martedì 16 febbraio 2010

un genio

LONDRA (16 febbraio) - I settentrionali italiani sono più intelligenti dei meridionali, e questo spiega statura, mortalità infantile e istruzione nel meridione d'Italia: la bizzarra teoria è di Richard Lynn, professore emerito di psicologia all'Università dell'Ulster, già noto per le sue tesi controverse su razza ed intelligenza. In uno studio pubblicato lo scorso anno sulla rivista Intelligence, si afferma tra l'altro che «il quoziente intellettivo più basso nel sud Italia può essere attribuito alla mescolanza genetica con le popolazioni del vicino oriente e del nordafrica». E la mescolanza genetica con la civiltà greca? Non pervenuta. (www.ilmessaggero.it)

1 commento:

alan vilbren ha detto...

E' risaputo che i test intellettivi sono tarati su individui che appartengono alla classe media e alla razza bianca. Questo significa che persone di basso ceto o di razza nera ottengono mediamente QI più bassi, anche se la loro intelligenza non è affatto inferiore.
E' un limite dei test, non della gente. Le capacità che misurano riguardano fatti o abilità che si imparano in alcuni ambienti culturali. In ambienti diversi, si apprende altro.
Perciò, un test psicometrico non misura quanto sei intelligente, ma quanto fai parte di una determinata cultura. Qualunque studente di psicologia lo sa. Si vede che, al Prof. Lynn, che insegna proprio questa materia, nessuno lo ha ancora spiegato.
Attenzione, emerito Prof! O andrà a finire che, al prossimo esame, saranno i suoi stessi allievi a bocciarla!