martedì 27 marzo 2012
Cesare deve morire
"Guardatori di soffitti" : così un personaggio di Cesare deve morire definisce i carcerati. In effetti nel film l'azione è scarsa e compressa, come in una pentola a pressione. Lo sfogo può essere la messa in scena di un dramma, in cui a non attori i fratelli Taviani hanno chiesto di fingere di recitare. Una messa in scena al quadrato che però serve forse a fare emergere i volti veri, quasi alla Pasolini, dei reclusi.
Quando sulla pentola delle carceri italiane come sull'Italia intera torna a chiudersi il coperchio, ci si chiede se uccidere Cesare sia servito, se sia morto sul serio e dove stia una via di fuga.
Simili a preghiere, a cicale, la somma dei pensieri, nell'ultima scena, sale verso il cielo al tramonto, riempendolo di un bisbiglio che brulica e brilla.
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