A fine settembre sarebbe tardi per negarlo: il successo dell'estate, quest'anno non c'è stato. Nè chiappe chiare nè inviti a recarsi alla playa; ognuno, per conto suo, con le cuffiette ben inserite nei padiglioni auricolari, s'è fatto il palinsesto che preferiva e canticchiato ciò che gli è parso. E' la stessa tendenza della tv, in cui sempre più il pubblico che una volta si schierava compatto davanti a Pippo Baudo oggi si disperde tra le decine di programmi possibili. Ne risentirà, è probabile, anche il calcio. Già ora c'è chi si accanisce col campionato inglese ignorando la serie b italiana; presto i vuoti che già si aprono negli stadi di calcio si spiegheranno con le folle al seguito di tante altre discipline.
E forse un ministro che dicesse che a scuola è ora andare oltre il Dio cattolico presto non dovrà rimangiarsi la parola.
venerdì 28 settembre 2012
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