Il consumatore, per chi non lo sapesse, vive e si muove a ritmo delle musiche dei supermercati, sulle cui soavi note conduce una leggiadra danza sospingendo felice il carrello della spesa lungo gli scaffali dei prodotti, sorridendo al finto pizzicagnolo precario o assaporando manciate di cubetti di formaggi che una gentile hostess propone in ginocchio. Ma più spesso il consumatore predilige scegliere: si sofferma dinanzi ai flaconi, alle scatole, ai dispenser, alle buste, che soppesando afferra e ripone nel suo veicolo. Quindi riparte, senza sforzo, con la sicurezza delle sue scelte. Fino a quando il circuito degli scaffali lo conduce nei pressi della cassa, al cospetto della quale al consumatore sovviene il bisogno improvviso di un acquisto ulteriore, di una sorpresina ricoperta di cioccolata per la prole, di un dopobarba per uomini veri o di un collant all'ultima moda, e con una piroetta il consumatore si volta e si allontana dalle casse. Pieno di fiducia.
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