giovedì 8 novembre 2007

Monumenti migliori (o peggiori?) di Trento

Doss Trento, monumento a Cesare Battisti. 1) Proponiamo una nuova lapide. CESARE BATTISTI: LOTTÒ INVANO PER UNIRE IL TRENTINO ALL’ITALIA. CONTRO LA VOLONTÀ DEGLI AUSTRIACI, SENZA CHIEDERSI MAI COSA NE PENSASSERO GLI ITALIANI.
Piazza Venezia, monumento a De Gasperi.
2) De Gasperi ce lo dipingono schivo. Sarebbe allora fuori luogo l’umile mausoleo dedicatogli in piazza Venezia? Al contrario: prezioso insegnamento per i pioppi del parco antistante cui l’effige dello statista con gesto sapiente indica in che direzione crescere.
Piazza Dante, monumento a Dante Alighieri. 3) Il monumento a Dante, si sa, è un pretesto, una scusa. Serve a giustificare quell’altro monumento, poco distante, all’autore, tale Guglielmo Ranzi. E’ quello, riteniamo il vero capolavoro. Arte logica, che lascia immaginare un ulteriore monumento minore poco più in là, e poi uno all’autore dell’autore del monumento all’autore, in una spirale quasi infinita, fino alla firma estrema, su un ciottolo, umile e solenne: Padreterno.
Piazza delle erbe, monumento ad Alessandro Vittoria.
4)La posa della statua di Alessandro Vittoria, scultore, non cela un moto di rimpianto come di chi ha sbagliato tutto nella vita e solo ora se ne accorge: avere formaggi, salumi e verdura sotto il naso senza poter scendere dal piedistallo cui un nome del genere lo condanna. Non visto, l’artista si strugge: “Ma non era meglio se mi chiamavo Peppino Pareggio?”
Piazza Dante, monumento a Giacomo Bresadola
. 5) Oltre che studioso di funghi, il MICOLOGO, - lo dice il nome - è un modesto. Appena appreso della sua statua lo immaginiamo ridere: MICA direte sul serio! Allora, solo allora, il progetto si fa concreto e paradossale: un monumento a celebrare tutti quelli che non si prendono sul serio.
Via Brennero, monumento ai caduti di Nassirya
. 6) Chi non ha mai raccontato una barzelletta sui carabinieri? Eppure certe volte proprio non si può. Ci vuole l’aria compunta. Questo deve aver pensato l’autore del monumento ai carabinieri di via Brennero. Se Michelangelo chiedeva al David: perché non parli? L’autore della composizione di massi deve più o meno aver spiegato la sua scelta artistica con le stesse parole: perché non parli.
Zona Ischia Podetti, monumento al nocumento
. 7) A perenne ricordo del nostro passato, a chi viene da nord Trento mostra il meglio di sé. A sinistra dell’autostrada eccola là: una piramide di mondezza.
Piazza General Cantore, obelisco
8) Da San Pietro a Montecitorio passando per il Pantheon Roma ne conta una decina e qualche politico di statura potrebbe utilizzarli come appendiabiti. Da queste parti, tutto in proporzione, in zona Cristo Re si erge un obelisco bonsai.
Via Roma, monumento ai caduti
9) Una trincea con sopra parole di un soldato di tanto tempo fa. Al termine di via Roma un aiuola ci ricorda che quella strada non si è sempre chiamata così. Le parole incise restano segrete per molti che passano e vanno oltre. Non vogliamo svelarle: sono di un diario.
10) Largo Pigarelli, monumento ai caduti della resistenza albanese
. La civiltà, La tolleranza, la storia, si insegna anche portando scolaresche davanti ad un monumento come questo, a ricordare, a ringraziare, chi lottò per permetterci di godere di quelle leggi che oggi il palazzo di fronte tutela.

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