giovedì 26 gennaio 2017

Trentino: terreimmoto

Quando, ad agosto, dopo il terremoto di Amatrice, gli studiosi avvertirono che la faglia avrebbe dato luogo a ulteriori sismi ma che non era possibile prevedere se, nella dorsale appeninninica, essa si sarebbe rivolta a Sud o l'avrebbe, per così dire, risalita, la direzione che avrebbe preso il sisma in fondo, si sapeva. Quando un cataclisma deve scegliere dove abbattersi si rivolge, senza eccezioni, alle zone più povere. Davanti al bivio tra Toscana e Gran Sasso, le masse tettoniche non devono aver avuto dubbi. Di tzunami in Svizzera, per dire, non sono arrivati neanche gli schizzi. Nell'ultimo secolo è stata scossa Messina, l'Irpinia, l'Aquila. Fosse inondata, Roma si vedrebbe sommersa tutt'attorno a un isolotto chiamato Parioli. Perciò, mentre da anni, invano, si chiedono piani di evacuazione per il Vesuvio, è il caso di rassenerare l'opulenta cittadinanza trentina: nulla verrà mai a scuotervi.

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