sabato 23 gennaio 2010
il trentino? in prima classe
Tanto hanno fatto, tanto hanno detto, che lo hanno riottenuto. Parliamo dell'eurostar da e per Roma; parliamo dei trentini che collegare con la capitale alle ferrovie risulta antieconomico. Eppure, dopo la soppressione, la provincia di Trento ha ottenuto un ulteriore periodo di prova, dopo che Dellai e soci al governo di Roma (ci saranno arrivati a nuoto?) hanno lamentato il pericolo di venire isolati dal resto dello stivale dal quale peraltro, quando si tratta di contribuire alle spese statali e di accettarne le leggi, si tengono a debita distanza.
Ora i trentini a quanto pare contestano anche le leggi di mercato in base alle quali non si capisce perchè un treno deve arrampicarsi fino alle Dolomiti per portare quella sparuta pattuglia che non vi si rinserra spocchiosa come tutto il resto della cittadinanza indigena.
Ma il Trentino alle leggi di mercato non è abituato, almeno non più di un sanguisuga; perchè il costo delle tratte semivuote lo pagheranno i pendolari accalcati del resto d'Italia.
Nel frattempo, nella stazione di Trento, a un mese da Natale, ancora fa bella mostra di sè un presepe; un presepe autoctono, è chiaro, con il bambinello che nasce in una segheria e ingrassa a spese delle risorse che vengono da fuori, e non sempre è incenso e mirra.
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1 commento:
Male italico dalle alpi allo stretto ...
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