lunedì 15 marzo 2010

Sarà ma non ci credo

(post antifemminista e dunque impopolare)



le nostre prigioni

da mesi mi rullano attorno i tamburi delle nuove femministe. Dall’arredamento agli orari delle riunioni di lavoro, mi martellano - ecologiste, pacifiste, scrittrici, registe. Cavalcano la differenza di genere. In tutte le salse. Sotto uno stendardo che fatico a comprendere.
sarà che non vivo situazioni di sciovinismo maschilista?
sarà che ho difficoltà a capire quando le donne affermano «scriviamo meglio» «siamo più sensibili», «siamo percorse da ritmi naturali sintonici con la madre terra», «creiamo parole come fossero percorsi di gravidanze». sarà…

o forse è che conosco sia donne sciocche, ottuse, profondamente maschiliste che uomini sensibili dolci intelligenti premurosi gentili colti raffinati e stupendi?
A mio modo di vedere, ogni limitazione di genere, dal circolo gay a quello femminista, è una chiusura a rischio di auto-ghettizzazione.

sogno un essere umano bisessuale di default
dalla nascita

che dia corso all’affermazione di una bisessualità e di un bi-amore veramente libero. L’affrancamento da stantii e sciocchi canoni di “normalità”. L’affermazione di una semplice “umanità”. Immune al perbenismo. Scevra di divieti e ipocrisie.

Tempo non più perso dai genitori per inculcarci quel che non/si fa – non/si dice – non/sta bene. Anni da godere vivendo, invece di sfiancarci brancolando per liberarci da quello che ci hanno inculcato e ritrovare noi stessi.

Credo sarebbe un bel progresso, superare con un balzo tutte le sciocche e logoranti lacerazioni. Credo anche che, in nuce, questa possibilità risieda già dentro di noi.

venerdì pomeriggio ho ricevuto una specie di dichiarazione tanto estemporanea quanto inattesa. Da un uomo “folgorato” dalla mia comparsa.
sabato sera una ragazza incontrata per la prima volta, a casa di amici, mi ha confessato «Te lo devo proprio dire: mi sei piaciuta subito. (...) mi ti farei seduta stante».
adoro quando la vita mi sorprende.
DC
 
 
 

4 commenti:

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Allora, auguri di trovare te stessa. A me pare però che se davvero trovassi te stessa, ne saresti terrorizzata. Ciò che in realtà troviamo cercando noi stessi è la cultura che c'hanno insegnato, quella turpe influenza ambientale che tanto disprezzi, e che, nel tentativo di liberartene, sostituirai con l'ultima moda, o l'ultima frase che ti hanno deto con l'intenzione e con l'espressione del volto giusta. Se tu fossi davvero un te stesso asociale, non ne potresti neanche parlare, perchè,m guarda un po' perfino la lingua ti è stata insegnata.

Donna Cannone ha detto...

Buon giorno Vincenzo.
Più terribile non trovarsi mai. E magari rendersene conto a un passo dalla tomba.
Certamente tutto non è che un cumulo di strati, ma l'attività di "palombara" dentro me stessa e l'essere umano in genere mi affascina più degli strati delle mode e dei gadget con cui ci addobbiamo

Saluti
DC

Mimmo Guarino ha detto...

forse sei tu che vuoi a tutti i costi stereotipizzare in un modello di donna tutta una serie di comportamenti che, onestamente, mi smbrano del tutto condivisibili

Donna Cannone ha detto...

Buon giorno Mimmo.
Grazie per il tempo dedicato a leggermi e scrivermi.

La domanda/provocazione che mi lanci mi interessa.
Vorrei capire, però, meglio - che cosa secondo te stereotipizzo.

Se i comportamenti che mi dici ''condivisibili''

sono "«scriviamo meglio» «siamo più sensibili», «siamo percorse da ritmi naturali sintonici con la madre terra», «creiamo parole come fossero percorsi di gravidanze», ecc, no. Ribadisco: si stratta per me di parole vuote. Foglie al vento.

Aspetto tue delucidazioni
Saluti
DC
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