mercoledì 21 aprile 2010
padre, sono lesbica e credente
"La confessione più lieve e sorridente è quella del santuario di nostra Signora del Sacro cuore, in piazza Navona. Il prete, un toscano di 80 anni, esclama: «Cosa vuole che le dica? Certamente, nulla di definitivo: senta altre campane oltre alla mia!». Poi, racconta la parabola di Abramo e del figlio Isacco e invita a riflettere sulla dimensione del mistero legato alla fede. «Accettare le contraddizioni», senza avere timore «di viverle e di peccare e di chiedere perdono», questo il suo viatico. Preti dietro e fuori la grata, corpi inaccessibili e separati: voci remissive, severe, imbarazzate, accoglienti, colte o dialettali. Il segno della croce è il fischio di partenza, poi, tutto si umanizza e le distanze diventano più gestibili: c’è il peccato confessato, la Parola che viene in soccorso e, puntuale, l’attesa riabilitazione “nel nome del Signore”. Nel cuore del Vaticano, dentro la basilica San Pietro, c’è solo un prete che si affaccia dal confessionale e che si può guardare negli occhi. È sudamericano ma parla benissimo l’italiano. Pochi secondi di silenzio e poi, arriva la provocazione: «Ti auguro di trovare una bella ragazza, cosa vuoi che ti dica?». Poi il registro diventa politico: «È un problema che hanno tutte le minoranze quando chiedono il riconoscimento di alcuni diritti civili”. E fa la sua analisi: in Italia “non esiste una lobby gay, mentre c’è ed è fortissima, la lobby della Chiesa cattolica. In quale altro posto - chiede i politici fanno la fila per parlare con un cardinale?». Alla fine, il sospetto diventa certezza: «Cosa dovremmo fare noi omosessuali? darci fuoco tutti per urlare alla Chiesa e al mondo che esistiamo?», chiede con impeto. E la pratica sessuale? «Che problema c’è?» risponde, «basta solo rompere il meccanismo di colpa e innescarne uno positivo, sentirsi in armonia con se stessi!». Infine, dolcemente: «Non c’è nulla di sbagliato nell’amore, quando è tra adulti consenzienti«. Prima di impartire l’assoluzione, prende carta e penna e segna tre titoli di libri da leggere: tutti scritti da autori stranieri, per comprendere meglio – spiega – il punto di equilibrio tra fede e identità sessuale. "
(www.unita.it)
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