lunedì 9 gennaio 2012

provincia automobile di Trento

Stella sul Corriere della Sera ha scritto che le autonomie speciali vanno salvaguardate, ma cambiate. Che, così come sono, sono anacronistiche anche le motivazioni: l'essere isole, lo stare ai confini, l'essere di montagna. Ha risposto, come un cane a cui abbiano pestato la coda, il presidente della provincia di Trento, Dellai. In effetti, la ragione più pretestuosa della specialità, quella di essere zona di montagna, lo riguarda da vicino. Secondo lo stesso criterio La Sila e l'Aspromonte dovrebbero essere repubbliche autonome. Negli ultimi decenni, è vero, il governatore - come si designa il borgomastro di Gardolo e dintorni - ha fatto di tutto per andare oltre le cime e gli stambecchi. Ha valorizzato la cultura, la specificità del Trentino, l'identità della sua terra. Di tutto, insomma, per far intendere che se la provincia di Cesare Battisti e di Adriana Volpe è speciale non è solo per via della montagna. Arrivando a sfregiarla, con circonvalazioni, e tangenziali. Il risultato è che catrame su catrame, cemento su cemento, di speciale il Trentino ha sempre meno.

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