sabato 26 febbraio 2011
con la democrazia puntata alla tempia
In Iraq la guerra l'abbiamo fatta per la democrazia, mica per il petrolio, dicono.
Dicono anche che Gheddafi era un dittatore però bisognava tollerarlo perchè ci riforniva di gas e idrocarburi.
Il corollario somiglia ad un'estorsione; al prossimo despota che gli diciamo: dacci il petrolio o ti portiamo la democrazia?
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venerdì 25 febbraio 2011
asma da Italia
Una ricerca dice che 17 delle trenta città più inquinate d'Europa si trovano in Italia. Fanno, pare, nove mesi di vita in meno.
Tutti sappiamo che il paese perfetto non esiste. In Svizzera, per esempio, manca la trasparenza bancaria. In Belgio già da un pezzo manca un governo, in Spagna mancano posti di lavoro, in Turchia manca la laicità, in Grecia mancano risorse finanziarie.
In Italia, a parte tutte queste cose, manca l'aria.
giovedì 24 febbraio 2011
palinsesto e palinsettimo
Ieri, mentre Rai e mediaset trasmettevano calcio, fiction e reality, sulla 7 è andato un film su Enzo Tortora. In seconda serata, nel paio d'ore in cui Vespa analizzava la situazione internazionale da Avetrana, Antonello Piroso ancora sulla 7 faceva la cronaca di quello che a Tortora successe davvero: i titoli dei giornali, i giudizi sommari, le responsabilità dei giudici.
Ma perchè il canone non è come l'8 per mille, che uno sceglie a chi destinarlo?
mercoledì 23 febbraio 2011
Sanremo: il nostro vincitore
Evviva Davide Van De Sfroos. Mentre La Cruz confessava un tradimento, Battiato confermava la propria alienazione, i Modà parlavano di lune e primavere, mentre Vecchioni vibrava per un mondo migliore e qualcun altro per le solite rose, a Sanremo il cantante padano nella suo dialetto ha interpretato una storia piena di oggetti, dall'Iphon alle infradito, di Red bull e tette rifatte, di "pulenta e cuba libre" che dandogli voce sbeffeggia tanti che nel suo accento ci avranno trovato di che inorgoglirsi. Invece quella della canzone intitolata Yanez era una spiaggia in cui il settentrione brulica e sfila, ma soprattutto striscia, un affresco pieno di corpi brianzoli con i nomi di pirati ma che sembrano "granchi in processiun".
martedì 22 febbraio 2011
Frattination
Gli italiani che parlano inglese si dividono in due specie: chi lo sa e chi lo urla. Per gli appartenenti a questi ultimo gruppo la lingua di Shakespeare ed Heater Parisi è ancora un segno di distinzione: come quando i bimbi dicono una parolaccia, costoro prima di qualsiasi ipsilon fanno una pausa, prendono fiato e gridano "exit strategy".
Un consiglio: quando in tv compare il ministro degli esteri, abbassate il volume.
sabato 19 febbraio 2011
un sospetto demcratico
Il partito che doveva essere il contrario del fascismo, Futuro&libertà, perde pezzi. A comprarli, pare, è il presidente del Consiglio. Non si vede, del resto, che differenze ideali, a parte l'ordine dei fattori, tra La Russa e Adolfo Urso. E' logico quindi che a prevalere siano ragioni speculative. Dopotutto a passare nelle file della maggioranza sono stati anche deputati di altri partiti: dall'UDC all'Italia dei valori. Segno che la carne è debole, e certi argomenti non convincono solo Ruby. A resistere, gli esponenti del PD. I deputati che siedono a fianco di Bersani non si spostano: indefesssi, incorruttibili, insensibili alle lusinghe del denaro.
A meno che più che per cambiare casacca, quelli del PD non siano pagati per continuare a fare l'opposizione nel modo in cui l'hanno fatta in questi anni.
I say yeah yeah (di globalizzazione e diritti umani con Kennedy & Blair)
«The answer to stopping sexual tourism is very straightforward: Prosecution- Anche se alcuni governi non combattono il turismo sessuale per timore di rimetterci economicamente, noi tutti dobbiamo appoggiare il processo e la condanna del turismo sessuale.»
