sabato 8 gennaio 2011

apocalypse now

Dall'America Geithner parla di "rischio default" ed evoca un debito americano pari al 185% del Pil (400% se venisse calcolato secondo i nostri standard). In Germania, dopo il formidabile traino dovuto all'export tedesco dovuto al piano keynesiano di investimenti cinesi, la produzione industriale rallenta. In Irlanda, per la prima volta nella storia, i "credit default swaps" a 5 anni contro i rischi di insolvenza costano più di quelli argentini. In Belgio, che oggi conquisterà il record storico in Europa con 209 giorni senza governo, si addensano nubi pesantissime. In Portogallo la situazione precipita, e la Banca centrale svizzera si rifiuta di sottoscrivere bond di Lisbona. In Spagna si teme per il sistema creditizio, e si sussurra addirittura di "enormi problemi di liquidità" per una delle principali banche del Paese. Il sistema bancario franco-tedesco è esposto su Madrid per un trilione di euro. "E - come ripetevano l'altro ieri a Parigi gli interlocutori di Tremonti - se salta la Spagna salta l'euro, perché quel Paese non è tanto "too big to fail", ma "too big to save"...". (www.repubblica.it)

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