sabato 3 settembre 2011

le avventure del ministrone - 1

Nell'anno 2011 l'Italia aveva bisogno di soldi.Prima avevano provato col contributo di solidarietà oltre i 90000 euro di reddito, ma i poveretti da 4000 euro al mese, con i loro figlioletti al collo, si erano ribellati. Poi avevano cancellato la norma che gli anni all'università li computa per la pensione. Ma i dottori avevano protestato chiedendo a che fosse servito allora, imparare dove sta la cistifellea. Di tassare i soldi esportati illegalmente in Svizzera, poi, non se ne parla, obiettarono i gentleman con le banconote nei doppifondi delle valigie: sarebbe stata una slealtà. Qualsiasi categoria si sentisse minacciata si rivoltava: i partigiani se si trattava di festeggiare il 25 aprile a Natale, quelli della provincia di Vibo Valentia se si ventilava di non concedergli la sigla sulla targa. Sembrava non esserci via d'uscita, se non quella che a Bruxelles indicavano all'Italia i partner europei. In fondo a destra, verso l'unione caraibica. Ci voleva qualcosa che non suscitasse le obiezioni di nessuna categoria, ma cosa? Era una missione per super Tremonti, il ministrone. "Colpiremo l'evasione fiscale" annunciò, e l'Italia annuì: ecco finalmente un modo per colpire tutti. E nessuno. - to be continued

Nessun commento: