Nel vangelo la voce che grida nel deserto è quella di Giovanni Battista; nell'editoria italiana c'è Gordiano Lupi. Tra un saggio sul cinema degli anni '70, un racconto trash e qualche traduzione, Lupi stavolta sforna "velina o calciatore, altro che scrittore!", il suo terzo libro sulla letteratura - si fa per dire - nostrana. Specie su quella dei poeti laureati sì, ma alla CEPU, quelli alla Baricco, Mozzi, Avoledo. Quelli che intasano le vetrine, le riviste e i salotti. Quelli che in TV danno consigli diuretici come Bevilacqua o cardiaci come Va dove ti porta il cuore, quelli che ti fanno due Veltroni così.
Ma non se la prende solo con le star, Gordiano. E`tutto il sistema, che non gli va: l'industria dei libri panettone, come la chiama lui, e l'oligopolio che a forza di cartonati ci ammansisce ogni giorno.
Svegliaerà più di qualcuno, il libro di Gordiano. Ma come si faceva quando non c'era l'anestesia, insieme suggeriamo di comprarne anche uno alla moda, Mazantini o Vespa fa lo stesso, tanto per avere qualcosa da mordere.
Più della denuncia di un regime, però, Velina o Calciatore è anche lo spaccato di come se la passa in Italia, oggi, un editore, autore e traduttore fuori da giro, dali schemi e quindi, spesso, dai gangheri.
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