Argentario, settembre09 - FotoDC
Mi lascia una tristezza profonda, questa estate che se ne va all’improvviso.
Come un amante appena conosciuto e già scomparso. Senza parole, impaziente.
Gioiello di piume e tramonti. E di ombre. Sabbie spuntano dalla borsa che mi ostino a non svuotare. Ma, sfrontata, la pioggia mi cade addosso. E io non sono pronta. E io non trovo, in me, un raggio di sole. Dal cuscino rispuntano i tristi pensieri. Forse lo dovrei cambiare. Ma incapace, ammutolisco e mi rintano in una sciarpa azzurra, poi riaccendo il motore. Il tergicristalli pettina il pensiero, governatore sulla pelle abbronzata. Che vorrei sfoggiare ma devo nascondere con calze colorate e maglioncini. Penelope fedele, riprende il passo la rete che il web mi ha insegnato a filare. Mi attendeva, insidiosa e snervante nel suo silenzio osceno. Io spero, a dicembre, di tornarmene al mare. Nel mentre, confondo nelle ciocche stinte la paura. E ingoio l’assenza di spiegazioni. DC
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