sabato 7 maggio 2011

curia e carie

La curia di Palermo ha vietato una veglia di preghiera per le vittime dell'omofobia. In effetti, all'apparenza, potrebbe sembrare un avallo alle persecuzione dei gay. Ma perchè fermarsi all'apparenza? Perchè la sostanza è uguale.

4 commenti:

Rosario ha detto...

Ma certamente! E il prossimo passo quale sarà? La persecuzion, il rogo, la rupe Tarpea?

M ha detto...

sacrosanto! so che l'osservazione è banale, ma non posso fare a meno di notare che nel nostro cattolicissimo paese si può pregare solo per qualcuno..si vede che gli altri sono davvero figli di un dio minore.
ma poi perché lo dico?Perché mi offendo e scandalizzo e stupisco? c'era da aspettarselo. E forse questo è il fatto più grave. Che non ci ha granché sconvolti, questo abominio.

Anonimo ha detto...

Come da tradizione, nei secoli abituati a salmodiare in latino ripetendo cose che non capiamo e non mettiamo in discussione
Non è cambiato poi molto dalla caccia alle streghe. Solo i nomi, i colori delle facce, degli occhi, il tipo di torture
DC

Anonimo ha detto...

COMUNICATO STAMPA DEL GRUPPO "ALI D'AQUILA" – LESBICHE E GAY CRISTIANI DI PALERMO – 11-05-2011

Questa mattina alle ore 9 il gruppo "Ali d'Aquila", accompagnato da Don Cosimo Scordato, ha incontrato nella sede arcivescovile il Cardinale Paolo
Romeo e il Vescovo Ausiliare Carmelo Cuttitta, su loro stesso invito giunto nella giornata precedente.
L'incontro si è svolto in un clima sereno di ascolto, in cui ognuno dei presenti ha potuto liberamente esporre la propria esperienza di vita e di fede. Il Cardinale ha chiarito le motivazioni del suo veto ed il gruppo ha ribadito la necessità di pregare per le vittime dell'omofobia, confermando
la veglia per domani sera alle 20.45 nel piazzale antistante la chiesa di Santa Lucia, in piazza della Pace, Palermo.
Insieme si è espressa la volontà di continuare il dialogo iniziato con questo primo incontro, nella conoscenza e nell'ascolto reciproco.
da http://blog.libero.it/gruppoalidaquila/