"L'emergenza è che tutto ciò non faccia sentire nel cuore, nello stomaco, nella mente di ogni italiano (qualsiasi sia il suo credo e la sua posizione politica) un'indignazione che lo porti a ribellarsi, a dire: "Ora basta"".
Con queste parole Roberto Saviano chiude il suo articolo di oggi sulla prima pagina della Repubblica. Il tema sono le infiltrazioni della malavita nella politica.
Notizia che per la verità ci ha prodotto un sussulto di sollievo (nella milza, nel fegato e anche nel duodeno): se anche la 'ndrangheta, e non solo le altre lobby industriali, mettono i loro uomini nel parlamento vuol dire che le due camere qualche peso ancora ce l'hanno.
Non ci sono quindi solo le aziende che evadono le tasse e che si arricchiscono sullo sfruttamento dei lavoratori, non ci sono solo quelle che con i loro portavoce approvano normative che permettono a Tanzi e ai suoi colleghi di non finire dietro le sbarre o di dichiarare immancabilmente ad ogni incidente sul lavoro che la vittima era al primo giorno di impiego, ora c'è anche la 'ndrangheta.
Abbiamo fatto entrare Tremaglia, Agnelli, Binetti e i leghisti, perchè dovrebbe scandalizzarci Di Girolamo in parlamento?
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