Come sognando un nuovo amore già si dimentica il vecchio, il governo Prodi pare già roba di tanti anni fa, di cui vergognarsi o ridere, come certi pantaloni a zampa d’elefante.
Quelli che non lo attaccano lo ripudiano.
Ci aspettano politiche diverse, in ogni caso. Probabilmente finalmente torneranno a tassarci per pagare le cure agli evasori fiscali e chissà che sia giunta l’ora di rovinare per sempre l’incanto di Scilla e Cariddi con una colata di cemento sul mediterraneo. Ricorderemo con nostalgia il macello di Genova. Magari un vero federalismo fiscale allargherà il fossato anche tra regioni, oltre che tra le persone. Calerà il commercio con l’estero e se tutto andrà bene presto torneremo ad assoldare giovanotti per far fuori iracheni mentre in patria le gabbie rigurgiteranno di nuovo di pericolossissimi borseggiatori.
Poi appaludiremo una riforma elettorale che cancellerà ogni scelta, che ci dividerà in guelfi e ghibellini, anzi guelfi e guelfi.
Sarà la volontà del popolo.
Ma una cosa rimarrà, a dispetto di chiunque verrà chiamato a presiedere il Consiglio dei ministri.
Parliamo della moratoria della pena di morte. Valida in tutto il mondo. Approvata dall’ONU col voto contrario dello Stato del Vaticano.
Prodi, forse anche ad una persona, forse in Africa, forse in America, forse in Cina, ha salvato la vita.
Grazie almeno da parte sua, professore.
Quelli che non lo attaccano lo ripudiano.
Ci aspettano politiche diverse, in ogni caso. Probabilmente finalmente torneranno a tassarci per pagare le cure agli evasori fiscali e chissà che sia giunta l’ora di rovinare per sempre l’incanto di Scilla e Cariddi con una colata di cemento sul mediterraneo. Ricorderemo con nostalgia il macello di Genova. Magari un vero federalismo fiscale allargherà il fossato anche tra regioni, oltre che tra le persone. Calerà il commercio con l’estero e se tutto andrà bene presto torneremo ad assoldare giovanotti per far fuori iracheni mentre in patria le gabbie rigurgiteranno di nuovo di pericolossissimi borseggiatori.
Poi appaludiremo una riforma elettorale che cancellerà ogni scelta, che ci dividerà in guelfi e ghibellini, anzi guelfi e guelfi.
Sarà la volontà del popolo.
Ma una cosa rimarrà, a dispetto di chiunque verrà chiamato a presiedere il Consiglio dei ministri.
Parliamo della moratoria della pena di morte. Valida in tutto il mondo. Approvata dall’ONU col voto contrario dello Stato del Vaticano.
Prodi, forse anche ad una persona, forse in Africa, forse in America, forse in Cina, ha salvato la vita.
Grazie almeno da parte sua, professore.
3 commenti:
E' stato un governo mediocre, litigioso, in balia dei Mastella e dei Dini, troppo spesso dimentico dei più deboli, troppo spesso pavido nei confronti della gerarchia vaticana.
Però fidatevi, con Silvio lo rimpiangeranno in molti...
Il Vaticano è un tumore. Lo è sempre stato, è lo Stato della Chiesa dei Borgia sanguinari che ha impedito l'unificazione d'Italia prima, l'unificazione con l'Europa poi.
Senza contare che il Vaticano e la sua ideologia religiosa ci ha impedito di sviluppare un capitalismo onesto basato su una sana etica protestante (max Weber docet!).
Non possiamo pretendere che il Vaticano si interessi della pena di morte. E' troppo impegnato sul come far nascere obbligatoriamente futuri esseri passibili di tale sanzione ultima, attraverso la "moratoria sull'aborto".
Per quello che riguarda il Profe...io mi accontento di averlo avuto come splendido Commissario Ue e come fratello di un grande storico, proprio a Trento.
Rimpiangeremo il governo Prodi se andranno al governo quei loschi figuri che sfasceranno ancora di più lo straccio di democrazia che ci rimane. Romano Prodi, come dice Travaglio, è un signore, così come è un sgnore Padoa Schioppa, sono personaggi eticamente responsabili dentro ad un sistema che macina tutto. Non mandiamo al Governo chi è nemico della giustizia e pensa che i magistrati siano malati.
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