mercoledì 25 luglio 2012
le difettose - recenzione 2/2
Non ne vale la pena: questo il nocciolo delle Difettose, libro di Eleonora Mazzoni sulla travagliata ricerca di un travaglio, ossia sui tentativi più o meno artificiali di concepire un bambino. Non vale la pena, dicevamo. Di rovinarsi la vita per crearne a tutti i costi un’altra; non vale la pena di sentirsi aride solo perché non si è fertili, non vale la pena di dubitare della propria storia d’amore solo perché non riesce a lordare pannolini. Ovvietà, insomma, e il tasso di natalità conferma che l’italiano medio si tiene alla larga da poppate e grembiulini con cautele e spergiuri non troppo diversi da quelli con cui previene un tumore: altro germe interiore ma dalla durata, dimensioni e costi infinitamente minori di quelli di un erede. La stessa protagonista, del resto, racconta di aver già abortito, e volontariamente, a quindici anni. Ora, invece, ad un passo dalla menopausa, ci resoconta 169 pagine di capricci e punture, condite da lamenti sulla legge 40 e un paio di righe sulle trasformazioni della famiglia che sembrano prese da qualche tema delle medie dei suoi allievi. Tutto per scoprire quant’è bello, alla fine, mettersi l’anima e l’utero in pace. Ne valeva la pena? No, appunto.
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4 commenti:
Ma non si scrive recensione (con la "s" e non con la "z")?
così attira di più l'attenzione, quel drago di Poldino!
zcuzate, mi za di zì.
alla trentina direi...zi zi...
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