La scena è sempre la stessa: una giornalista che chiede il significato profondo della sua collezione e una specie di mascherone impomatato che, mentre sullo sfondo sfilano pinguini in cravatta e strass, risponde con una frase sulla nuova voglia di vitalità/ profondità/ sensibilità/ individualità/ libertà/ (qualsiasi altro concetto con l'accento che non sia baccalà).
Finchè uno stilista non spiegherà, prima, come si fa a imbastire un pantalone e quanto guadagnano i cinesi che gli cuciono le zip, come guru bisognerebbe eleggere solo la sarta sotto casa.
lunedì 1 ottobre 2012
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