venerdì 18 dicembre 2009

ciclo e biciclo: la giustizia a un bivio

Confessiamo di non seguire molto i casi di cronaca nera. Tra i motivi c'è che l'enigmistica ci ha sempre visto fallire e il risultato esatto di un'operazione matematica ci è sempre solo parsa il tiro a dadi di un biscazziere professionista, nulla di più.
Amanda, dopo il delitto di Perugia fu interrogata per quattordici ore. Incolpò un extracomunitario e al posto suo pur di una tregua non avremmo esitato a incolpare Gatto Silvestro o qualche odiosa zia di terzo grado.
Starà in carcere venticinque anni. Tra gli argomenti dell'accusa l'aver avuto diversi amanti.
Sui pedali della bicicletta di Stasi i periti dissero di aver trovato tracce di sangue; che il ragazzo spiegò con le mestruazioni della vittima. Ulteriori indagini pare abbiano escluso che quello sui pedali fosse sangue: Stasi quindi aveva trovato una giustificazione ad un un fatto che non era neanche successo.
Che vuol dire?
Che la giustizia, come dice un personaggio di Sciascia, è un ingranaggio, in cui il professarsi innocenti ha la stessa pertinenza che avrebbe farlo da parte di un pedone che venga investito.
Forse è ora di accendere i fari, e rallentare.

1 commento:

Ishtar ha detto...

Di corsa per augurarvi buone feste, e che l'anno nuovo semini un pò almeno un pochetto di buon senso e levi qualche prosciutto dagli occhi ai nostri connazionali!
Un abbraccio