sabato 21 agosto 2010

Imbeccilli a vagonate

Punto imprecisato sul binario Rovereto -Trento (direzione nord)
Ore 20.41



5 minuti prima di scendere dal treno passa il capotreno - è dalle 18 che si congela nello scompartimento e la mia richiesta - verso le 19 - alla capa-treno, di diminuire l'aria condizionata non ha sortito effetto.
a Verona è salito un gruppo di vacanzieri trentini - una giovane dal dialogo inconsistente ripete con il tono da comare che sarà tra qualche anno ciò che dicono i suoi amici - un ragazzo più digiuno di lessico che canederli elenca ciò che mangerebbe, commentando ''super - figo - super - figo . wow. - super'' (ma come parlaaaaaaaaaa? Ma come parlaaaaaaaaaaa?)


Occhieggio insofferente. Ripiombo nel libro
la comare giovane decanta la minestrina in brodo e la perizia del padre che commercia su
e-bay cartoline di Aldeno.


cerco comprensione nelle pagine di Orwell, ma la concentrazione è frastagliata dall'eco di uno sfogo rabbioso di una donna africana in fondo allo scompartimento.
Con nonchalance uno dei vacanzieri trentini si scaccola un piede.

Canterei con Battiato
«...dalla forma della testa leggo
che il tuo contributo all'evoluzione umana
è nullo.
Esistenza vanaaaaaaaa.
Vacua ripetizione di gesti, con le ciaspole ai piedi o le mani
ai fornelliiiiiiiiiiiii».

il treno è in ritardo - la gola si infiamma -
ho attraversato 4 scompartimenti per trovare un bagno. Lercio, serratura malfunzionante, senza acqua.
il disgusto trotta con la locomotiva.


alle 20.40 compare un capotreno - Lo fermo e chiedo se gli sembra normale farci congelare con l'aria condizionata fino alle 9 di sera – La spegne. Ripassa nel corridoio con aria colpevole. Lo sguardo altrove.


5 minuti prima di scendere lo raggiungo nel suo gabbiotto.


Lo apostrofo più civilmente che posso «Secondo lei, è normale viaggiare in queste condizioni?» gli chiedo. E enumero. «In base a cosa la sua azienda giustifica l'esborso del biglietto? E se mi viene la bronchite, a chi mi rivolgo? A Trenitalia?»


«Lo so, lo so» - mi dice scuotendo le braccia. Assomiglia a Mr Bean, ma la sua risposta non fa ridere.
«Ha ragione - ma io ho trovato il treno a Verona in queste condizioni e nessuno mi ha detto niente..»


Appunto.
Popolo di bestie. Vagonate di imbecilli. Cicisbei più interessati alla marca delle mutande che all'evoluzione della società civile.


Meritate il carro bestiame? Io però mi rifiuto di viaggiare in 1° classe per avere condizioni (forse) dignitose.


«Io cosa posso farci?», ripete varie volte il capotreno - «Avete più potere voi» - intendendo che come clienti insoddisfatti dobbiamo farci sentire. Nuova partita al giochino italiano di non assumersi responsabilità: vorrei vedere le clausole del contratto di lavoro di un capotreno.


mentre attraverso piazza Dante smadonnando e ricordando N episodi analoghi, alle mie spalle da un nugolo di uomini radunati su un fiasco di vino gracchia una voce che invita me e la ragazza che mi cammina accanto a trascorrere la serata in allegria.
«Smidollata» mi dico - Non lo farei mai e brucio nella sigaretta pulviscolo piccolo borghese.

Poche pagine fa Orwell mi raccontava le sue giornate tra barboni poveri ubriaconi e disoccupati - Cosa scriverebbe oggi, su un blog?
 
 
 









4 commenti:

Gennaro Cannolicchio ha detto...

ahia l'indecenza è arrivata fin nel civilissimo trentino?

Donna Cannone ha detto...

e come no? Viaggia su vagono che non conoscono barriere regionali, credo....

Flora ha detto...

Sei meglio di Tommaso Labranca

Donna Cannone ha detto...

Il suo "uno sguardo senza fronzoli su di un mondo complesso" può essere molto sano (e non scontato né facile) - Merci


http://it.wikipedia.org/wiki/Tommaso_Labranca