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venerdì 23 dicembre 2011
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lunedì 17 maggio 2010
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Uè, Gianni, chi vince?

domenica 12 luglio 2009
brasile '82

giovedì 28 maggio 2009
nuovo servizio: consulenze scommesse

domenica 23 novembre 2008
invito spettacolo 'La vita è una palla al piede'
AL "BAFFO DELLA GIOCONDA"
Via degli Aurunci 40 Roma -S.Lorenzo
Domenica 23 novembre 2008 ore 21.30
"LA VITA E' UNA PALLA AL PIEDE" (l'esistenza attraverso le imprevedibili traiettorie di una sfera di cuoio che calciata da un piede umano vola libera ed irrefrenabile verso il suo naturale destino : il GOOOOOL!!!!!)
Testi : Osvaldo Soriano-Eduardo Galeano-Darwin Pastorin
Voce Narrante: Mario Palmieri
Video: Garrincha-Maradona
Musiche: Tango-samba e ritmi sudamericani
Etichette:
arte,
belle storie,
calcio,
dillo con una canzone,
i nostri lettori,
musica,
un calcio al nazionalismo
martedì 29 luglio 2008
Milan, Italia

Quando la Fiat era in crisi Berlusconi suggerì la sua ricetta: chiamarla Ferrari.
Battere la concorrenza giapponese cambiando il frontalino della Panda, insomma.
Farci sognare appiccicando un cavallino rampante sul muso della nostra Punto.
Funzionasse, potremmo ribattezzare la nazione intera: da Svizzera a Maldive avremmo comunque da guadagnarci.
Sospetto che l’acquisto di Ronaldinho segua la stessa filosofia. La vecchia patacca brasiliana per il Milan non sarebbe una novità: Rivaldo e Ronaldo non ci dicono solo che a Rio la fantasia per i soprannomi scarseggia. Come i suoi predecessori Ronaldinho sta già ripagando in parte l’investimento: sciarpe e magliette vanno a ruba, s’impennano gli abbonamenti.
Ma presto si tratterà di scendere in campo. Salutati i flash dei fotografi, firmati gli autografi, chi avrà ancora fiato da spendere? Il Milan ha portieri che valgono meno di un citofono, Gattuso corre solo nella pubblicità della Vodafone, Nesta è al capolinea, Maldini gioca da ventiquattro anni: quando esordì molti di quelli che marca non erano nati.
Le sorti dei Milan ci interessano fino a un certo punto. Il fatto è che somigliano a quelle del nostro Paese, e non solo perché un paio di anni fa uno scandalo procurò al Milan una penalizzazione di otto punti.
Vecchia, nostalgica di trionfi ma fuori dalla competizione europea che conta, la squadra del diavolo e l’Italia spandono milioni per distrarre i tifosi, mentre i concorrenti, la Fiorentina, la Spagna, si rafforzano sul serio.
(Nella foto, i gemelli del goal).
giovedì 22 maggio 2008
un altro sport

I tifosi di una squadra applaudono l’altra. I giocatori si congratulano con gli avversari. Un centravanti è di colore, un allenatore è israeliano; nessuno ci fa caso. Sul campo uno spettacolo come non si vedeva da tempo.
Così si è conclusa ieri la finale di Champions league, il campionato europeo per club, il derby tra Manchester e Chelsea.
A volte basta una partita per avvertire la distanza che ci separa dal resto del mondo. Un incontro in cui si cade e ci si rialza, senza contestare l’arbitro, senza sceneggiate, senza chiedere che l’avversario venga punito.
Poi si pensa a Biscardi, a Moggi, Berlusconi, Cassano.
Questo sembra un altro sport, e forse lo è: è il calcio inglese, rimasto tale nella cultura, cambiato nel gioco, continentale ma spettacolare come sempre.
In Italia alle tifoserie ospiti spesso viene vietato di assistere alle partite. Quelli che entrano allo stadio sbandierano striscioni che esaltano i forni crematori. Quando un avversario urla di dolore gli si augura in coro di crepare.
I tifosi invece muoiono davvero. Capita, a volte, ammazzati tra loro o da poliziotti zelanti.
Il persidente del Chelsea è russo, quello del Manchester americano.
Al presidente della Roma viene rinfacciato di essere di Macerata.
Tre anni fa si accertò quello che tutti sapevano: che la squadra più titolata d’Italia lo era per aver corrotto gli arbitri. Anni prima un allenatore lo aveva denunciato, insieme all’uso di medicinali vietati.
Il risultato è che quell’allenatore oggi ha smesso di esserlo. Il risultato è che in Europa quella stessa squadra l’anno venturo rappresenterà l’Italia. E chi sennò?
Così si è conclusa ieri la finale di Champions league, il campionato europeo per club, il derby tra Manchester e Chelsea.
A volte basta una partita per avvertire la distanza che ci separa dal resto del mondo. Un incontro in cui si cade e ci si rialza, senza contestare l’arbitro, senza sceneggiate, senza chiedere che l’avversario venga punito.
Poi si pensa a Biscardi, a Moggi, Berlusconi, Cassano.
Questo sembra un altro sport, e forse lo è: è il calcio inglese, rimasto tale nella cultura, cambiato nel gioco, continentale ma spettacolare come sempre.
In Italia alle tifoserie ospiti spesso viene vietato di assistere alle partite. Quelli che entrano allo stadio sbandierano striscioni che esaltano i forni crematori. Quando un avversario urla di dolore gli si augura in coro di crepare.
I tifosi invece muoiono davvero. Capita, a volte, ammazzati tra loro o da poliziotti zelanti.
Il persidente del Chelsea è russo, quello del Manchester americano.
Al presidente della Roma viene rinfacciato di essere di Macerata.
Tre anni fa si accertò quello che tutti sapevano: che la squadra più titolata d’Italia lo era per aver corrotto gli arbitri. Anni prima un allenatore lo aveva denunciato, insieme all’uso di medicinali vietati.
Il risultato è che quell’allenatore oggi ha smesso di esserlo. Il risultato è che in Europa quella stessa squadra l’anno venturo rappresenterà l’Italia. E chi sennò?
domenica 18 maggio 2008
fabregas

Ho visto passare delle macchine imbandierate che strombazzavano, non so perchè.
Dopo l'angolo della viabilità ora invece parliamo di calcio. In quella covata di campioncini che è l'Arsenal gioca un veterano di 21 anni. Ha esordito nella Premier League a sedici anni, nella nazionale spagnola subito dopo. Si chiama Fabregas. Il Real Madrid ci ha già messo gli occhi sopra ma fossi un qualsiasi club valuterei di partecipare ad un'asta per assicurarmi questa specie di croupier del centrocampo: elegante ma svelto, preciso, vincente.
Con la scarsità di veri assi che c'è da noi, sono pronto a scommettere sulla squadra italiana che lo acquisterebbe come prossima campione d'Italia.
lunedì 12 maggio 2008
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