La conferenza «Globalizzazione e diritti umani» organizzata a Trento lunedì 14 febbraio dalla Fondazione Caritro (Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto) si chiude con questo “slogan”. Ha solcato oceani, sorvolato cime innevate, sopportato il jetlag – e, forse, incassato un lauto rimborso – per venircelo a dire, la signora Kerry Kennedy.
Ma poteva stare a casa.
Se non aveva voglia o non era capace di condividere informazioni e notizie, dare una visione nuova del fenomeno, apportare una prospettiva non scontata.
Invece no - Lady Kennedy carrella su momenti scioccanti di gioventù: l'omicidio del padre; la scoperta che un amico di famiglia picchiava la moglie; un amico gay all'università poi morto di AIDS. E ci dice – con americana ingenuità – il senso di ingiustizia che ne ha provato.
Quando ha scoperto che omicidio, percosse e violenze sono reati codificati si è sentita meglio e ha deciso di votarsi alla lotta ai cattivi.
Quanti film di indiani e cow-boy avranno contribuito alla sua scelta professionale?
Pubblico italiano, (ergo cattolico, per lei) sotto al palco di Trento sentiamo che ha frequentato il Sacro Cuore. È dunque una traiettoria senza cedimenti quella che le fa dire «le cose possono cambiare – basti pensare al Sud America dove oggi regna la democrazia. Tranne che a Cuba».
Lady Kenndy, bastava una telefonata.
C'è pure skype; è così comodo.
Ok, al limite, una video-conferenza.
(E poi, come dire?, certe sue opinioni le potevamo immaginare).
Perchè, perché una ragazza fortunata....
L'intervento che apre la serata, in realtà, è quello di Lady Blair.
Ragazza fortunata dopo una partenza in salita.
La Blair esordisce raccontando di essere cattolica in un paese protestante.
Dopo la laurea in giurisprudenza, il lavoro fu offerto a un collega - maschio - e non a lei. Per questioni di genere. Dice.
Rifattasi di questi smacchi, la ex first lady inglese - oggi ambasciatrice della Asian University for Women in Bangladesh – conclude con convinzione «studiare mi ha cambiato la vita. Lo studio può cambiare la vita delle donne. E se le donne partecipano alla società, la società cambia»
Ond'elli m'assentì con lieto cenno
A questo ennesimo affronto all'informazione, alla riflessione, al buon senso, indignati all'uso maleducato del nostro tempo che hanno fatto Caritro e le signore, scavalchiamo il pubblico nelle poltroncine del Centro Servizi S. Chiara.
Pubblico che non ha smesso di annuire, di applaudire, di assentire.
Quando restituiamo le cuffie per la simultanea al guardaroba lamentando educati che 3 su 3 non funzionavano, la signorina ci redarguisce: bastava cambiarle.
Ci scusiamo dunque per esserci aspettati un servizio che funziona.
Per esserci attesi una serata non banale.
Radunate centinaia di persone per farsi ascoltare con popo' di nomi come quelli delle due ladies, ci sembra obbligo morale avere qualcosa da dire.
Importante.
Aggiornato.
Utile.
Non banale.
la lista può continuare
Abbiate il coraggio di stare a casa
quando non avete niente da dire.
DC
giovedì 17 febbraio 2011
ti piace vincere facile?
Nel centrosinistra qualcuno avanza la candidatura di Rosy Bindi. Più bella che brava secondo Berlusconi, il suo toscano, la sua pettinatura sale e pepe, il suo abbigliamento, nei dibattiti ne fa quasi antropologicamente un modello diverso dal meneghino di plastica che si incarna in tanti replicanti delle TV Mediaset e non.
La sua vocazione pare sincera, le sue battaglie appassionate. Tre decenni sono passati e quasi nessuno ricorda che quando il professor Bachelet fu ucciso dalle Brigate Rosse era lei che aveva al fianco.
Speriamo nessuno dimentichi di chi fu al fianco Rosy Bindi da vivi: Andreotti, Gava, Forlani. Per farle lasciare il partito di Salvo Lima, la Democrazia Cristiana ha dovuto cessare di esistere.
