venerdì 8 luglio 2011
poemi umani
"Devo esprimermi o posso parlare?"
A volte basta una frase per demolire un'epoca. Quella delle cure alternative che oggi coccolano il paziente mentale senza curarlo, continuando a lucrarci. L'ha pronunciata, ieri, a Pergine, uno degli attori di Poemi umani.
Prima c'era stato il delirio fertile di una gestazione, la lucidissima lettera anonima di un rinchiuso al suo direttore, e i ricordi - i loro sì, di ordinaria follia- - di tre persone che nel manicomio di Pergine ci avevano lavorato.
Da Cristicchi a Celestini i matti vanno di moda. E la morale sul diverso che è una ricchezza è diventata una tiritera, una ninna nanna.
Ci voleva, allora, una nota stonata per dare la sveglia. L'hanno suonata gli attori Luca Vonella e lorenza Ludovico, cui auguriamo una fortunata carriera, diretti da un regista, Simone Capula, che invece preghiamo di rinunicare ad abbondarla, la propria carriera.
Lo spettacolo forse non è inappuntabile, ma a renderlo ancora migliore possono farcela solo loro.
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