I deputati grillini dicono che non vogliono essere chiamati onorevoli.
Inesperti, dentro un movimento di cui qualcuno è il padrone, qualcun altro il guru, con un programma che prevede la vendita di due canali pubblici e una prassi fatta di liste di proscrizione, offese e minacce, bisognerà dirglielo, a questi giovanotti, che nessuno ne aveva l'intenzione.
domenica 3 marzo 2013
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