Se è vero ciò che si dice su chi va con lo zoppo, a Rosy Bindi non manca nulla per trascinarsi fino a una poltrona. Per un centro sinistra che vuole vincere, compagni di strada di quel calibro sono più una garanzia.
mercoledì 16 febbraio 2011
di mamma ce n'è una. Di troppo
Con i profitti che le procurano gli orfanotrofi, consultare la Chiesa circa le adozioni da parte dei single è come stare a sentire che dice il salumiere dei vegetariani.
Peraltro a favore della pronuncia della Cassazione è diffusa la più banale delle constatazioni: che cioè tra ragazze madri, vedove, divorziate o anche solo compagne di reclusi o emigrati, i bambini cresciuti da un solo genitore hanno smesso di essere un'eccezione.
Nessuno però osserva che se la pedagogia esiste vuol dire che le mani di una madre - naturale o adottiva che sia, degenere o affettuosa, comunque sempre improvvisata - siano le peggiori in cui può capitare un cucciolo di essere umano.
il presidente
"Si può fare" era il titolo di un film in cui anni fa Bisio nei panni di uno psichiatra curava dei pazienti affidandogli compiti di falegnameria. Uno di loro, il più apatico, incapace a tutto, veniva eletto presidente. Sarà questo, pensiamo, il destino di Perferdinando Casini. Vada come vada questo instancabile percussore di cerchi e di botti, questo statista che invoca un'alleanza contro Berlusconi e un'altra al suo fianco, questo equilibrista a dondolo, a qualcuno, chiunque vinca le elezioni, troverà il modo di chiedere il conto.
E davanti a palazzo Chigi o sulla soglia del Quirinale ci toccherà vederlo proclamare, come in certi vecchi poster del suo partito: io c'entro.
Scommettiamo?
lunedì 14 febbraio 2011
14 febbraio: San Vaaquelpaese
A chi capita di rivedere il film Harry ti presento Sally qualcosa non torna. La pellicola è di soli dieci anni fa ma la storia di due amici che si confortano dopo essere stati lasciati dai rispettivi partner fino a scoprire di amarsi sembra già appartenere ad un'altra epoca.
Quella in cui le storie d'amore somigliavano alla serie Love boat: una eterna crociera. Oggi se si pensa ad una relazione viene in mente un tram: fermate frequenti, passeggeri che salgono, scendono, fanno il biglietto su facebook.
A ridosso di San Valentino a Milano si è tenuto "ex and the city": mercatino dei regali di ex fidanzatini. Peluche che un tempo sarebbero stati trafitti da aghi o intrisi di lacrime oggi aiutano a pagarsi la spesa.
Il nord che se lo può permettere divorzia sempre più spesso. Il sud aspetta il tempo necessario ad incassare quanto pattuito dal marito extracomunitario che acquisisce la cittadinanza italiana.
Che sia registrata sullo stato di famiglia o sulla corteccia di un albero, forse per la coppia è tempo di trovare nuove regole.
domenica 13 febbraio 2011
se non ora quando?
Oggi manifestano le donne. C'è chi dice che fanno bene, chi no. Loro dicono "se non ora quando".
Uno slogan che da solo dice la distanza delle promotrici da quello che si chiama "paese reale".
Perchè forse questa manifestazione andava fatta venti anni fa, quando invece che Ruby a prostituirsi erano le ragazzine albanesi, a forza di botte; e quando per sopravvivere chi non ha voluto rispondere alle profferte dai finestrini lo ha dovuto fare nelle cornette dei call center, o pisciare col cronometro in qualche fabbrica. Giornaliste, registe, scrittrici dovrebbero raccontarci come va l'Italia e invece sembrano degli ufo a cui sono sfuggite un paio di generazioni cresciute a chiappe ed applausi, quelle generazioni delle madri che nelle intercettazioni spingono le figlie al bunga bunga, chè c'è il mutuo da pagare. Se non ora quando? Prima.
sabato 12 febbraio 2011
il colpo basso dell'alto Adige
Diciamoci la verità: quella del presidente della provincia di Bolzano che non vuole partecipare ai festeggiamenti per l'anniversario dell'unità d'Italia è una trovata pubblicitaria, una mossa di promozione turistica. Uno spot per darsi arie da esotici.
