Da mesi gironzola nel mio cervello – reso ovattato come materasso di lana di pecora da ore di televisione del letargico inverno appena trascorso - un superstite neurone stupito.
Alcune immagini lo hanno solleticato e imbaldanzito. Detersivi all' aromaterapia per il parquet, nuovissime perle di bellezza per le ascelle e lo sconcerto di essere penalizzata nell'acquisto di un PC in contanti , con notevole incremento del prezzo rispetto al pagamento rateale.
I giorni successivi all'aver visto queste pubblicità, mi aspettavo dai colleghi, dalle signore al supermercato, dai titoli dei giornali, echi dello stupore e della perplessità che mi avevano suscitato. Attesa vana.
È un cocktail di senso di ingiustizia sociale ed economica che fa mi ruggire ancora oggi al pensiero di quelle immagini apparentemente innocenti e innocue.
Leggo alla voce "superfluo": accessorio, eccedente, sovrabbondante, troppo, voluttuario, secondario, inessenziale, esagerato, eccessivo,… Contrario di: basilare, essenziale, irrinunciabile, primario, imprescindibile, necessario, urgente, occorrente, (e un'ampia scelta per almeno altre 5 righe).
Il pensiero che la manciata di euro per il detersivo da pavimenti aromaterapico (in ben 3 profumazioni) sfamerebbe altrove varie persone, devo dire, arriva dopo la sensazione di essere gabbata e portata a credere che questi nuovi prodotti mi siano utili e necessari.
Assistevo l'altro giorno a un interessante seminario: il relatore affermava che il fine dell'individuo della società occidentale è la felicità. E, provocatorio, sosteneva che se nel nostro mondo industrializzato, felicità è declinazione del verbo consumare, dovremmo essere tutti contenti.
"Felicità" è parola di non facile definizione e dalle mille sfaccettature soggettive. Così come "consumo".
Scrivetemi, dunque, se siete consumatori critici o beoti, se il grande fratello sa meglio di voi cosa volete, se sapete come si declina la felicità nel mondo occidentale… Che significa felicità in altre culture, mondi o filosofie?
Grazie e a presto.
Un cordiale saluto,
La Donna Cannone.
mercoledì 9 maggio 2007
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