martedì 26 febbraio 2008

A Trento la logica frana

Se fossimo bravi con la logica, faremmo i politici.
Premesso questo le scavatrici che scavano nella collina per fare delle case col risultato che su di una casa frana una collina una loro logica ce l’hanno.
In questa, come in ogni decisione, c’è sempre qualcuno che ne ricava un giovamento. Alle spalle di qualcun altro, s’intende.
Così viene naturale capire colui che ha preso quella scelta da che parte sta.
Perciò non ci sorprende che il comune di Trento, come annunciavano i giornali, abbia adottato un “giro di vite” contro i pedoni. Ci sarebbe da ridere di che mentalità, meccanica, emerga da quell’espressione, che già da sola rileva un pensiero da SUV. I pedoni girino alla larga, senza rompere. E pene più severe per chi attraversa fuori dalle strisce: quei malviventi col passeggino, quando non col bastone e i capelli bianchi.
Se fossimo bravi con la logica, dicevamo, faremmo i politici.
Appartiene allo stesso sistema di pensiero la decisione di restringere il regolamento per gli artisti di strada. Che girovaghi, violinisti, giocolieri siano soggetti ad una regola è un'altra delle cose che starebbero bene in una barzelletta; o in un dramma. Perché quelle per loro, come quelle per i pedoni, sono norme discusse e votate sul serio. Il roteare di birilli in area, la fissità dei guitti che ammiccano, le note dei musicisti all’angolo pare infastidiscano l’aristocrazia del centro. La scelta, stavolta, è tra la pagnotta ad un artista e l’uggia della signora dell’attico.
Da che parte starà chi decide, (a rigor di logica)?

Luca De Feo

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