lunedì 9 agosto 2010
alleanze
Si inizia a parlare di alleanze. Come un gioco dell'oca si ricomincia da prima di Veltroni. Il bipartitismo e`finito, ammesso che l'attuale, con Berlusconi da una parte e Fioroni dall'altra fosse diverso da un ballottaggio tra l'onorevole Padella e il presidente Brace.
A Berlusconi, cui nel '94 per vincere bastò aggregare Fini, Casini e Bossi, stavolta dovrebbe bastare quest'ultimo. Dall'altra parte, l'aggregazione dei progressisti, la macchina da guerra di Occhetto che comprendeva Comunisti e verdi, nel frattempo e`diventata un clan di "anime morte", come li ha chiamati Vendola. La tenzone, che due anni fa era tra una destra e un centro, con la rottura di Fini rischia di essere tra una destra e una pure.
C'e`chi spinge per un'alleanza di una specie di comitato di liberazione nazionale, scambiando Fini per Nenni, noto frequentatore dei Casino`monegaschi.
A nostro avviso, invece, per mettere il dito nell'unica piaga che mediaticamente puo`pagare, al Pd converrebbe presentarsi da solo. Difficile che alla sua destra Rutelli e camerati entrino nelle fila del PDL, piu`probabile che alla sua sinistra Di Pietro e rosso-verdi vari riescano a intercettare magari anche qualche leghista.
Finirà diversamente, ovvio.
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