domenica 26 luglio 2009

a causa delle dimensioni del mio caos

Adesso che manca solo il rogo di Roma alle scelleratezze che stanno emergendo del premier, senza peraltro che sotto l'ombrellone i suoi elettori si scompongano, una cosa si può dire: che, in effetti, non è morale, il problema. 
Quello che è da considerare è la vulnerabilità della nostra nazione. Poniamo il caso che le foto del nostro presidente del Consiglio fossero state vendute al governo Francese, cosa avrebbe potuto ottenere Sarkozy, in cambio del silenzio? A quest'ora chissà avremmo un ponte tra la Corsica e la Sardegna, nuova provincia Francese. Già la immaginiamo la fiera reazione dei nostri compatrioti: 'anvedi, siamo andati in vacanza all'estero e neanche ce lo sapevamo!
Altri interrogativi restano insoluti. A cosa espone l'abitudine del nostro presidente del consiglio di risparmiare sui preservativi, o da quale obbligazione nasce la alleanza sua -  e quindi di tutta l'Italia - con quell'ex agente del KGB che si chiama Putin.
A consolare, un precedente storico. Nixon era suonato. Kissinger ed un altro paio di personalità di altissimo livello ne facevano nell'ombra, ognuno in settori distinti, le veci.
Sapere che Berlusconi, mentre tutto il mondo seguiva i conteggi che decidevano il nuovo presidente degli Stati uniti, fosse impegnato a trastullarsi con una escort, vederlo vantarsi dei suoi discorsi come un bambino prodigio, cantare in coro l'inno a sè stesso ci fa credere, temere, sperare, che in questi anni, dietro le quinte (ma anche qualche prorompente sesta, chissà) a governarci sia stato qualcun altro.
Riina, Letta o il Caos?  

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