venerdì 29 marzo 2013
mercoledì 27 marzo 2013
mercoledì 20 marzo 2013
atto di dolore
La bellezza, si sa, è relativa. Perchè cambia col tempo, coi luoghi; perchè dipende dal termine di paragone.
La Divina Commedia, la polenta, i film di Franco e Ciccio, giocare a golf, le scarpe con le zeppe sono tutte piaciute o meno a seconda del periodo, e delle zone geografiche. (Una sintesi perfetta è rappresentata da Raffalla Carrà che quando aveva smesso di piacere in Italia aveva successo dall'altra parte del mondo).
Questo per dire che, quando a riprova dell'esistenza di Dio si tirano in ballo le "bellezze" del Creato, bisognerebbe pensarci su. Ammesso che Dio e creatore coincidano, con quale altro Creato possiamo fare il paragone? Qualcuno ne ha forse in mente un altro?
La risposta, naturalmente, è sì: basta aver assistito all'agonia di un micio o di un uccellino - ma anche sentito urlare da una cella, visitato il Trentino o respirato in una discarica - per riconoscere che fare meglio di ciò che ci circonda, dopotutto, per un onnipotente, sarebbe stato elementare.
Eppure, tutte le moine del Papa a null'altro servono che a spingerci alla venerazione dell'autore di ciò che ci circonda. Quando invece, a essere benevoli, come ad un discolo, se davvero Dio esistesse, bisognerebbe prenderlo per un'orecchio, squadernargli davanti il pianeta e dirgli : guarda cos'hai combinato, non farlo più.
La Divina Commedia, la polenta, i film di Franco e Ciccio, giocare a golf, le scarpe con le zeppe sono tutte piaciute o meno a seconda del periodo, e delle zone geografiche. (Una sintesi perfetta è rappresentata da Raffalla Carrà che quando aveva smesso di piacere in Italia aveva successo dall'altra parte del mondo).
Questo per dire che, quando a riprova dell'esistenza di Dio si tirano in ballo le "bellezze" del Creato, bisognerebbe pensarci su. Ammesso che Dio e creatore coincidano, con quale altro Creato possiamo fare il paragone? Qualcuno ne ha forse in mente un altro?
La risposta, naturalmente, è sì: basta aver assistito all'agonia di un micio o di un uccellino - ma anche sentito urlare da una cella, visitato il Trentino o respirato in una discarica - per riconoscere che fare meglio di ciò che ci circonda, dopotutto, per un onnipotente, sarebbe stato elementare.
Eppure, tutte le moine del Papa a null'altro servono che a spingerci alla venerazione dell'autore di ciò che ci circonda. Quando invece, a essere benevoli, come ad un discolo, se davvero Dio esistesse, bisognerebbe prenderlo per un'orecchio, squadernargli davanti il pianeta e dirgli : guarda cos'hai combinato, non farlo più.
domenica 17 marzo 2013
Cipro espiatorio
I russi ci riciclano i capitali sporchi, i turchi ne occupano la metà e l'Europa vi commissiona dei prelievi sui conti correnti.
giovedì 14 marzo 2013
enciclica
"Io amo i poveri, e soffrirei in un mondo senza poveri; i poveri sono le brioches dell'anima."
(Giorgio Manganelli)
(Giorgio Manganelli)
mercoledì 13 marzo 2013
domenica 10 marzo 2013
lunedì 4 marzo 2013
l'ascendente qualunquista
Passano le elezioni e i giornali finalmente mettono da parte la politica: calcio, prostituzione, religione, scandali bancari. E capisci allora che non c'è nulla da fare, per sfuggire dalla politica non ti resta che l'ultima pagina, e sperare che almeno l'oroscopo non contenga qualche percentuale, simbolo, dibattito, rivelazione, accusa.
domenica 3 marzo 2013
disonorevoli
I deputati grillini dicono che non vogliono essere chiamati onorevoli.
Inesperti, dentro un movimento di cui qualcuno è il padrone, qualcun altro il guru, con un programma che prevede la vendita di due canali pubblici e una prassi fatta di liste di proscrizione, offese e minacce, bisognerà dirglielo, a questi giovanotti, che nessuno ne aveva l'intenzione.
Inesperti, dentro un movimento di cui qualcuno è il padrone, qualcun altro il guru, con un programma che prevede la vendita di due canali pubblici e una prassi fatta di liste di proscrizione, offese e minacce, bisognerà dirglielo, a questi giovanotti, che nessuno ne aveva l'intenzione.
venerdì 1 marzo 2013
dopo la seconda repubblica, la prima non si sa cosa
Nell’attesa che rimpianti e recriminazioni sfumino lentamente, prende piede nel Paese un sano realismo che si cristallizza nella sottile analisi: “E adesso che cazzo facciamo?”.
(Alessandro Robecchi)
(Alessandro Robecchi)
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