mercoledì 29 settembre 2010

buon compleanno

In una nitida foto del giornale, Signor ministro dell’impossibile, La vedo ridente e in preda all’euforia, E soddisfatto del suo viso volgare. Mi tolga una curiosità, signor ministro. Di cosa ride? Di cosa ride? La sua finestra dà sulla piazza Cittamiseria non è visibile I suoi figli hanno occhi da leader Però gli sguardi di altri bambini sono tristi Qui nella strada succedono cose Che non si possono nemmeno raccontare. Studenti e operai Mettono i puntini sulle “i”. Per questo dico, signor ministro: Di cosa ride? Di cosa ride? Lei conosce meglio di chiunque altro La legge amara dei nostri paesi. Chi è duro con la nostra gente Sia servile con gli stranieri. Svendere il nostro patrimonio E lasciare che il gringo ce ne rubi un terzo. L’importante è che tradiscano, gli uni e gli altri. Gli adulatori e i servi. Per questo le dico, signor ministro: Di cosa ride? Di cosa ride? Qui in strada le sue guardie uccidono, E quelli che muoiono sono gente umile. Quanti sopravvivono, piangendo rabbia, Sicuramente meditano una rivincita. Là nella cella i suoi uomini fanno Soffrire esseri umani, ma ciò non serve. Dopotutto lei è l’albero maestro Di un vascello che sta affondando. Per questo le chiedo, signor ministro: Di cosa ride? Di cosa ride? Suvvia, mi tolga la curiosità, signor ministro. Di cosa ride? (Mario Benedetti)

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