lunedì 6 ottobre 2008

carolina for president

Tra poche settimane nella Provincia di Trento si terranno le elezioni ammistrative. Appuntamento che sta a queste vallate più o meno come l'anno santo al Vaticano: si decide chi maneggerà i soldi di cui l'Autonomia gode per gestire una serie di servizi. Dalle strade alla scuola il gevernatore, come pomposamente si chiama, del Trentino, fa il bello e il cattivo tempo: se grandina risarcisce gli agricoltori, se non nevica gli albergatori. Ricalcando un modello nazionale a contendersi la poltrona sono due schieramenti: uno di destra e l'altro pure, nelle persone di un leghista e un ex democristiano. La campagna elettorale è quella che è: al primo, che le previsioni danno favorito nei piccoli centri, il secondo ha risposto acquistando una mucca. un aspro dibattito ha acceso le pagine del quotidiano principale a proposito del nome da darle. La polemica ha toccato anche altri temi: all'ex democristiano, che aveva denunciato la presenza di neofascisti nelle liste avversarie, il leghista ha replicato con accuse di corruzione. La parificazione di bustarelle e camere a gas non ha sconvolto nessuno. Svastiche a parte, le differenze sono poche: la giunta in carica, sedicente di centro sinistra, esalta il "territorio", come gli indigeni chiamano, neanche fossero Sioux, il loro avanzo di rocce tra Lombardia e Veneto. Per favorire il turismo, pare. Sarà, ma gli stranieri piacciono a tal punto che nuovi criteri li escludono dall'assegnazione delle case popolari. Troppo poco, per l'altro fronte, che in una provincia da sempre in mano ai ladri di biciclette organizza ronde. Come finirà? Ma se è già finita da un pezzo, qui, la politica.

5 commenti:

Damiano Aliprandi ha detto...

La politica vera, quella fatta di idee forti, è morta da un pezzo.

Ora siamo ridotti ad avere Di Pietro che dovrebbe essere l'unica vera opposizione..e poi si scopre che forse nemmeno lo è.

Tempi bui, quando uno spiraglio di luce?

Fabioletterario ha detto...

E non solo da te, non temere...

Crocco1830 ha detto...

La politica quella vera, non si fa nei palazzi. Lì le stanze sono tanto ovattate da non far sentire le esigenze dei cittadini.
La politica, quella che dovrebbe fare propri gli interessi generali della popolazione, è nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle piazze che producono conflitto sociale.
Un esempio forte di questi giorni, è il referendum di Vicenza sul Dal Molin, autorganizzato dai comitati che si oppongono alla costruzione della base militare USA.

CloverJack ha detto...

Ciao cara, sì ripresissima e attualmente un full immersion da esame! Credo tu non abbia visto quello che ti ho lasciato scritto stamattina nel post precedente... non te lo faccio notare per egocentrismo, ma perchè non vorrei tu pensassi che sono una maleducata che non risponde e che non condivide caffettini virtuali! ^_^ Buona serata!

Fritz Salamini ha detto...

Cannone,mi sa che anche sto giro ci tocca a votare Dellai Lama e la sua faccia di cazzo, più che la vittoria di Divina, non potrei sopportare il sorrisetto di soddisfazione sulla faccia di una persona come igor portolan, per esempio