domenica 8 maggio 2011

il milan e la par condicio

Avevamo pronosticato l'Inter, ha vinto il Milan. Perchè ci attendevamo che la squadra di Moratti facesse del campionato quello che avrebbe voluto, ma non che avrebbe voluto perderlo. Ci è riuscita. La Roma, che l'anno scorso aveva seguito l'Inter, lo ha fatto anche quest'anno, compatta verso l'esonero dell'allenatore. La squadra che l'anno passato si era piazzata dietro loro due, il Milan, è allora arrivata prima, quasi per inerzia. Nel suo complesso la squadra è discreta. Abbastanza da essere asfaltata da qualunque squadra inglese, come dimostrata in Champions league. Del resto, la dirigenza è la stessa condannata per lo scandalo di calciopoli, poco a suo agio con le regole europee. L'organico è vecchio ma composto da 31 giocatori: ogni acciaccato ha il suo sostituto. Il gioco del celebrato allenatore Allegri sta tutto nella sostituzione di Ronaldihno con Boateng: un martello al posto di uno Stradivari. Lo scudetto non si sposta da Milano, e con la nuova divisione dei diritti televisivi sarà sempre più difficile vedere un incontro alla pari, sui campi italiani. La stessa direzione che segue la politica dove, guarda la combinazione, domenica prossima il presidente del Milan è il capolista di un partito che non vuole la par condicio.

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