dovrei vergognarmi?il programma d per se nn m piace, ma amando la musica amo ascoltare le canzoni proposte. Ognuno ha le proprie passioni e poi nn penso che devi essere tu a dirmi cosa scrivere nel mio blog

il Russo ha detto...

Ohibò poldino, stavolta mi spiazzi.
L'altro giorno chiacchierava con mia cognata che abita a Trieste e, sebbene nata qui in Piemonte, magnificava il Trentino (sia per gli sciatori invernali che per i camminatori estivi) a dispetto di Piemonte e Valle d' Aosta e tu me lo descrivi così? Mi sa tanto di provocazione bella e buona, dammi retta, i rifiuti è meglio farne meno possibile perchè se qualcuno scopre che lì c'è spazio ti riempie dalla mattina alla sera!

p.s. soleluna ti ha preso in parola ed ha già iniziato a scaricare?

Anonimo ha detto...

E allora dove proponi di metterlo, il minimo dei rifiuti possibile?

Mike ha detto...

Caro Poldino, la sua è una pura e semplice provocazione o sta sostenendo una tesi in modo serio?

il Russo ha detto...

Guarda Poldino, da noi (Piemonte) siamo ancora da livelli da terzo mondo con la differenziata, spero che voi siate messi un pò meglio.
Raggiunti livelli decenti di differenziata (60/70% almeno), iniziamo a fare delle belle leggi sugli imballaggi (vietandoli, è assurdo che per un etto di prosciutto al supermercato mi rifilo una scatola di plastica che tiene mezzo sacchetto della monnezza!), e poi decidiamo dove mettere il (poco arrivati a questo punto)rimanente.
E qui ci si sbizzarisce: Veronesi dice che fino ad ora gli studi effettuati non indicano gli inceneritori come possibile pericolo per la salute, io di mio mi fido poco.
L'alternativa è interrare quel poco che resterebbe, ma nelle belle vallate del Trentino no, per carità di patria...

soleluna ha detto...

so d essere ripetitiva, ma cm t ho detto adoro ascoltare le canzoni, sia dei big che dei giovani.

Anonimo ha detto...

caro Mike, cambia qualcosa?

Mike ha detto...

In un articolo critica aspramente l'autonomia del Trentino, ora propone di portare la monnezza napoletana nelle valli trentine... ma se lei odia a tal punto questa terra, per quale motivo non fa bagagli e si trasferisce altrove?

Anonimo ha detto...

caro Mike,
la prego, mi informi: dove abito?

Donna Cannone ha detto...

@Mike: eccoci. Come quando si facevano certi interventi su www.trentinario.it - che ha dato i natali alla Donna Cannone, c'è chi ci chiede perchè non facciamo i bagagli.
Ci sono vari motivi, e nessun deus ex machina.

Non posso parlare per Poldino.
Per quanto mi riguarda è un amore-odio. La critica e l'insofferenza a volte nascondo che uno vorrebbe la sua terra (parlo per mezza Donna Cannone) fosse il migliore dei mondi possibili.

lavorando nell'in-coming turistico e sentendo pareri di fuori anche scollegati al turismo, vedo con chiarezza che il Trentino solitamente conferma la sua aura di terra edenica. Ahimè, così non è. Ma come spiegare a chi non ci vive? Non basterebbe un mese

Lancio dunque l'invito al contrario: fate i bagagli e trasferitevi qua, così almeno ci si vede e se ne può parlare :-p