mercoledì 28 marzo 2012

zizek

discettavo, la scorsa estate, nel cortile di un conoscente e suoi giovani adepti birrasorseggianti, di non so più quali vicende politiche economiche tragiche italiane.

Giovani agghindati, come si suol dire, da ''alternativi'' e autodefinentisi "di sinistra''.
Stupore rapidamente evoluto in straniamento mi conficcava nella sedia di plastica bianca mentre accantonavano con noncuranza il mio tentativo di mettere in discussione la loro giovanile appartenenza all'oratorio;
mentre narravano la condizione, oggi lavorativa, di ex studenti universitari, ex Erasmus, ex 'masterati' - cui seguiva l'inserimento in ruolo dirigenziale nella fabbrichetta dello zio.
Senza gavetta nè formazione nel settore.

Straniamento rapidamente tramutato in asfittico terrore mi agitava nella sedia di plastica bianca ascoltandoli rievocare ubriacature con birra belga nelle rue di Bruxelles e invocare il diritto alla quiete pubblica nelle vie centrali di Trento. Sottostanti il loro appartamento.
Diritto al riposo. Ad un sonno silezioso.

A forza di agitarmi nella sedia di plastica bianca con forza centrifuga presi slancio e mi accommiatai.

dice il dizionario Garzanti che sinonimo di "tollerare" è "subire".L'estate si avvicina.
Le miti temperature già consentono il ritrovo in cortile con birre e succhi in fresca.
Alla compagnia di simili menti e in opposizione al sinonimo del Garzanti,
prediligerò le parole di Zizek "En defensa de la intolerancia", regalo di Poldino.


DC

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