Siccome il Pd (Partito di Destra) non è di sinistra, Di Pietro non è un partito, Sinistra e Libertà non si sa cosa voglia, Comunisti e Rifondazione solo qualche poltrona, per chi ancora ricorda che la sinistra è quella parte che vuole cambiare le cose suggeriamo per domani a colazione come menù Omnibus, sulla 7. Tra gli ospiti Ferrando, del Partito dei Comunisti dei Lavoratori, che mentre gli altri sfumacchiano sigari o presentano libri una proposta almeno la fa: nazionalizzare le imprese che licenziano.
Per tanti che lavorano senza sicurezza, futuro, rispetto, per i cittadini costretti a servirsi di oligopoli telefonici e automobilistici e a pagare secondo prezzi imposti, per quasi tutti quindi, forse sarebbe una nuova liberazione.
venerdì 24 aprile 2009
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4 commenti:
A Poldino ed alla Donna Cannone un buon 25 aprile dal Russo!
Ok, e' una proposta. Ma a conti fatti, lo stato reggerebbe economicamente nell'accollarsi ulteriori grossi debiti, se la crisi perdurasse ed il numero di queste imprese crescesse ad un certo punto vertiginosamente?
Aiutami a trovare dati e quantificare.
Mister_NixOS
Mister Nixos, non sono in grado quantificare, e a risponderti dovrebbe essere chi fa la prosposta. Da parte mia penso che, visto quanto costano le imprese allo stato non essendo sue, spesso se se le accollasse ci guadagnerebbe anche se fossero in perdita.
Grazie comunque della risposta.
A rileggervi!
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