Cosa ci vanno a fare i turisti dalle parti di Bolzano se non per respirare aria di estero? Dall'Etna al Monte Bianco passando per il Gran Sasso di montagne in Italia non ne mancano. Quanto alla cucina cassata, spaghetti, parmigiano e pesto stanno ai canederli come Giulio Cesare ad Andreas Hofer, che per chi non lo sapesse è l'eroe nazionale degli altoadesini. Al Mediterraneo del resto d'Italia, i sobborghi di Bolzano possono opporre qualche lastra di ghiaccio con trampolino.
C'è da imparare, dal signor Durnwalder. Se le minoranze albanesi in Calabria iniziassero a mettere qualche bomba sotto i tralicci e a far notare quanto l'Italia unita gli ha portato via forse migliaia di turisti scoprirebbero la Sila e Tropea.
venerdì 11 febbraio 2011
150 la gallina canta
Più che per motivi ideali o di appartenenza l'Italia divenne unita per motivi commerciali.
Tra Milano e Napoli c'era un numero tale di dogane che quasiasi derrata faceva in tempo a marcire. E' allora logico che politici e imprenditori l'anniversario dell'unificazione vogliano farcelo festeggiare alla catena di montaggio, sopra un tir, in ufficio o a scuola. Sul pezzo, insomma, come si dice. Per non perdere un giorno di lavoro, dicono. Perchè bisogna lavorare e produrre, spiegano gli onorevoli e i padroni, gente che notoriamente s'affatica anche da fermo.
E Natale? E Pasqua? E Ferragosto? E le domeniche? vogliamo produrre, sempre. Non festeggiamo la riunificazione, ma in cambio fateci sgobbare anche nelle feste comandate da Santa Romana Chiesa. Sarà una nuova breccia di Porta Pia.
venerdì 4 febbraio 2011
orizzonte
Serata televisiva dedicata alla ricostruzione della nascita del PDS. La morte di Berlinguer, la svolta della Bolognina, il congresso di Rimini. Il discorso di Occhetto, che chiedeva di andare oltre l'orizzonte, la replica di Ingrao che un orizzonte, almeno quello, chiedeva di non perderlo di vista.
Chi avesse ragione, a vent'anni di distanza, ce lo detto plasticamente un fatto: che a raccontarci il tutto, nel 2011, fosse Minoli. Ci siamo affacciati alla finestra e oltre il fumo e i cartelloni della pubblicità lo sguardo non riusciva ad andare.
mercoledì 2 febbraio 2011
cervelli in fuga
Sere fa in un'ora di Grande Fratello la fidanzata e la presunta amante di un concorrente sono state contrapposte, divise solo da un vetro, lo stesso che poco dopo ha diviso due concorrenti dai genitori di un ragazzo che avevano sbeffeggiato per un difetto di pronunicia. In studio il fratello di uno delle due ragazze è quasi venuto alle mani con un concorrente, mentre lo stesso avveniva tra un altro e il fusto oggetto del contendere delle prime due ragazze. Nel frattempo un concorrente che in un mese ha copulato con altre tre ha pianto davanti ad un video in cui sua madre lo esortava a divertirsi. Il tutto veniva giudicato, narrato e aizzato da Alfonso Signorini.
Per chi voteranno i gentili telespettatori?
martedì 1 febbraio 2011
la dignità di Ruby
Femministe, donne e qualche uomo pare si stiano mobilitando per reclamare la dignità della donna.
Tutto nasce in reazione ai festini, nella versione degli inquirenti, che avrebbero visto protagonista il presidente del Consiglio.
Offendendo secondo noi migliaia di prostitute, maggiorenni e non, sulla cui dignità non ci permetteremmo di discutere, e le loro famiglie che finalmente avevano trovato un modo per salire la scala immobile dei ceti sociali. Degnissimo invece, visto il silenzio o l'approvazione di tante suffragette, è svendere braccia su una catena di montaggio o estorcere denaro, come Ruby e sue colleghe facevano a danno del nostro presidente.
Il femminismo si conferma quel movimento che tra un operaio e la Marcegaglia si schiera a seconda dei genitali.
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